Le miniere dell’Isola d’Elba oggi sono visitabili: fornirono il granito per le colonne del Pantheon
Il rosso del ferro, l’oro della pirite e l’argento dell’ematite, fino alle mille sfumature del granito. Quello offerto dall’Isola d'Elba è un viaggio tra i colori delle pietre, custodite da sempre nel ventre dell’isola e scavate, a partire dagli Etruschi fino a una manciata di anni fa, con giacimenti inesauribili tanto da sembrare eterni.
Le miniere dell'isola furono chiuse nel 1981 ma offrono per i turisti un'esperienza unica: scendere nelle profondità della Terra alla scoperta di quelli che ancora oggi sono considerati tra i più estesi bacini minerari al mondo, con oltre 200 varietà minerali presenti nella superficie dell’isola.
Ferro e granito - Il turismo minerario rappresenta oggi una delle frontiere più affascinanti di visita “esperienziale” in cui il turista non solo vede, ma è coinvolto in prima persona: dalla visita alle gallerie alla raccolta di minerali, dal percorso di trekking mineralogico fino alla visita agli impianti di lavorazione delle pietre. Con panorami sempre diversi: il lato orientale dell’isola, quello rivolto sullo Stivale, è dominato dai giacimenti ferrosi; quello occidentale che guarda al mar Tirreno e alla Corsica, dalla pietra granitica, tutt’ora scavata. A incorniciare il tutto il mare, sempre a un passo dal visitatore in tutto il suo soggiorno sull’isola.
Il ferro del Monte Calamita - Il percorso può cominciare dal Monte Calamita, nella miniera di magnetite del Ginevro. Si tratta del giacimento più grande d’Europa ed è considerata una riserva strategica di ferro dallo Stato italiano, tanto da essere tutt’ora tutelata per la sua importanza. Un percorso articolato lungo i cunicoli e gli spazi comuni della miniera, in cui si avrà più di una volta la sensazione di vedere l’attività ancora in corso, anche grazie alla presenza di strumentazioni lasciate in loco subito dopo la chiusura degli anni 80.
Il granito di San Piero - Altra tappa imperdibile è San Piero, nel lato a ovest dell’Isola, dominato dal granito. Qui, accompagnati da guide esperte in escursioni a contatto con la parte più selvaggia dell’Elba, si può scoprire di più sull’estrazione e la lavorazione della pietra, che ha segnato la storia dell’architettura. Anche qui Basti pensare che le 7 colossali colonne del Pantheon di Roma (alte 12 metri e con un diametro di 1.5 metri) sono state realizzate con il granito di Secchetto. Ma il granito dell’Elba a Roma si trova anche al Quirinale, al Palatino e al Colosseo, a testimonianza dell’importanza che gli antichi romani attribuivano a questa cava di pietra pregiata e, secondo alcuni studiosi, tracce del granito dell’Elba si trova anche nella Cattedrale di Aquisgrana.
Un'esperienza per tutta la famiglia - Il percorso è accessibile a piedi o, per i più avventurosi, con l’e-bike che per l’occasione diventa min-ebike, o ancora con un mezzo fuoristrada dell’esercito in safari-style. Il tour si completa con l’esplorazione dei vecchi cantieri di lavoro e dei musei dedicati: a Rio Marina con il museo mineralogico del Parco Minerario Elbano, le visite guidate alle cave del Bacino e Valle Giove, a Capoliveri con le visite al museo della Vecchia Officina e dei cantieri del Vallone e delle Gallerie del Ginevro, ed infine al MUM, ovvero il Museo mineralogico e gemmologico di San Piero per scoprire il meraviglioso mondo del granito.
Per maggiori informazioni: www.visitelba.info