Trentino

Mezzano di Primiero, Borgo Bello d’Italia dove le cataste di legna si fanno arte

Un museo en plein air unico nel suo genere, da scoprire passeggiando fra le cataste artistiche sparse per il borgo, fra architetture contadine e orti

16 Ago 2024 - 06:00

Mezzano di Primiero, fra i Borghi più Belli d’Italia ai piedi delle Pale San Martino, si sta popolando di una nuova e meravigliosa, nella sua semplicità, forma d'arte ovvero le cataste artistiche di legna (canzei in dialetto locale). Lungo i vicoli, sui ballatoi, nelle piazzette e nei cortili del paese, la tradizionale scorta di ceppi per l’inverno si fa bella grazie a “Cataste e Canzei”, grandi installazioni realizzate con la tecnica dell'accatastare la legna, un tronchetto sopra l'altro, da artisti affermati e studenti degli istituti d’arte. Ecco allora la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra chiusa tra sole e luna a segnare il trascorrere del tempo, la grande parete che ricorda l’alluvione che colpì il paese nel 1966, gli uomini intenti a tagliare l’albero, la catasta instabile che cede a un coreografico crollo… In tutto sono 30 le cataste artistiche già sparse per il borgo, a cui se ne aggiungono di nuove, di anno in anno.  Un dono quello dei canzei, che ha fatto di Mezzano uno straordinario museo en plein air, da scoprire passeggiando senza fretta fra vicoli e piazzette.

A Mezzano di Primiero le cataste di legna si fanno arte

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© Ente del Turismo | Mezzano

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I SEGNI SPARSI DEL RURALE - A Mezzano il passato altrove dimenticato, legato a doppio nodo alla ruralità montana, non si limita a sopravvivere, ma è vivo, si fa presente. Rinasce non solo nelle cataste di legna che qui si fanno arte, ma anche nelle antiche case contadine in pietra e legno sapientemente ristrutturate; nel campanile a cipolla della chiesa di San Giorgio, dai chiari richiami tirolesi, che nell’800 fu dipinto a due colori; nelle piazze abbracciate alle fontane; nelle facciate impreziosite di iscrizioni e affreschi; nella storica lisièra (il locale dove si produceva il sapone e si faceva il bucato secondo rigidi rituali e precise gerarchie) restituita al paese da un attento restauro; negli orti - che sono circa 250 fra Mezzano e frazioni, su circa 1.600 abitanti - che secondo la tradizione trentina uniscono l’utile al dilettevole spartendo la terra tra ortaggi, fiori, odori e piante da frutto; nei tabià (le vecchie stalle in disuso) che narrano ancora il rito del filò (le storie narrate dagli anziani del paese nelle lunghe serata d’inverno), recuperati a nuova vita per ospitare un commuovente museo etnografico fatto di reperti e amore, l’esposizione di prodotti di artigiani e produttori agroalimentari locali, oppure per diventare una sorta di piccolo teatro e altro ancora; nei vicoli a salesà, ovvero minuziosamente acciottolati; negli stoli, piccoli acquedotti in cunicoli pensati per captare l’acqua dalla sorgente e condurla in paese al coperto, al riparo da contaminazioni: Mezzano ne conserva tre, restaurati e visitabili.

MEZZANO ROMANTICA - Oggi il borgo è una sorta di serbatoio di vita alpina, i cui segni si svelano via via ai visitatori. L’invitò è quello di scoprire Mezzano Romantica seguendo le indicazioni di una piacevole cartellonistica turistica dal fresco design accattivante (e di una App), che li conduce alla scoperta degli angoli più interessanti del borgo. Rosso, simbolo dell’amore, è il colore scelto per il logo di Mezzano Romantica e per la cartellonistica, per ricordare che a Mezzano tutto si fa con il cuore, che il romanticismo è nella sua natura e che qui gli ospiti vengono accolti come amici. Mezzano Romantica è anche il titolo del seguitissimo Festival di musica e teatro ad entrata libera che anima le serate estive del borgo e da come protagonisti artisti di livello nazionale e internazionale. Sotto la direzione artistica di Francesco Schweizer e giunto alla 14° stagione, il Festival conferma la vocazione culturale di Mezzano che, pur essendo un piccolo paese, è da sempre attento a programmare proposte di notevole spessore artistico. Il cartellone sta volgendo a termine e prevede per il 16 agosto una serata teatrale, adatta a ogni età, giocata sulle celebri fiabe de Le mille e una notte, rivisitate e interpretate da Enrico Vanzella e il 20 agosto il gran finale con il concerto di Giorgio Trione Bartoli, noto pianista vincitore del prestigioso Concorso Pianistico Internazionale Premio Amadeus 2024 di Lazise del Garda, che eseguirà di brani di Liszt, Ravel e Prokofiev. Il tutto, Quando si è appena concluso il Trentino Music Festival per Mezzano Romantica, oltre un mese di spettacoli messi in scena da musicisti, cantanti d’opera, strumentisti, artisti di musical, formazioni corali provenienti da tutto il mondo sotto la regia della Music Academy International di New York, che da una decina d'anni ha scelto Mezzano come sede per i propri corsi di perfezionamento estivi, riconosciuti tra i migliori a livello internazionale.

LA SEDIA ROSSA - Rossa è anche la sedia che viene posizionata di volta in volta negli angoli più suggestivi del borgo. Quando un turista suona la campanella appoggiata sul suo sedile, una persona del paese arriva e si mette a disposizione per dare informazioni, aiutarlo a scoprire grandi e piccoli tesori locali e rendere più piacevole e interessante possibile la sua permanenza. Un modo genuino ed autentico di dare il benvenuto, in cui sono coinvolti una ventina di volontari di tutte l’età, dai bambini agli anziani.

IL PONTE TIBETANO E GLI ABETI GIGANTI - Mezzano è circondata da una natura forte e rigogliosa, che accoglie il quotidiano della gente di montagna e si fonde con esso. I numerosi sentieri che partono dal paese portano alla scoperta, a piedi o in mountain-bike, di un ambiente ancora inalterato e di grande bellezza. Ci sono luoghi che si godono meglio su due ruote come la pista ciclabile del Molaren, una passeggiata illuminata anche la sera con diverse soste per godersi il panorama in completo relax. Altri che conquistano i più avventurosi, come gli orridi di Val Noana, in uno dei quali si fa anche canoyng, o il ponte tibetano che fa da collegamento tra rifugi Caltena e Fonteghi. Altri che conquistano per l’assoluta bellezza dei boschi, come il Parco Naturale di Panveggio e il Sentiero degli Abeti Giganti in Val Noana, con i suoi alberi secolari che svettano fino a toccare i 50 metri ed hanno il diametro del tronco che può arrivare a misurare un metro di larghezza. 

Per maggiori informazioni: www.mezzanoromantica.it

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