Viaggi di gusto

Il cibo è cultura? Ecco sette gustosissimi musei

Da visitare per capire quanta storia, cultura e dedizione ci sono dietro a prodotti d’uso (quasi) quotidiano

31 Ott 2019 - 11:45
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© Ufficio stampa  | Museo della pasticceria di Costabissara 
© Ufficio stampa  | Museo della pasticceria di Costabissara 
© Ufficio stampa  | Museo della pasticceria di Costabissara 

© Ufficio stampa | Museo della pasticceria di Costabissara 

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La cultura del cibo è ormai assurta a forma d’arte tanto che alcune squisitezze tutte italiane fanno bella mostra di sé in attrezzati  musei. Liquirizia, cioccolato,  culatello, confetti, panettoni, vino, gelato:  ecco sette strutture in cui si può conoscere non solo la storia e le tecniche per fare questi prodotti, ma anche fare un goloso shopping prenatalizio.

MUSEO DEL CULATELLO E DEL MASALÉN A POLESINE PARMENSE (PR)  - Il racconto dei norcini - All’interno dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, si narra la storia di uno dei più pregiati prodotti emiliani con foto, mappe e touch screen. Si parte col racconto della Terra del Culatello e le tradizioni del maiale, si passa alla storia della famiglia Spigaroli (in principio mezzadri di Giuseppe Verdi, poi trasferiti sulle rive del Po e divenuti ristoratori), che ha realizzato il museo. Ecco poi i Masalén, i norcini che tramandavano l’arte della corretta macellazione del maiale. 
I segreti del Culatello - Si entra quindi nel mondo segreto del Culatello, salume prediletto da moltissimi personaggi famosi, da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi al principe Carlo d’Inghilterra. Pantagruelica è la Galleria dei culatelli, che stagionano nell’umidità e nella penombra, uno spazio da percorrere in religiosa contemplazione, prima di risalire fino alla sala dell’Hosteria, dove si può procedere alla degustazione e acquistare pubblicazioni, oggetti, salumi, formaggi e i prodotti dell’azienda agricola.

MUSEO AGRICOLO E DEL VINO RICCI CURBASTRO A CAPRIOLO (BS) - Il Museo vivo del vino -  Fondato nel 1986 da Gualberto Ricci Curbastro, accanto alla sede della sua cantina di Capriolo (Bs), il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro espone oltre 3.000 oggetti ed ha una ricca biblioteca con oltre 2500 volumi. E’ un museo “vivo”, che trasmette saperi e conoscenze, salvando dall’oblio la cultura agricola della Franciacorta. 
Visita e assaggio - Ogni visitatore viene guidato nella visita da personale appositamente formato, che illustra gli oggetti esposti nelle varie sale, narra tradizioni, risponde a domande e curiosità. Di particolare interesse la Sala dell’Enologia. La visita si conclude in cantina, dove sono esposti pregiati pezzi, con l’illustrazione del ciclo di produzione del Franciacorta DOCG e degustazione di uno o più vini. Volendo, ci si può fermare nello spaccio per acquisti di vini e prodotti aziendali.

MUSEO DELLA PASTICCERIA A COSTABISSARA (VI) - Tutto sull’arte "bianca" -  Il Loison Museum di Costabissara porta alla scoperta, con un piacevole e curioso un percorso plurisensoriale, dell’antica tradizione pasticcera. Unico nel suo genere, è stato creato da Dario Loison, che in anni di ricerche in tutto il mondo ha collezionato migliaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata e ha poi deciso di esporli, per condividere il suo amore per la pasticceria con gli appassionati. Al museo si ammirano macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria: impastatrici, sfogliatrici, sbattitori meccanici, una curiosa macchina per incartare caramelle, utensili per la lavorazione delle materie prime e la decorazione di torte.
La storia del panettone - Uno spazio particolare è riservato alla storia del panettone, che viene ripercorsa con documenti, cartoline, locandine, riviste e le antiche cappelliere porta panettone. Fra le curiosità, antichi vetri per aromi delle più celebri ditte farmaceutiche e una collezione di gettoni del pane, sostituti dei soldi che venivano prodotti solitamente da enti di assistenza, che in questo modo garantivano ai bisognosi una razione di pane: su di essi era indicato il quantitativo che spettava a ciascuno,1 kg, 1/2 kg di pane o 1 pagnotta intera. E per chi volesse saperne di più, è consultabile la Biblioteca del Gusto, ricca di oltre 2000 volumi antichi e moderni.

