© Ufficio stampa | Museo della pasticceria Loison
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Quattro imperdibili siti che raccontano le delizie più gustose della gastronomia Made in Italy
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Anche se costretti in casa dalle restrizioni imposte dal Covid, il pranzo pasquale resta comunque un rito irrinunciabile. Come irrinunciabili sono alcuni prodotti, quali la colomba simbolo di pace, che immancabilmente allietano la tavola. In attesa della fine del lockdown per poterli visitare, ecco un tour virtuale in alcuni Musei del cibo, da Nord a sud della penisola, dove è raccontata la storia di straordinari prodotti Made in Italy che, volendo, si possono anche ordinare on line, in modo da averli sulle nostre tavole anche in questi tempi di forzato ritiro.
Museo della pasticceria a Costabissara (VI) – I dolci sono una delle grandi passioni degli italiani e tutti, più o meno, ci cimentiamo a prepararli, con maggior o minor fortuna, in questo periodo di lockdown. Nel Vicentino, a Costabissara, c’è uno straordinario personaggio, Dario Loison, che ha fatto di questa passione un arte e alla pasticceria ha dedicato addirittura un museo. Unico nel suo genere, il Loison Museum è stato creato da Dario Loison in anni di ricerche in tutto il mondo, durante i quali ha collezionato migliaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata, decidendo poi di esporli per condividere con gli appassionati il suo amore per la pasticceria. Il museo porta alla scoperta, con un piacevole e curioso un percorso plurisensoriale, dell’antica tradizione pasticcera. Vi si ammirano macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria: impastatrici, sfogliatrici, sbattitori meccanici, una curiosa macchina per incartare caramelle, utensili per la lavorazione delle materie prime e la decorazione di torte. Uno spazio particolare è riservato alla storia del panettone, che viene ripercorsa con documenti, cartoline, locandine, riviste e le antiche cappelliere porta panettone. Fra le curiosità, antichi vetri per aromi delle più celebri ditte farmaceutiche e una collezione di gettoni del pane, sostituti dei soldi che venivano prodotti solitamente da enti di assistenza, che in questo modo garantivano ai bisognosi una razione di pane: su di essi era indicato il quantitativo che spettava a ciascuno,1 kg, 1/2 kg di pane o 1 pagnotta intera. E per chi volesse saperne di più, è consultabile la Biblioteca del Gusto, ricca di oltre 2000 volumi antichi e moderni. In questi giorni, le colombe (in ben 7 gusti inventati da Dario) volano con lo shop on line (così come la vastissima gamma di dolci aziendali) nelle case di chi vuole gustarle. Dato che la sostenibilità è uno dei concetti base dell’azienda, le confezioni sono studiate per avere un secondo destino: dal semplice utilizzo dell’incarto o di un suo accessorio, alla borsa-shopper di design, bella e resistente.
Museo del Culatello e del Masalén a Polesine Parmense (PR) – La provincia di Parma è un regno di prelibatezze, a cui dedica ben 7 Musei del cibo: i Musei del Parmigiano Reggiano a Soragna, della Pasta e del Pomodoro a Collecchio, del Prosciutto e dei Salumi a Langhirano, del Salame a Felino e del Vino a Sala Baganza, il Museo del Culatello e del Masalén a Polesine Parmense. Quest’ultimo, ospitato nel complesso dell’Antica Corte Pallavicina, grazie allo shop on line, dà anche in questo periodo la possibilità di gustare i sapori inimitabili dei salumi della Bassa Padana, che i fratelli Spigaroli producono con la sapienza e le attenzioni di un tempo. Cominciò, 150 anni fa, il loro bisnonno Carlo, norcino di fiducia di Giuseppe Verdi, che li apprezzava a tal punto da scrivere agli amici “i miei migliori compagni di viaggio sono salami, culatelli, spalle cotte e il mio vino”. Di lui si narra nel museo, dove si mixano piacevolmente storia e contemporaneità. Con foto, mappe e touch screen, viene raccontata la Terra del Culatello e le tradizioni del maiale, la storia degli Spigaroli (inizialmente mezzadri di Giuseppe Verdi, poi trasferiti sulle rive del Po e divenuti ristoratori). Ecco poi i Masalén, i norcini che tramandavano l’arte della corretta macellazione del maiale. Si entra quindi nel mondo segreto del Culatello, salume prediletto da moltissimi personaggi famosi, da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi e venendo a tempi recenti a celebrities come il principe Carlo d’Inghilterra e George Clooney. Scavata sotto il palazzo è poi la pantagruelica Galleria dei culatelli, dove i pregiatissimi salumi stagionano nell’umidità e nella penombra, uno spazio da percorrere in religiosa contemplazione, prima di risalire fino alla sala dell’Hosteria, dove si può procedere alla degustazione e acquistare pubblicazioni, oggetti, salumi, formaggi e i prodotti dell’azienda agricola.
