© Istockphoto | Templi di Paestum
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Dalla Magna Grecia al Medioevo, per un sontuoso itinerario culturale tra undici località campane
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Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Torchiara, Rutino, Lustra, Laureana Cilento e Perdifumo: queste le 11 incantevoli località cilentane che hanno dato vita all’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento, l’unica associazione di comuni presente tra i dieci finalisti in lizza per la nomina di Capitale italiana della Cultura 2024, che verrà proclamata il 16 marzo dal Ministero per la Cultura.
Tesori UNESCO - Si tratta di una zona di eccezionale valenza storico, artistica, turistica, che racchiude ben 3 presidi dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, e sono una meravigliosa sintesi tra il patrimonio culturale, il bene paesaggistico e la cultura immateriale: il Parco Archeologico di Paestum e Velia (dal 1998 Patrimonio UNESCO), la natura incontaminata del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (il più grande d’Italia, Riserva della Biosfera MAB dell’UNESCO dal 1997, iscritta nella rete dei Geoparchi UNESCO nel 2010), il prezioso rapporto tra la Dieta Mediterranea di Ancel Keys (dichiarata Patrimonio immateriale dell’umanità nel 2010) e la lunga vita dei centenari cilentani.
Un territorio scrigno di bellezze - Alle due le località principali e più conosciute anche dal punto di vista turistico (Capaccio Paestum e Agropoli), si affiancano piccoli e autentici borghi disseminati all’interno del territorio del Parco. Così, mentre i due centri maggiori offrono ai visitatori siti culturali imponenti e già molto noti, dai maestosi Templi di Paestum, all’affascinante Castello Angioino Aragonese di Agropoli a picco sul mare, i piccoli borghi dell’interno, immersi in una natura incontaminata, con i loro magnifici centri storici, raccontano la storia antica di questa terra: dal Palazzo Baronale de Conciliis a Torchiara, sede dell’Unione dei Comuni, a Palazzo de Vargas a Perdifumo, dimora di Giambattista Vico, da Palazzo de Stefano a Ogliastro Cilento al grandioso Castello di Rocca Cilento, che si erge imponente su tutti i Comuni dell’Unione regalando allo sguardo un panorama a 360 gradi che lascia davvero senza fiato. Questi sono solo i tesori architettonici più noti, ma il territorio è disseminato di chiese, palazzi, reperti che tracciano una storia millenaria, dalle colonie greche della Magna Graecia fino allo sbarco degli americani nell’operazione Avalanche.
Ogni borgo una scoperta - Percorrere i comuni dell'Unione è un viaggio emozionale oltre che culturale, un'esperienza difficile da dimenticare. Ogni borgo ha una sua peculiarità: Agropoli, con i caratteristici Scaloni e la seicentesca porta merlata, Capaccio Paestum con la Torre dell’orologio e la piazza panoramica e poi tutti gli altri borghi interni, con i vicoli acciottolati, gli edifici medioevali, le piazzette nascoste, chiese, castelli e punti panoramici come quello di Giungano, borgo terrazza da cui è possibile cogliere con un solo sguardo tutta la costa, fino all’isola di Capri, ed Ogliastro Cilento, immersa nel verde dei suoi ulivi centenari. Cicerale incanta con le sue chiese medioevali, il palazzo marchesale, testimonianza di un antico passato, e la vista sulla splendida diga Alento, simbolo, con la sua oasi di un altro borgo storico, quello di Prignano Cilento, e poi ancora Lustra, sorta sulle rovine di altri borghi andati ormai perduti con il suo Castello che dalla sua rocca sorveglia tutto il territorio e Perdifumo con i palazzi gentilizi dai bei portali in pietra lavorata e la caratteristica fontana risalente al ‘500. Laureana Cilento immersa nel verde e nella quiete da cui spicca con il Convento di San Francesco, Rutino, con le sue chiese e le sue torri e Torchiara con il Palazzo Baronale, raggiungibile percorrendo un verdeggiante viale ornato di cipressi e le torri d’osservazione.
Mare e musei - Un valore aggiunto del territorio è sicuramente la presenza del mare, custode della storia dei luoghi e rinomato per la limpidezza delle proprie acque, insignito della Bandiera Blu. Il Porto di Agropoli, poi, è il più grande della provincia di Salerno ed è un importante attrattore turistico ed economico: passeggiando sulle sue rive, si ammira la splendida rupe che scende a picco sul mare, abbracciando e sovrastando la città. Alle bellezze naturali si aggiungono le strutture che valorizzano la tradizione culturale locale come gli Musei, dal Museo Archeologico Nazionale di Paestum sorto nel 1952, al Museo narrante del santuario di Hera Argiva. Il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli con l’annesso Antiquarium coniuga la conservazione dei reperti con la valorizzazione delle arti contemporanee e ospita anche la Biblioteca. Testimonianza di archeologia industriale è il Museo della Fornace di Campamento, che ospita mostre legate alla società industriale del Novecento.
Per maggiori informazioni: www.paestumaltocilentocultura2024.it