GELATO MUSEUM CARPIGIANI AD ANZOLA EMILIA (BO) - Unico al mondo – Il Carpigiani  è l’unico museo al mondo dedicato al gelato artigianale. Tre le sezioni, dedicate all’evoluzione del gelato, alla storia della sua produzione e ai luoghi e modi con cui viene consumato. Grazie a un coinvolgente percorso interattivo, si scoprono la storia e le tecniche di produzione di questo golosissimo dolce, di cui gli italiani sono maestri. Un salto indietro nel tempo è la ricostruzione di una gelateria d’inizio ‘900 con gli strumenti e gli accessori utilizzati all’epoca per fare il gelato.  
A scuola di gelato - Chi volesse imparare i segreti del gelato, può partecipare a uno dei molti laboratori abbinati alle visite, quali Gelato for Families, oppure Assaggia la storia del gelato, o ancora a degustazioni tematiche come Gelatology per assaporare il gelato in tutte le sue forme, dai sorbetti alle torte gelato passando per creme e sorbetti.  

MUSEO DEL CIOCCOLATO A NORMA (LT) - La bevanda degli dei - Il percorso del cioccolato dall’America Latina, sua terra d’origine, sino all’Europa è un coinvolgente e interessante viaggio. In origine, il cioccolato era considerato dall’antica civiltà dei Maya “La bevanda degli Dei” ed è stato Cristoforo Colombo a portare, per primo, dei semi nel Vecchio Continente. Soltanto alla fine dell’800, però, il cioccolato è diventato un prodotto per tutti e non riservato solo a pochi. Tutte queste notizie e molte altre curiosità si possono trovare nel Museo del Cioccolato di Norma
La storia del cacao - All’interno del museo  di Norma si trova una prima parte dove viene appunto descritta la storia del cioccolato, mentre nella seconda vengono illustrate tutte le fasi di lavorazione dei semi della pianta (Theobroma cacao): dalla piantagione alla raccolta fino all’essicazione ed alla tostatura, tutti i passaggi sono descritti nei minimi particolari. In questo museo si possono trovare anche antiche stampe, vecchie confezioni, bilance e cioccolatiere provenienti da tutta Europa. Inoltre, è stata ricostruita un’antica fabbrica di cioccolato con i suoi macchinari originali, che permette di conoscere come un tempo veniva creato il cioccolato.

MUSEO DEI CONFETTI PELINO A SULMONA (AQ) - Dal XV secolo -  All’interno dell’omonimo stabilimento produttivo, è stato allestito il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera che raccoglie macchinari, antichi cimeli e rari oggetti sull’arte confettiera, tipica di questa zona. Come attestano alcuni documenti la produzione di questi dolci è presente a Sulmona già nel XV secolo. Alla stessa epoca risale anche la realizzazione di cestini, fiori e grappoli con i confetti. In questo museo sono esposti anche molti documenti come diplomi e brevetti. 
Un laboratorio del’700 - Nella mostra è ricostruito anche un laboratorio settecentesco con tutti gli strumenti utilizzati per la produzione di questi dolcetti come una tostatrice, una filettatrice, vasi per ingredienti, mortai e tanto altro ancora. Prima di chiudere, una breve nota storica: l’uso dei confetti è molti antico, poiché già i romani li usavano per festeggiare nascite e matrimoni. 

IL MUSEO DELLA LIQUIRIZIA A ROSSANO CALABRO (CS) - La miglior liquirizia del mondo - Perfino l’Enciclopedia Britannica ha riconosciuto che in questo angolo di Calabria si produce la migliore liquirizia del mondo. Il Museo della Liquirizia ne racconta storia e produzione nel palazzo quattrocentesco di proprietà della famiglia Amarelli, che già nel 1500 commercializzava le radici di questa pianta ed oggi è l’unica a continuare l’attività di produzione. Le radici si estraggono, come un tempo, fra l’autunno e la primavera e sono lavorate in estate, pressandole e facendole bollire in caldaie per estrarne poi il succo da cui proviene la liquirizia. 
Foto d’epoca - Nel museo, foto d’epoca, incisioni, documenti, oggetti di vita quotidiana, ma anche attrezzi agricoli, libri contabili, documenti che testimoniano le prime esportazioni all’estero, forme di porcellana e stampi in bronzo. Sono stati ricostruiti fra l’altro un vecchio ufficio spedizioni con casse di legno,  un’antesignana fotocopiatrice e un punto vendita ottocentesco. 

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