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In Piemonte, e tutta da scoprire con i suoi colli, è la destinazione ideale per una piacevole fuga autunnale
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Piacevole ed elegante città a misura d’uomo, ricca di storia ed arte, con tesori unici come la Pinacoteca dedicata al Divisionismo, un’eccellente enogastronomia, abbracciata da una corona di colli da cui derivano pregiati vini, Tortona è la meta ideale per un rilassante e stimolante weekend in luoghi fuori dalle mete più battute dal turismo di massa, tutti da scoprire e da assaporare.
Una bella città dall’antica storia - "Pro tribus donis similis Terdona Leonis”: tre doni - valore, lealtà, cortesia - promette l'antico motto riportato sullo stemma di Tortona, bella città dalla storia antica, che affonda le sue radici ben prima di Roma, passando da protagonista attraverso le epoche e le alterne dominazioni, senza mai vedere intaccata la propria identità municipale. Crocevia di grandi strade consolari in epoca imperiale, divenne nodo strategico militare e civile nei secoli successivi. Il Castello è stato il grande protagonista della storia della città, difeso dai Tortonesi da assedi fino alla definitiva distruzione napoleonica. Ciò che resta dell’antica torre campanaria del Castello che si staglia sul Colle Vittorio è una delle prime due cose che si nota arrivando in città. L’altra è il campanile del Santuario della Madonna della Guardia sul quale troneggia la statua d’oro della Vergine.
Da visitare a piedi o in bici - Oggi Tortona è una piacevole città a misura d’uomo. Il modo migliore per visitarla è a piedi o in bicicletta per poterne assaporare appieno la storia e scoprirne gli incantevoli angoli nascosti. Molti i percorsi tematici: il Sacro con chiese, abbazie e santuari, lo Storico con il Castello, i siti ed il museo archeologico ed i palazzi storici, l’Arte con musei e pinacoteche. Ma, forse, il modo migliore per scoprirla è partire dal cuore della città, piazza del Duomo e da qui iniziare a passeggiare senza fretta nel bel centro storico porticato, partendo da Via Emilia, l’antica strada romana Æmilia Scauri.
I capolavori dei Divisionisti - Grande tesoro artistico tortonese è la Pinacoteca Il Divisionismo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona che si trova a destra del Duomo, presso il Palazzetto Medievale ed è dedicata alla famosa “pittura divisa”, fenomeno artistico tipicamente italiano nato alla fine dell'800. Unica nel suo genere, racchiude un centinaio di opere eseguite tra ‘800 e ‘900 dai maggiori artisti divisionisti (quali Plinio Nomellini, Angelo Morbelli, Carlo Fornara, Longoni) e custodisce il corpus più consistente di opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo. L’unicità della collezione deriva, oltre che dalla presenza di opere di notevole originalità anche di firme meno conosciute, dal percorso di grande livello tracciato dai dipinti: dalla sperimentazione cromatica della Scapigliatura, all’applicazione più matura della tecnica divisa da parte degli artisti socialmente impegnati degli anni novanta dell’Ottocento, fino agli approcci empirici nell’ambito simbolista ed ai primi saggi dei Futuristi, per i quali il Divisionismo costituiva il linguaggio della modernità.
Burattini e archeologia - Veramente curiosa e affascinante non solo per gli appassionati di teatro e di burattini ma anche per i bambini, è l’esposizione di burattini e marionette dell’Atelier Sarina, che raccoglie burattini, marionette, manifesti, teatrali, scenografie appartenuti e prodotti dal celebre maestro burattinaio Peppino Sarina (ultimo erede di una dinastia di artisti popolari fin dalla metà dell'800) di cui è ricostruito appunto il laboratorio e da altri artisti del teatro di animazione tradizionale. La raccolta si trova al primo piano del cosidetto Palazzo dei Musei, ospitato a Palazzo Guidobono, al cui pianoterra e nel seminterrato è collocato il Museo Civico Archeologico dove sono esposti importanti reperti del ricchissimo patrimonio archeologico tortonese (in attesa del completamento sono aperte al pubblico le prime sale). L’edificio ospita anche le Civiche Raccolte d'arte, la Pinacoteca e Mostre temporanee.
Il Santuario della Madonna della Guardia e Don Orione -Meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, ospita nella navata di destra la tomba di Don Luigi Orione, fondatore della Piccola opera della Divina Provvidenza, canonizzato nel 2004 da papa Giovanni Paolo II, che lo dichiarò Santo. Da allora la statua Sulla torre monumentale alta 60 metri spicca la famosa statua della Madonna con Bambino - alta 14 metri - in bronzo fuso e ricoperta d’oro. Per realizzarla, nell’inverno del 1931 Don Luigi Orione percorse la diocesi, paese per paese, per questua del rame necessario alla sua realizzazione.
I Baci di Dama - Simbolo di Tortona, prodotti da pasticcerie artigianali sin dall’Ottocento, sono una golosità assoluta, che vanta caratteristiche di fragranza e delicatezza uniche nel suo genere. La ricetta originale che li contraddistingue prevede l’uso delle mandorle anziché delle nocciole. La variante “Baci dorati”, dalla forma ovoidale e dall’incarto dorato, prevede l’aggiunta del cioccolato anche nell’impasto.
Andar per cantine e antichi borghi sui Colli Tortonesi - Una manciata di chilometri e dalla città ci si immerge nell’atmosfera agreste degli stupendi Colli Tortonesi, punteggiati da antichi borghi, vigne e cantine, frutteti, ideali da visitare in questo periodo autunnale. L’agricoltura è sempre stata la vocazione del Tortonese e i vini ne sono il principale esempio. Fra tutti, spicca fra i vini bianchi il Timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca presente fin dai tempi remoti, ma che solo verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso i viticoltori locali hanno ripreso ad impiantare, fino a farne uno dei più rinomati vini bianchi piemontesi. Nelle cantine si può degustare questo vino color dell’oro, tesoro inestimabile della tradizione e della storia locale, e gli altri DOC Colli Tortonesi (fra cui Barbera, Dolcetto, Cortese, Moscato) magari accompagnandolo con un gli ottimi salumi locali o con un buon piatto di ineguagliabili agnolotti (anlôt), un tempo primo piatto delle grandi festività, e in autunno con piatti a base di pregiato tartufo.
Tra storia e gastronomia - Tortona nel 1489 è stata cornice del rito nuziale e del banchetto di nozze di Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona. Cerimoniere di eccezione fu Leonardo da Vinci che fu incaricato da Ludovico il Moro di realizzare “non un semplice, per quanto opulento, banchetto, ma qualche cosa di più, qualcosa di mai visto prima, un trionfo non solo di vivande, ma anche di musica e di poesia”. Ebbe così luogo il più sfarzoso banchetto di fine Quattrocento. Per la prima volta nella storia le portate furono servite in tempi successivi, anziché essere ammassate all’inizio della festa. Ogni portata era accompagnata da canti, musiche, balli e poesie. Il banchetto di Tortona, secondo alcuni storici, ha addirittura sancito la nascita del balletto moderno, perché per la prima volta le danze sono state una rappresentazione artistica da fruire come spettatori. La tradizione vuole che l’unico formaggio ammesso al banchetto fosse il Montebore, il formaggio a forma di torta nuziale prodotto ancor oggi nelle valli tortonesi.
Per maggiori informazioni: www.vivitortona.it