Delizie da museo

Goloso tour fra i più curiosi (e appetitosi) Musei del cibo della penisola

Raccontano la storia di straordinari prodotti Made in Italy. Visitarli in questo periodo è l'occasione per acquistare delizie per le tavole delle Feste

04 Dic 2024 - 06:00
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© Ufficio stampa  | Loison Museum
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In Italia ci sono numerosi e sorprendenti musei, grandi e piccoli, dedicati ai prodotti più vari: il cibo, oltre che convivialità e piacere, è anche storia, cultura, tradizione, testimone di una epoca. Eccone alcuni, veramente golosi e interessanti, da Nord a Sud della penisola.

LOISON MUSEUM A COSTABISSARA (VI) - Creato con infinita passione da Dario Loison, terza generazione di Loison Pasticceri e instancabile ricercatore, accanto al suo pluripremiato laboratorio artigianale di Costabissara in Veneto, è un museo unico nel suo genere, che raccoglie migliaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata. Non è un semplice contenitore di oggetti, ma un organismo vivo che si arricchisce costantemente di nuovi reperti: piccoli utensili, attrezzi d'epoca, oggetti curiosi scovati nei mercatini. Ogni pezzo racconta una storia, un'evoluzione, un'emozione legata al mondo dell'arte bianca. Entrare nel piccolo museo è come fare un salto nel passato. Ogni angolo rivela un aspetto affascinante della storia della panificazione, dalle vecchie attrezzature restaurate e funzionanti, ai segreti delle antiche ricette ai gesti sapienti dei maestri panettieri. Il panettone, dolce simbolo del Natale, ha un posto d’onore nel museo, dove un’intera sezione è dedicata alla sua storia che viene ripercorsa con documenti, cartoline, locandine, riviste e antiche cappelliere porta panettone.  Dalla storia al presente, la passione di Dario Loison per la pasticceria si esplicita con la creazione di straordinari panettoni declinati in golosissime varianti, come il nuovo BlackHabana al cioccolato che nasce dal connubio tra il sapore intenso del cru monorigine e l'aroma del rum cubano invecchiato 7 anni, quello al Mandarino Tardivo di Ciaculli (Presidio Slow Food) o il tradizionale Classico a.D. 1476 con canditi di arance di Sicilia e cedro di Diamante. Sono racchiusi – come i pandoro - in eleganti confezioni in latta vintage da riutilizzare e li si trova, con la vastissima gamma dei dolci di Dario rivestiti a festa dal gusto della moglie Sonia, nel punto vendita accanto al museo, o possono essere ordinati con lo shop on line.

MUSEO DEL CULATELLO E DEL MASALÉN A POLESINE PARMENSE (PR) - All’interno dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, narra la storia di uno dei più pregiati prodotti emiliani con foto, mappe e touch screen. Si parte col racconto della Terra del Culatello e le tradizioni del maiale, si passa alla storia della famiglia Spigaroli (in principio mezzadri di Giuseppe Verdi, poi trasferiti sulle rive del Po e divenuti ristoratori), che ha realizzato il museo. Ecco poi i Masalén, i norcini che tramandavano l’arte della corretta macellazione del maiale. Si entra quindi nel mondo segreto del Culatello, salume prediletto da moltissimi personaggi famosi, da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi al principe Carlo d’Inghilterra. Pantagruelica è la Galleria dei culatelli, che stagionano nell’umidità e nella penombra, uno spazio che si percorre con grande curiosità, prima di risalire fino alla sala dell’Hosteria, dove si può procedere alla degustazione e acquistare pubblicazioni, oggetti, salumi, formaggi e i prodotti dell’azienda agricola dei fratelli Spigaroli, che li producono con la sapienza e le attenzioni di un tempo. La loro storia cominciò 150 anni fa, con il bisnonno Carlo, norcino di fiducia di Giuseppe Verdi, che li apprezzava a tal punto da scrivere agli amici “i miei migliori compagni di viaggio sono salami, culatelli, spalle cotte e il mio vino”. Inizialmente mezzadri di Giuseppe Verdi, poi trasferiti sulle rive del Po, ora gli Spigaroli sono una famiglia di noti ristoratori, voi interpreti magistrali dell'eccellente gastronomia delle terre verdiane.

MUSEI DEL CIBO DELLA PROVINCIA DI PARMA - Il Museo del Culatello e del Masalén è uno dei 9 Musei del Cibo della provincia di Parma, regno di prelibatezze, una realtà in rete unica nel suo genere in Italia, di cui fanno parte il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, il Museo del Salame a Felino, il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano (dove si possono anche acquistare i rispettivi prodotti) e il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro a Collecchio, il Museo del Vino a Sala Baganza, il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro, il Museo del Tartufo di Fragno a Calestano. Dedicati ai prodotti tipici del territorio parmense, sono stati ideati per conservare e promuovere le tradizioni enogastronomiche di questa straordinaria terra, i cui prodotti sono patrimonio nazionale e simbolo stesso della gastronomia italiana nel mondo. Visitarli è fare un viaggio nel gusto e nella cultura del cibo, in una terra, quella parmense, che è simbolo di eccellenza assoluta. L’8 dicembre è l’ultima domenica che restano aperti prima della chiusura in invernale (salvo che per gruppi e su prenotazione). La riapertura 1 marzo 2025.

