© Istockphoto | Milano, toro in Galleria Vittorio Emanuele II
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Toccare i seni o un teschio, calpestare un toro, baciare una statua: l’Italia scaramantica da Nord a Sud
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Toccare ferro e/o il cornetto di corallo oppure la zampa di coniglio, mentre si sta attenti a non farsi attraversare la strada da un gatto nero: i riti scaramantici diventano pressanti in prossimità dell’anno nuovo, per assicurarsi dodici mesi di fortuna. Una bella alternativa è senz’altro un viaggio nei luoghi portafortuna che ci sono, eccome, dal Nord al meridione d’Italia.
CRISTOFORO COLOMBO - In Piazza Castello a Torino, sotto i portici della Prefettura all’ombra della famosa Mole Antonelliana, spicca un medaglione raffigurante Cristoforo Colombo. La credenza popolare vuole si debba toccare il mignolo sporgente dell’altorilievo per trovare la giusta rotta verso la propria fortuna. Per questo il dito appare molto più lucido rispetto al resto dell’opera. Questo rito scaramantico, popolarissimo fra i torinesi, è ideale per cominciare al meglio l'anno nuovo, ed è particolarmente usuale per studenti e universitari prima degli esami. A forza di essere strofinato, il mignolo si è assottigliato al punto di dover essere sostituito.
MILANO E IL TORO - In Galleria Vittorio Emanuele II a Milano si trova uno dei portafortuna più famosi d’Italia, ovvero il mosaico posto proprio sotto la cupola centrale, che raffigura un toro rampante con gli attributi in bella vista. Per avere fortuna bisogna calpestare i suoi testicoli con il piede destro e fare almeno tre giravolte su sé stessi.
IL SENO TREVIGIANO - Nella ricca Treviso a Palazzo Zignoli, e più precisamente nel bel giardino c’è il busto di una marmorea donna dai cui seni zampilla che riempie una fontanella: l’inusuale manufatto fu fatto costruire dal fantasioso Podestà della città veneta Alvise da Ponte nel 1559, poi danneggiata dalle truppe napoleoniche e quindi nel 1989 dallo scultore peruviano Miguel Miranda Quinones. Per avere fortuna si raccomanda di accarezzare entrambi i seni.
IL BEL CAVALIERE - Fissato per sempre sulla pietra il prode cavaliere Guidarello Guidarelli riposa per sempre nella Loggetta Lombardesca di Ravenna: il suo aspetto è così gentile, le sue fattezze così romantiche che ancora oggi le promesse spose ne baciano le fredde labbra nella speranza di coronare il loro sogno d’amore.
IL PORCELLINO A FIRENZE - La Fontana del Porcellino più popolari di Firenze. Si trova al margine della Loggia del Mercato Nuovo. Il porcellino è in realtà un cinghiale, copia bronzea seicentesca di una statua ellenistica che fu donata dal Papa Pio IV a Cosimo de’Medici(il cui originale si trova oggi agli Uffizi). Da secoli a Firenze c’è l’usanza di accarezzare il muso dell’animale per assicurarsi fortuna e prosperità. Ma l’operazione riesce ancor meglio se si mette una moneta in bocca all’animale e se questa cade nella grata in cui passa l’acqua.
LA FONTANA DI TREVI - E’ il luogo portafortuna più famoso del mondo, grazie anche a Federico Fellini che vi ha immortalato Anita Ekberg nel notissimo e iconico bagno. Per agguantare la fortuna, però, bisogna seguire alcune regole ferree: voltare le spalle alla fontana, chiudere gli occhi, lanciare una moneta con la mano destra verso il lato sinistro.
IL CIMITERO DELLE FONTANELLE - Se si parla di fortuna e riti propiziatori, non si può non parlare della magica città di Napoli. Ci troviamo l'ossario del capoluogo campano, il più grande d’Europa, che si trova al cimitero delle Fontanelle. In questo luogo sono custodite, pensate, le ossa delle vittime della peste del 1652 e del colera del 1836. Si dice che i resti di queste persone possano fare miracoli. In particolare, per avere fortuna, occorre entrare dell'ossario tenendo un corno rosso e toccare il teschio di Donna Concetta detta anche “il teschio che suda”. Se il teschio si bagna, infatti, significa che la fortuna richiesta sarà ricevuta. Paura ragazzi. Chiudiamo con questa storia che mi fa paura solo a leggerla perché veramente sto tremando dalla paura.