© Ente del Turismo | Rocchetta Mattei
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Sette luoghi insoliti che meritano una visita nei dintorni del capoluogo emiliano
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Chi non si è mai fermato per un caffè all’Autogrill di Cantagallo, andando o tornando sull’autostrada Bologna-Firenze? L’Appennino Bolognese è quel suggestivo territorio montuoso compreso nella città Metropolitana di Bologna ma che arriva fino alla provincia di Firenze. Ecco sette cose da non perdere in questo prezioso ma non molto conosciuto territorio italiano.
L’ex cartiera - Nell'Ex Cartiera di Lama di Reno (Marzabotto) la memoria e i suoi simboli sono stati raccontati attraverso la Street Art, grazie all'associazione Pennelli Ribelli, che nella settimana di commemorazione dell'eccidio di Monte Sole ha organizzato il festival Pennelli Ribelli in cui celebri street artist – Ericailcane, Collettivo FX, Kiki Skipi, Guerrilla Spam, Andrea Casciu, Nemo’s - hanno realizzato murales a tema Resistenza. Obiettivo della rassegna è coniugare la riqualificazione di alcuni edifici protagonisti della storia industriale della vallata e introdurre un linguaggio contemporaneo dedicato alla memoria e alla simbolicità di Marzabotto e delle sue frazioni.
La chiesa di Alvar Aalto - Unica opera in Italia del grande architetto finlandese Alvar Aalto inaugurata nel 1978 (e completata nel 1994 con la costruzione del campanile) è considerata tra i più significativi esempi di arte sacra contemporanea. La singolare volta asimmetrica convoglia la luce all’interno dell'unica navata, e soprattutto sull’altare verso il quale si apre il battistero. L’architetto ne ha disegnato non solamente le strutture, ma anche tutti gli arredi interni.
Rocchetta Mattei (Grizzana Morandi) – La Rocchetta Mattei sorge nel verde dell'Appennino Tosco-Emiliano, lungo la strada tra Bologna e Porretta Terme. Costruita nel XIX secolo dal Conte Cesare Mattei sui resti di un antico castello medievale di Matilde di Canossa, è caratterizzata da uno stile eclettico che fonde influenze gotico-medievali e moresche per creare un edificio dall'aspetto unico e curioso. Tra gli ambienti più suggestivi vi sono il Cortile dei Leoni, riproduzione del Cortile dell'Alhambra di Granada, e la cappella, costruita a imitazione della Cattedrale di Cordova. Secondo le intenzioni del conte la Rocchetta doveva essere la culla della sua invenzione, l'Elettromeopatia, una forma di medicina alternativa che, con l'utilizzo di erbe naturali e un metodo di preparazione segreto, si proponeva curare qualsiasi male. La fama dell'Elettromeopatia fu tale che anche Dostoevskji, ne “I fratelli Karamàzov”, ne sottolinea la notorietà quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire da terribili reumatismi grazie a un libro e a delle gocce del Conte Mattei.
Borgo La Scola (Grizzana Morandi) - Suggestivo borgo medievale (XIV-XVI secolo), architettonicamente omogeneo e intatto con tipiche dimore, case torri, oratori e un cipresso monumentale. Impreziosito dalle simbologie arcaiche realizzate dai celebri Maestri comacini, muratori, stuccatori e artisti, raggruppati in una corporazione di imprese edili itineranti che qui, come in tante altre parti d’Italia tra il ‘300 e il ‘500, lavorarono in gran numero: le vecchie torri si trasformarono in abitazioni civili e così case, fienili, essiccatoi si allargarono anche oltre le mura di difesa.
Fienili Del Campiaro (Grizzana Morandi) –I Fienili del Campiaro, noti come i "Fienili di Morandi", sorgono a Grizzana, luogo di elezione del pittore Giorgio Morandi che qui dipinse alcuni dei suoi più celebri capolavori. In omaggio al grande artista bolognese che ha nobilitato e reso celebri i suoi panorami, nel 1985 il Comune, tramite referendum popolare, ha scelto di modificare il proprio nome in Grizzana Morandi. Di fronte ai tre edifici del Campiaro sorge l'abitazione, oggi Casa Museo, che Giorgio Morandi fece costruire nel suo punto di osservazione prediletto. Il complesso è stato interamente ristrutturato ed ospita il Centro di Documentazione Giorgio Morandi con il Museo degli Allievi di Giorgio Morandi e una sala espositiva per le mostre monografiche.” I Fienili del Campiaro in questo periodo sono visitabili solo dall'esterno, ospitando il Museo degli Allievi di Morandi che come tutti i musei ora è chiuso ma i paesaggi morandiani che fanno da cornice rimangono e meritano comunque un visita.
Faro marittimo di Gaggio Montano - Il Faro dei Caduti della Montagna è l'unico faro in montagna d'Italia da dove è possibile ammirare l'incantevole panorama appenninico circostante e rappresenta il simbolo di Gaggio Montano, un borgo incantevole situato nell'Appennino bolognese, vicino alla famosa Rocchetta Mattei. Il faro di Gaggio è stato edificato sul Sasso di Rocca ed è un monumento dedicato ai caduti delle due guerre mondiali.
Area archeologica di Monte Bibele - In attesa della riapertura del Museo Nazionale Etrusco Pompeo Aria di Marzabotto e del Museo Civico Archeologico Luigi Fantini di Monterenzio, è comunque possibile concedersi un viaggio alla scoperta della civiltà etrusca che più di due millenni fa ha abitato l’Appennino bolognese. Non perdetevi il percorso nell'area archeologica di Monte Bibele, raggiungibile in auto e dopo una breve passeggiata nel bosco, tra flore protette e paesaggi incontaminati. Giunti sul crinale, si entra nel villaggio antico, un avamposto militare arroccato, tra le case ricostruite e i luoghi sacri le cui energie permangono vibranti nell'aria. Qui la storia è raccontata attraverso oggetti, sepolture e armi rivenute nella Valle dell'Idice, ma anche strumenti rarissimi, come il quadrante solare per l'antico rito di fondazione delle città.
Per maggiori informazioni: www.bolognawelcome.com