© Ufficio stampa | Loison Museum
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Alla scoperta di curiosità, artigiani, insolite collezioni che ne raccontano la storia
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La colomba è il dolce simbolo della Pasqua e le uova di cioccolato sono l’immancabile dono che ci si scambia, apprezzato da piccoli e grandi. Golosità che hanno una storia antica tutta la scoprire, perpetrata con passione da maestri artigiani e produttori contemporanei, che a volte dedicano alla loro arte anche insoliti musei.
Le uova di Pasqua torinesi - La tradizione di regalare a Pasqua un dolce uovo di cioccolato è nata a Torino nel 1725 quando la signora Giambone, che aveva una bottega in via Roma, ebbe l’idea di riempire con cioccolato fuso i gusci vuoti di uova di gallina. Ancor oggi sono tante e rinomate le cioccolaterie artigianali torinesi che ne creano di golosissime e fantasiose, di cioccolato fondente o al latte, bianco o al gianduia decorate nei modi più stravaganti e creativi. La Perla, ad esempio, che spedisce gratuitamente le sue golosissime uova (anche vegane e senza lattosio) in tutt’Italia, oppure Davide Appendino, che ha creato T’UOVO, un uovo di Pasqua da assemblare seguendo le istruzioni, in cui si può inserire anche la sorpresa che si vuole regalare. Raffinatissime le uova Pasticceria Pfatisch che - decorate a mano con fitte ed elaborate trame - si ispirano alle preziose uova ideate per la zarina Caterina di Russia dall’orafo Peter Carl Fabergé.
Il Museo del cioccolato - Sempre in Piemonte, maestro di cioccolato e creatore di raffinate uova pasquali è Silvio Bessone che ne produce nella sua Fabbrica del cioccolato di Vicoforte (CN) anche al cioccolato bianco e pistacchio o alla nocciola a basso contenuto di zucchero. Le uova e tutta la vasta gamma dei suoi prodotti (acquistabili anche on line) vengono preparati settimanalmente per garantire la massima freschezza. Nel Museo del cioccolato incastonato nella Cioccolocanda (locale gourmet annesso all’opificio) sono illustrate le fasi di lavorazione del cacao dal seme alla tavoletta, con antichi macchinari ed attrezzi pannelli illustrativi. Fra le curiosità, le piantine di cacao provenienti dall’Ecuador, Venezuela e Tanzania; l’Annusario, che permette di annusare oltre una quarantina di varietà di cacao proveniente da tutto il mondo; i Volti del cacao, ritratti fotografici degli amici contadini di Silvio Bessone, che con il loro lavoro gli permettono ogni anno di avere ottimo cacao che trasformerà in delizioso cioccolato artigianale.
La colomba, simbolo di pace – La colomba, portatrice di pace, è il simbolo della Pasqua. E il dolce che la effigia non può mancare in tavola per concludere nel migliore dei modi il pranzo pasquale. Fra le molte leggende attorno alla sua origine, c’è quella che narra che il re longobardo Alboino durante l'assedio di Pavia si vide offrire un pane dolce a forma di colomba in segno di pace. Venendo a tempi più recenti, l’invenzione della colomba pasquale va attribuita al geniale pubblicitario Dino Villani, che negli anni 30 del ‘900 pensò ad un dolce destinato alla solennità della Pasqua così come il panettone lo era per il Natale, in modo da poter sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta anche in un altro periodo dell’anno. Di colombe è raffinato specialista Dario Loison, che ne produce una decina di gustosissime varianti (anche in formato mignon o magnum) nella sua azienda artigianale di Costabissara (Vi) e le racchiuse in ricercate confezioni da poter riutilizzare, come le latte vintage o le cappelliere ovali, diverse di anno in anno. La gamma spazia dalla colomba tradizionale di gusto classico a ricercati gusti gourmet, come quelle con uvette e vini passiti, al caramello salato, alla pesca e nocciole, al mandarino di Ciaculli (Presidio Slow Food), all’amarena e cannella, alla camomilla e limone. Tutte ordinabili anche on line.
Il Museo della pasticceria - Chi volesse saperne di più sull’arte bianca, può visitare il Loison Museum annesso all’azienda, che porta alla scoperta della tradizione pasticcera con un piacevole e curioso un percorso plurisensoriale. E’ il frutto delle appassionate ricerche fatte dagli Anni 90 in tutto il mondo di Dario Loison, che con la sua creazione ha voluto condividere il suo amore per la pasticceria con gli appassionati. Una collezione di migliaia di oggetti che rievocano tradizioni e saperi di una volta, macchinari e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata. Fra gli altri, vi sono esposti macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria, una macchina per incartare caramelle, cartoline, stampe, illustrazioni, manifesti e una curiosa collezione di gettoni del pane che venivano prodotti solitamente da enti di assistenza, che in questo modo garantivano ai bisognosi una razione di pane: su di essi era indicato il quantitativo che spettava a ciascuno,1 kg, 1/2 kg di pane o 1 pagnotta intera.
Il Museo della confetteria - Gli ovetti (o come altri dicono, le ovette) con il guscio di confetto multicolore e l’interno di vari tipi di cioccolato, sono una delle altre piccole e altri tradizionali golosità pasquali. Ne sono specialisti a Sulmona, l’abruzzese città del confetto, la cui arte risale al XV secolo, quando venivano già realizzati con i confetti cestini e fiori. Per farne conoscere la storia, nella storica azienda Pelino nata nel 1783, è stato creato il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera dove sono esposti macchinari e antichi cimeli ed è stato ricostruito un laboratorio settecentesco con gli strumenti utilizzati per la produzione, come una tostatrice, una filettatrice, vasi per ingredienti, mortai e tanto altro ancora.
Franciacorta, vino ed arte - Quale vino migliore del Franciacorta con il suo finissimo perlage per brindare in occasioni come la Pasqua, o per accompagnare l’intero pranzo di un giorno di festa? Lo produce con sapienza la famiglia Bozza alle Tenute La Montina di Monticelli Brusati (Bs), storica azienda franciacortina, che accoglie i visitatori nella sua cantina – museo dove passo dopo passo si scopre la complessa genesi del più pregiato vino italiano rifermentato in bottiglia. Sono infatti oltre 70 i passaggi che, di mano in mano, portano dalla vigna alla bottiglia di un Franciacorta. La visita si snoda tra gallerie, sale maestose, botti e cataste di bottiglie e viene abbinata, volendo, anche a degustazioni. Chi non potesse visitare l’azienda, può avere consigli su quale tipologia di Franciacorta scegliere, sugli abbinamenti e informazioni di ogni genere interpellando gli esperti della cantina grazie alla chat diretta inserita sull’e-commerce. Alla Montina, il vino si coniuga con l’arte. E’ infatti la sede del Museo di Arte Contemporanea in Franciacorta (dove sono raccolte una novantina di opere dell’artista Remo Bianco, geniale precursore delle principali correnti del Novecento italiano, fra gli anticipatori del Noveau Realisme) ed ospita una scenografica Galleria d’arte per importanti mostre d’arte contemporanea.