© Ufficio stampa | Piazza delle Erbe
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Un vero gioiello, tra i tanti del Veneto: una città che custodisce tesori di portata universale
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La basilica di Sant’Antonio e la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto fra il 1303 e il 1305 e l’intero centro storico con le piazze rinascimentali: sono solo alcuni dei tesori di Padova, città ricca di capolavori artistici e di caffè storici, fra le principali e storiche sedi universitarie italiane, conosciuta ed apprezzata anche per la sua eccellente gastronomia.
Da quest’anno c’è un motivo in più per visitare Padova, dato che i suoi cicli di affreschi trecenteschi (l’“Urbs picta”) sono entrati a far parte della lista dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Con l’Orto Botanico, iscritto nella World Heritage List dal 1997, sono quindi ben due i siti Unesco di Padova, fra le pochissime città al mondo ad averne ben due.
Perla del Veneto - Padova, perla del Veneto, ricca di storia e cultura, ha il centro storico racchiuso nelle anse del fiume Bacchiglione. La visita inizia dalle sue piazze, ancor oggi come un tempo vivace cuore della città: piazza delle Erbe, con le bancarelle del mercato che ne ricordano l’antica vocazione commerciale, dominata dal duecentesco palazzo della Ragione, sede nel medioevo della Corte di giustizia, composto da un unico ambiente di straordinaria ampiezza con le pareti decorate col più ampio ciclo italiano di affreschi a tema astrolofico (1430) e dal tetto a carena di nave; piazza delle Erbe, dove s’affaccia l’altro lato del palazzo della Ragione; piazza dei Signori, delimitata dalla loggia della Gran Guardia ( 1496-1553) e dal palazzo del Capitanio (1605), sulla cui facciata spicca l’arco dell’orologio. Poco distante, nell’omonima piazza, si trovano il duomo (ricostruito alla metà del’500 su disegno di Michelangelo) e il battistero affreschi trecenteschi di Giusto de’ Menabuoi. Sempre in centro, sorge la sede dell’Università patavina, fondata nel 1222: è il palazzo del Bo’, con il cinquecentesco cortile antico, la cattedra di Galileo Galilei e il più antico Teatro anatomico del mondo.
Nelle piazze a far la spesa - A Padova è impossibile non farsi incantare dai trionfi di frutta e verdura esposti in bell’ordine sulle bancarelle di piazza delle Erbe e di piazza della Frutta, dove si riscopre il gusto di andare a “fare la spesa”. Frequentatissime in ogni stagione da un’eterogenea folla di acquirenti, vi si trova veramente di tutto, ad iniziare dai più tipici prodotti stagionali della campagna padovana: carciofi, asparagi bianchi, radicchio variegato di Castelfranco, erbette…. Fra le due piazze, sotto Palazzo della Ragione, si aprono invitanti botteghe d’alimentari: salumerie, pescherie, spacci di formaggi, panetterie, dove si possono acquistare i più tipici e gustosi prodotti veneti, dal saporito Asiago agli sfilacci di cavallo (che si usano condire con pepe macinato e limone), dal prosciutto crudo dei Colli Euganei ai molluschi che arrivano freschissimi ogni giorno dal vicino Adriatico.
Il capolavoro di Giotto - Il gioiello più prezioso di Padova è la Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto, fatta edificata nel Trecento dall’omonima famiglia, che ne affidò la decorazione all’artista, il maggior pittore italiano del medioevo. Il risultato è un ciclo di trentotto episodi della vita di Cristo e della Vergine, realizzato dal 1303 al 1305 con lo stile realistico introdotto da Giotto nelle arti figurative. Raffigurati anche i sette Vizi capitali e le sette Virtù, mentre sulla parete d’ingresso spicca un complesso ed affascinante Giudizio Universale. Poco distante, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, dove lavorò anche Andrea Mantegna, con le raccolte dei Musei Civici e gli affreschi trecenteschi di Guariento di Arpo e Giusto de’ Menabuoi.
Un Santo veneratissimo - Ai margini del centro sorge la basilica di Sant’Antonio, uno dei santuari più venerati del mondo cristiano, con le imponenti otto cupole, eretta tra il Duecento e il Trecento per accogliere le spoglie del religioso portoghese, ricca di opere d’arte (fra cui spicca l’altare di Donatello): davanti alla chiesa sorge il monumento al Gattamelata, realizzato da Donatello (1447-1453). Un breve tratto di strada conduce all’armonica e vasta piazza-giardino di Prato della Valle, realizzata nel Settecento dopo la bonifica di un’area paludosa, che ha al centro l’isola Memmia, cinta da un canale ellittico e ornata da statue di illustri personaggi padovani. Poco lontano, l’Orto Botanico creato nel 1545, il più antico d’Europa.
L’Urbs picta – Oltre che nella Cappella degli Scrovegni e nella chiesa degli Eremitani, grandi cicli di affreschi trecenteschi si possono ammirare in altri luoghi iconici del centro cittadino, poco distanti fra loro: il Palazzo della Ragione, il Battistero della Cattedrale, la Cappella della Reggia Carrarese, la Basilica e Convento del Santo, l’Oratorio di San Giorgio e l’Oratorio di San Michele. Complessivamente 3.694 metri quadrati di pareti affrescate in 8 luoghi, per mano di 6 artisti lungo 95 anni di storia in un’unica città: un unicum a livello mondiale.
Per ulteriori informazioni: www.turismopadova.it