Bellezze d'Italia

Lazio: l'incanto del Giardino di Ninfa

Testimonianze storiche medievali, piante rare, rose e 130 specie diverse di uccelli per un'oasi verde talmente bella da essere stata dichiarata nel 2000 Monumento Naturale regionale

28 Mag 2014 - 17:57
 © ufficio-stampa

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Nel Lazio c'è un luogo magico e talmente affascinante da essere stato dichiarato Monumento Naturale regionale nel 2000. Questo posto così speciale è il Giardino di Ninfa, situato nel territorio del comune di Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta, dove tra le antiche rovine della città medievale di Ninfa cresce uno spettacolare giardino informale all'inglese, impiantato a partire dagli anni 20 del '900, ampio circa otto ettari e attraversato dal fiume omonimo. Un vero e proprio giardino incantato. Un eden che merita almeno un'intera giornata di vacanza. Una perfetta gita tra natura, cultura e storia.

Lazio: l'incanto del Giardino di Ninfa

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© ufficio-stampa  | Latina, Giardino di Ninfa
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NINFA: UNA STORIA CHE HA ORIGINE DAL TEMPO DEI ROMANI – Durante l'epoca romana, intorno alle acque che sgorgavano dai monti Lepini, fu costruito un piccolo tempio dedicato alle Ninfe, divinità dei boschi e delle acque, nome con il quale fu chiamato anche il fiume che attraversava e attraversa tuttora questo posto così incantevole. Nel 1297 poi, grazie alle ricchezze di queste acque, nacque Ninfa che nel 1297 fu acquistata da Pietro II conte di Caserta. A fine 1300 la località fu saccheggiata e abbandonata fino a quando nel 1920 grazie ai Caetani furono restaurati gli edifici, fu scavato il letto del fiume, furono piantati gli alberi fino a che il giardino acquisì l'aspetto odierno, frutto dell'impegno di tre donne: l'inglese Ada Bootle Wilbraham, l'americana Marguerite Chapin, cognata della Wilbraham e la nipote Lelia.

E fu proprio ad opera di Lelia, insieme a suo marito Hubert Howard che fu aperto il Giardino di Ninfa, inizialmente solo ad una ristretta cerchia di estimatori, poi, ad un pubblico più ampio. Alla morte di Lelia, avvenuta nel 1977, la cura e la prosperità del giardino fu affidata alla Fondazione Roffredo Caetani. Delle testimonianze del periodo medioevale restano: alcune parti del castello, resti di chiese e di edifici, le mura e il municipio che è stato completamente restaurato. Ma di Ninfa colpisce soprattutto il suo aspetto di oasi naturalistica unica al mondo creata dove un tempo regnava la palude.

Preparatevi a respirare un'atmosfera magica e ad ammirare piante ed essenze floreali provenienti da ogni parte del mondo che per non si sa quale mistero vivono in un habitat che ha le caratteristiche di quello loro originario. A tutta questa bellezza si unisce poi quella del fiume omonimo, del lago, dei ruscelletti e della fauna. Qui infatti potrete vedere dal vivo il pendolino, il martin pescatore, l'airone, il cenerino, la gallinella d'acqua, il germano reale, il martin pescatore, il tasso, l'istrice, e tanti altre specie di animali.
TRA BETULLE, CILIEGI E PIANTE TROPICALI - All'interno del giardino di Ninfa crescono ben diciannove varietà di magnolia decidua, betulle, iris acquatici e una sensazionale varietà di aceri giapponesi ma anche di ciliegi che in primavera, fiorendo, danno il meglio di se. In totale potrete ammirare la bellezza di ben 1300 specie di alberi tra cui: viburno, agrifogli, cornioli, meli ornamentali, clematidi e tanti altri ancora. Ma molte sono anche le varietà di rose che bordano il fiume e i ruscelli, si arrampicano sugli alberi e sulle rovine come la Complicata, la Penelope e la Ballerina.

Inoltre il clima molto mite di Ninfa permette anche la coltivazione di piante tropicali come l'avocado e i banani. Infine ci sono anche numerosi arbusti piantati non solo per la loro bellezza ma anche perché rappresentano l'habitat perfetto per l'avifauna di cui si contano oltre cento specie.

QUALCHE INFORMAZIONE UTILE: Il giardino è visitabile dal mese di aprile fino a novembre il primo sabato e la prima domenica del mese, inoltre la terza domenica di aprile, maggio e giugno e la prima domenica di novembre. Nelle giornate di apertura al pubblico, l'ingresso è libero senza prenotazione, fanno eccezione i gruppi (min. 30 partecipanti), ed è regolato da visite guidate con partenza ogni dieci minuti circa, secondo l'affluenza. Orari della biglietteria: dalle ore 9 alle 12 (da aprile a novembre); dalle ore 14.30 alle 18 (nei mesi di aprile, maggio e giugno); dalle ore 15 alle 18.30 (nei mesi di luglio, agosto, settembre) e dalle ore 14.30 alle 16.00 (nei mesi di ottobre e novembre).

Per maggiori informazioni: www.fondazionecaetani.org

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