Parma: capolavori da ammirare, leccornie da gustare
© ente-del-turismo
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Un itinerario tra le eccellenze della gastronomia emiliana, con intermezzi tra antichi borghi, castelli e palazzi…
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A Parma il cibo è un aspetto della cultura, è erudizione, sensualità e raffinatezza. Le zone che si aprono a sud della città ducale formano la Food Valley in cui la gastronomia è la chiave per scoprire un territorio ricco di storia, arte, bellezze naturali.
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Punto di partenza non può che essere Parma, nota per la sua gastronomia di assoluta eccellenza tanto che l’Unesco l’ha nominata “Città creativa per la gastronomia”. Il suo centro storico è un esempio della magnificenza italiana, con il complesso medievale del Duomo e del Battistero, il palazzo della Pilotta con il Teatro Farnese e la Galleria Nazionale, il Teatro Regio.
Parchi naturale e rocche - Da qui ci si dirige verso la valle del fiume Taro, raggiungendo Collecchio. Nei suoi dintorni, lungo il fiume Taro, tra Fornovo e la via Emilia, il Parco fluviale regionale del Taro salvaguarda una grande varietà vegetale e faunistica. Tanti gli animali che si possono avvistare: uccelli migratori, caprioli, cinghiali, donnole. E’ possibile visitare il parco grazie a escursioni naturalistiche guidate. Addentrandosi per pochi chilometri a est, verso il fiume Baganza, si raggiunge Sala Baganza, ai piedi delle prime colline, dominato dalla rocca quattrocentesca, fastosa residenza estiva dei Farnese. A soli 2 chilometri dal paese, il Parco regionale dei boschi di Carrega è un’oasi di natura, ideale per rilassanti passeggiate.
Felino e il suo delizioso salame – Tappa succesiva, Felino, patria dell’omonimo salame e da sempre inscindibilmente legata alla lavorazione dei salumi. Curioso il Museo del salame di Felino, ospitato nelle cantine settecentesche del castello, uno dei pochi musei al mondo dedicati a un salume. Nelle sue sale si raccontano le fasi di preparazione, lavorazione, salatura e stagionatura delle carni, con assaggi e degustazioni. Ancora in direzione sud-est, seguendo il corso del torrente Parma, ecco la sagoma inconfondibile dell’imponente castello di Torrechiara: costruito a metà del Quattrocento, circondato da una triplice cinta muraria, è ricco di affreschi, tra i quali spiccano quelli della Camera d’oro, nome che si deve all’oro zecchino che un tempo rivestiva le formelle in terracotta alle pareti: un raffinatissimo ciclo di affreschi a tema profano attribuiti a Benedetto Bembo e ispirati all’amore di Pier Maria Rossi per Bianca Pellegrini.
Langhirano e il suo delizioso prosciutto - Altra capitale della buona tavola è Langhirano, piccolo centro in cui tutto ruota attorno alla produzione dell’omonimo prosciutto. Negli stabilimenti del luogo le cosce di maiale stagionano, respirando l’aria della Val Parma. Anche qui non manca un interessante museo “gastronomico” dedicato al prosciutto. Attraversando il fiume, si torna a salire, passando per Lesignano de’Bagni e per Mamiano di Traversetolo, dove sorge l’ottocentesca Villa Magnani, sede della Fondazione Magnani Rocca, che ospita una collezione straordinaria di sculture e dipinti, tra cui spiccano opere di Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya, Monet, Renoir, Cézanne, de Pisis, Morandi e Burri. Una piccola deviazione a sud-est conduce a Traversetolo, importante centro per l’allevamento e la lavorazione dei suini.
Montechiarugolo - Da qui, nuovamente alla volta di Parma, si raggiunge Montechiarugolo: una delle più interessanti mete delle Terre matildiche, il territorio che racchiude castelli, antiche pievi e borghi storici legati alle vicende di Matilde di Canossa, regina nell’Italia nel dodicesimo secolo. Da visitare il maniero che, sebbene con una veste esterna di severo e scarno aspetto militare, all’interno è una raffinata ed elegante residenza aristocratica. Imboccando la strada provinciale 95 e proseguendo per una decina di chilometri lungo via Emilio Lepido si ritorna a Parma.
Ghiotte e imperdibili occasioni – Tre le occasioni più ghiotte per gustare al meglio le delizie dei salumi parmensi: il prossimo Festival del Prosciutto di Parma, che si tiene si tiene quest’anno dal 6 al 15 settembre e coinvolge ben dodici comuni: Calestano, Collecchio, Corniglio, Felino, Langhirano, Lesignano, Montechiarugolo, Neviano, Palanzano, Sala Baganza, Tizzano e Traversetolo. Tutto all’insegna dei sapori unici di questa enogastronomia che può contare anche su altre specialità d’eccellenza: dal Parmigiano Reggiano al Culatello passando per il tartufo nero di Fragno, senza dimenticare i vini Doc Rosso dei Colli, Malvasia e Sauvignon. In autunno si terranno invece Salame mon amour dedicato al salame Felino e November Porc, festa itinerante del Culatello.
Per maggiori informazioni: www.turismo.comune.parma.it