Arte contemporanea in cantina a Monticelli Brusati (Bs) – Arte e si intrecciano alle Tenute La Montina, storica azienda franciacortina, sede del Museo di Arte Contemporanea in Franciacorta che raccoglie una novantina di opere dell’artista Remo Bianco, importante e geniale precursore delle principali correnti del Novecento italiano, fra gli anticipatori del Noveau Realisme. A questa esposizione si affianca, all’ingresso alla cantina, una scenografica Galleria d’arte, che ospita importanti mostre ed esposizioni temporanee. Conclusa da poco una sui Beatles, è in preparazione una di quadri ed oggetti di design di Lorenzo Fontana. Quella della Montina è una cantina che si racconta, e racconta ai visitatori quanta passione e quanto lavoro sta dietro ad una bottiglia di Franciacorta. Sono oltre 70 i passaggi che, di mano in mano, portano dalla vigna alla bottiglia di un Franciacorta, il più pregiato fra le bollicine italiane, unico per brindare in ricorrenze come la Pasqua, ma anche ideale per accompagnare l’intero pranzo di un giorno di festa. Per non rinunciarvi in questo periodo di lockdown, si può ricorrere al negozio on line, e le spedizioni saranno gratuite, in attesa che riprendano le visite tra sale maestose, cantine, botti e cataste di bottiglie che riposano sui lieviti e le degustazioni speciali, che daranno modo di provare i migliori abbinamenti fra i Franciacorta e specialità del territorio lombardo e non solo. Non solo un rapido tour è quello che accoglierà i winelovers, bensì un percorso guidato e raccontato passo passo, reso ancor più chiaro da cartelli esplicativi e mappe, adatti a comprendere i passaggi fondamentali delle diverse fasi di vinificazione.
Il Museo della liquirizia a Rossano Calabro (CS) – Perfino l’Enciclopedia Britannica ha riconosciuto che in questa bella cittadina calabrese si produce la migliore liquirizia del mondo. Non vi poteva dunque mancare un museo che ne racconta storia e produzione: si trova nel palazzo quattrocentesco di proprietà della famiglia Amarelli, che già nel 1500 commercializzava le radici di questa pianta ed oggi è l’unica a continuare l’attività di produzione. Le radici si estraggono, come un tempo, fra l’autunno e la primavera e sono lavorate in estate, pressandole e facendole bollire in caldaie per estrarne poi il succo da cui proviene la liquirizia. Nel museo, foto d’epoca, incisioni, documenti, oggetti di vita quotidiana, ma anche attrezzi agricoli, libri contabili, documenti che testimoniano le prime esportazioni all’estero, forme di porcellana e stampi in bronzo e moltissime curiosità. Sono stati ricostruiti fra l’altro un vecchio ufficio spedizioni con casse di legno e un’antesignana fotocopiatrice e un punto vendita ottocentesco. Se tutti conoscono i golosi tozzetti di liquirizia (nella versione più tradizionale, o aromatizzati in molteplici varianti oppure confettati), non tutti sanno forse che la liquirizia è alla base di tisane profumate e benefiche, di birre, distillati, e anche di un pregiato liquore, che la sua polvere può profumare raffinate ricette sia dolci che salate, gelati, infusi e liquori, che la liquirizia si sposa perfettamente col cacao e dà vita a una straordinaria serie di cioccolate. Per Pasqua, ecco allora le uova di cioccolato aromatizzate alle liquirizia. Il tutto acquistabile on line.