Tra Romagna e Marche

Montegridolfo, com'è bello il panorama visto dall'alto

Un borgo inedito dalla quiete elegante tra paesaggi idilliaci, buona cucina e itinerari per gli appassionati di storia

16 Ott 2015 - 08:00

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C'era una volta un Castello malatestiano, al confine tra Romagna e Marche, ricco di storia e meraviglie da scoprire: il suo nome è Montegridolfo, oggi uno dei borghi più belli d'Italia e un affascinante giardino sulle verdi colline della Valconca, in provincia di Rimini. E' il rifugio ideale per una fuga romantica e per un weekend d'autunno tra passeggiate e natura inesplorata tutta da respirare.

Montegridolfo, com'è bello il panorama visto dall'alto

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Innanzitutto, un po' di storia. Il toponimo del castello trae origine dall'antica famiglia riminese dei Gridolfi che, a partire dal XIII secolo, si stabilì sulle colline tra la Romagna e le Marche. Come altre nobili famiglie guelfe cittadine, in età comunale i Gridolfi si schierarono dalla parte della Chiesa, così che secondo alcuni storici Monte Gridolfo sarebbe la trasformazione dell'originario nome del luogo, Monte Guelfo, oppure di Monte Loro, monte dell'alloro.
Ma a Montegridolfo si racconta un'altra Storia, più recente e documentata nel Museo della Linea dei Goti, una linea di difesa tra l'Adriatico e il Tirreno chiamata così da Hitler durante la seconda Guerra Mondiale. Nel Museo sono esposti armi, manifesti, locandine e giornali di guerra risalenti alle date cruciali del 1943-45. Alla raccolta dei cimeli ha collaborato tutta la popolazione della zona che ha donato armi, bossoli, bombe a mano, maschere antigas e accessori personali dei soldati.

Oltrepassata la torre d'ingresso ci si sente catapultati in una dimensione magica. L'impianto urbanistico è rimasto quello medievale e all'interno delle mura fiancheggiate da torrioni è infatti possibile passeggiare tra stradine strette e acciottolate che regalano scorci sul mare in lontananza che fa capolino tra le morbide colline. Ai piedi delle mura castellane sorge la piccola chiesa di S. Rocco, protettore dei mendicanti e dei viaggiatori, costruita nel 1427 e dotata di un portale a ogiva di ispirazione gotica. Denominata anche chiesa dell'ospitale, oggi custodisce una splendida tela di Guido Cagnacci, il maestro riminese della seduzione e uno dei protagonisti della pittura del Seicento.

Di rilevante importanza è il campanile che costituiva, fin dalle origini, sia la porta d'ingresso al borgo sia la fortezza per le guardie, a cui era unito un ponte levatoio. Anche se Montegridolfo dista 40 chilometri da Rimini, sfiora le Marche come se stesse per baciarle: a soli 20 chilometri si trova Urbino, la Repubblica di San Marino a 35 chilometri e Gradara, con la famosa Rocca di Paolo e Francesca, invece, è solamente a un quarto d'ora di macchina.

Montegridolfo, oltre a essere un borgo medievale, è anche un albergo diffuso, un nuovo modo di abitare in grado di offrire un servizio alberghiero completo che unisce ai servizi centralizzati di un vero e proprio hotel il fascino di soggiornare in piccole unità abitative dislocate per il Borgo. All'interno delle mura, infatti, troviamo Relais Palazzo Viviani ( www.palazzoviviani.com), il corpo centrale del complesso e l'unica dimora patrizia del borgo, fatta erigere dal Conte Viviani di Urbino nei primi anni del 1800 e oggi meta accogliente per chi desidera vivere un weekend romantico o un'incantevole vacanza a misura di famiglia. Sono disponibili cinquantatre camere, tra cui le sette camere situate nella Casa del Pittore, una residenza separata dotata di una tranquilla piscina con vista mozzafiato, oltre a una spa con un'ampia offerta di massaggi e trattamenti. Inoltre, è presente un centro congressi per eventi e riunioni che ospita fino a 400 partecipanti.

La vita nel borgo è scandita da una vasta gamma di scelte culinarie. I due ristoranti - Il Ristoro, all'interno di Palazzo Viviani, l'Osteria dell'Accademia - e la Pizzeria fresca fresca di apertura sono aperti al pubblico e guidati con sicurezza dallo chef milanese Juri Bellani che propone menu sempre innovativi, ma basati sui sapori genuini della tradizione romagnola.

Per maggiori informazioni consultare il sito Internet,

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