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Il comune siciliano gioiello del Barocco ha celebrato l’antica tradizione degli arazzi di fiori in diretta streaming
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“La Bellezza è più forte della paura e questo Noto l'ha sempre dimostrato”: all’insegna di queste parole, pronunciate in streaming da Beppe Fiorello, si è svolta sabato 16 maggio l’edizione speciale dell’Infiorata di via Nicolaci, a Noto, il comune gioiello del barocco siciliano in provincia di Siracusa. Gli instancabili infioratori hanno realizzato un’Infiorata simbolica, come segnale di ripartenza e resilienza, con un grande arazzo fiorito sulla pavimentazione della storica via Nicolaci che si è coraggiosamente vestita a festa, anche senza che la festa potesse svolgersi. Il momento clou dell’evento è stato in compagnia del cantautore Mario Incudine, il quale ha passeggiato per le vie deserte del centro storico, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, offrendo ai cittadini chiusi in casa e agli spettatori in diretta streaming il suo “Cunto” speciale di amore e resilienza per Noto, la Sicilia e il mondo intero, accompagnato dal suono della chitarra e dei tamburi tradizionali.
Questa Infiorata speciale ha avuto il sostegno di alcuni testimonial di eccezione, tra cui Chiara Ferragni, Leo Gullotta, Margareth Madè, Giuseppe Zeno e Beppe Fiorello i quali hanno espresso in diretta streaming il loro augurio speciale a Noto e alla sua comunità. L’iniziativa è nata dall’idea del sindaco Corrado Bonfanti e della sua Amministrazione, i quali hanno deciso di non abbandonare le tradizioni e trasformare l’evento clou organizzato in città in un segnale di buon augurio e di ripartenza.
Gli infioratori hanno perciò generosamente dedicato ore e ore di paziente lavoro per raccogliere e selezionare i fiori da utilizzare per la composizione del mosaico, hanno separato migliaia di petali dividendoli per colore, e hanno alla fine realizzato un incantevole tappeto fiorito. Il soggetto raffigurato è un Albero della Vita che abbraccia il mondo, segnale di speranza e della resilienza che Noto ha più volte dimostrato nel corso della sua storia, ad esempio in occasione dei ripetuti terremoti che l’hanno colpita. Uno di questi è stato quello disastroso nel 1693 che ha raso completamente al suolo la città, ma che ha dato origine a una meravigliosa ricostruzione che ha regalato all’umanità i gioielli del Barocco che ammiriamo ancora oggi e che l’Unesco ha iscritto nell’elenco dei suoi Patrimoni.
Chiavi di volta di questa iniziativa sono lo splendore e la cultura di una città gioiello, che si mostra nel fascino del profondo silenzio e del deserto che ha caratterizzato tutta l’Italia in questo periodo di lockdown, una cornice di suggestione potente nella quale si legge con chiarezza che la bellezza può essere un’arma vincente contro la paura.