POLI MUSEO DELLA GRAPPA - Il museo dedicato al più celebre dei distillati italiani non poteva essere situato che nella città dove è nata la Grappa ovvero Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Nel cuore della città, di fronte al famosissimo Ponte Vecchio, il Poli Museo della Grappa è ospitato nell’antico Palazzo delle Teste. Frutto di una lunga ed appassionata ricerca, è un atto di riconoscenza della Famiglia Poli nei confronti della Grappa. Nelle sue 5 sale, con pannelli esplicativi e proiezioni, sono esposti oggetti strumenti e documenti che narrano la storia dell’arte della distillazione, fra ricostruzioni di apparecchi distillatori, alambicchi e strumenti. Una curiosità è la collezione di grappe mignon e quella di bottiglie rare. La visita si conclude nello showroom degustare ed acquistare grappe e pregiati distillati. La seconda sede del Poli Museo della Grappa si trova a Schiavon, lungo la strada che da Vicenza porta a Bassano del Grappa. Articolato su due piani, copre una superficie espositiva di circa 1.000 mq. e, fra l’altro, racchiude la più ampia collezione italiana di grappe storiche (2000 circa, provenienti da quasi 400 distillerie). Quello di Schiavon è il Museo con la più ampia collezione di Grappe in Italia. Il museo si trova accanto alla distilleria artigianale, aperta al pubblico per visite e degustazioni, l'unica distilleria italiana selezionata dalla famosa guida di viaggi Lonely Planet fra le 10 distillerie artigianali al mondo che meritano di essere visitate.

MUSEO AGRICOLO E DEL VINO RICCI CURBASTRO - CAPRIOLO (BS) - Creato nel 1986 da Gualberto Ricci Curbastro (e ampliato negli anni) accanto alla sede della sua cantina di Capriolo (Bs), è un museo “vivo”, che trasmette saperi e conoscenze, salvando dall’oblio la cultura agricola della Franciacorta. Il Museo espone oltre 3.000 oggetti, ha una ricca biblioteca con oltre 2500 volumi, e un importante archivio. I visitatori sono guidati nella visita da personale appositamente formato, che illustra gli oggetti esposti nelle varie sale, narra lavorazioni e tradizioni, risponde a domande e curiosità. Di particolare interesse la Sala dell’Enologia, ricca di oggetti ed attrezzature. La visita si conclude in cantina, dove sono esposti pregiati pezzi, con l’illustrazione del ciclo di produzione del Franciacorta DOCG e degustazione di uno o più vini. Volendo, ci si può fermare nello spaccio per acquisti di vini e prodotti aziendali (fra cui una pregiata grappa), che possono comunque essere acquistati anche on line.

MUSEO AGORÀ ORSI COPPINI DI SAN SECONDO PARMENSE (PR) - Creato per diffondere la conoscenza di un prodotto che scandisce la storia del Mediterraneo, dalla mitologia fino ai giorni nostri, è un vero e proprio centro culturale dedicato all'olio e all'olivo con due poli, il Museo dell’Arte Olearia e l’Agorà tra gli ulivi. La sua creazione è un omaggio alla passione per l’olio di Anita e Americo Coppini, oliandoli fondatori dal 1946, che continua a vivere ancora oggi, dopo tre generazioni, nel cuore della famiglia Coppini. Inizialmente mastro casaro, Americo si dedicò anima e corpo al progetto di riportare l'Extravergine in provincia di Parma. Una vera e propria vocazione, tanto che veniva chiamato il “missionario dell'olio” quando girava in bici nelle campagne per fare conoscere il vero Extravergine, insegnandone la degustazione. Il Museo si articola in tre zone denominate Spazio Anita, Spazio Americo e Angolo di lettura. La prima è dedicata alla storia dell’olio e ai sistemi di produzione meccanici, come il torchio o la pressa a leva. Nella seconda si trovano gli strumenti di produzione idraulici. Nella terza si può ammirare un frantoio in pietra a due macelli (pietre molari). Infine, unica nel suo genere, è l’Agorà tra gli ulivi, un teatro all’aperto immerso in un parco naturale, dove si tengono concerti e spettacoli vari. Accanto al museo non c’è uno spaccio, ma olio e prodotti aziendali si possono ordinare on line.

IL MUSEO DELLA LIQUIRIZIA A ROSSANO CALABRO (CS) - Anche l’Enciclopedia Britannica ha riconosciuto che in questa bella cittadina calabrese si produce la migliore liquirizia del mondo. Quale luogo più appropriato dunque per un museo che ne racconti storia e produzione? Il Museo della liquirizia si trova nella suggestiva cornice del quattrocentesco palazzo di proprietà della famiglia Amarelli, che fin dal 1500 commercializzava le radici di questa pianta originaria dell'area mediterranea e medio-orientale ed oggi è l’unica a continuarne l’attività di produzione. Le radici si raccolgono, oggi come un tempo, fra l’autunno e la primavera e sono lavorate in estate, pressandole e facendole bollire in caldaie per estrarne poi il succo da cui proviene la liquirizia. Nel museo sono raccolte foto d’epoca, incisioni, documenti, oggetti di vita quotidiana, ma anche attrezzi agricoli, libri contabili, documenti che testimoniano le prime esportazioni all’estero, forme di porcellana e stampi in bronzo e moltissime curiosità. Al suo interno sono stati ricostruiti anche un vecchio ufficio spedizioni con casse di legno e un punto vendita ottocentesco. Dalla liquerizia non sono solo prodotti i popolari tozzetti (nella versione più tradizionale, o aromatizzati in molteplici varianti oppure confettati), ma viene anche usata per produrre un pregiato liquore, per creare tisane profumate e benefiche, per aromatizzare birre e distillati e, sposata col cacao, dà vita a una straordinaria serie di cioccolate. La sua polvere può profumare raffinate ricette sia dolci che salate, gelati, infusi e liquori. Tutti prodotti che, con molti altri, si possono acquistare nel vicino Factory store o online.

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