Ritrovare l’Italia

Puglia: il lucente Salento, tra natura e storia

Disteso tra lo Ionio e l’Adriatico, un mare turchese, spiagge senza fine e il trionfo del Barocco

27 Giu 2016 - 15:56

Coste frastagliate per lunghi tratti a strapiombo, il Salento è rimasto per molto tempo lontano dai grandi flussi turistici, conservando quell’autentica e intatta bellezza che lo rende oggi tra le mete più incantevoli del Sud Italia. Qui il sole raggiunge lo zenith circa 40 minuti prima rispetto a Ventimiglia; l’intensità della luce fa brillare il mare di verde smeraldo e blu zaffiro

Lecce, lo splendore del barocco - Un paesaggio con architetture che occhieggiano quelle greche con case bianche senza tetto, in campagna e sulla costa, pittoreschi centri storici caratterizzati dal barocco spagnoleggiante: questo è il Salento. L'odierna Lecce, ‘Firenze della Puglia’, è il suo simbolo: il barocco fastoso emerge nelle vie tortuose, nelle chiese e nei palazzi nobiliari. Il suo splendore si rivela nella chiesa di Santa Irene e, soprattutto, nelle due facciate ricche di statue e sculture del duomo costruito nel 1114, e nella basilica di Santa Croce.

Otranto e Santa Maria di Leuca - Proseguendo a sud lungo la costa si giunge a Otranto, affascinante cittadina marinara molto importante al tempo dei romani, porto cruciale nei rapporti con l’oriente. Bellissimi il suo castello, edificato da Federico II e rifatto poi da Federico d’Aragona, con tre massicce torri cilindriche verso la terra e una a punta verso il mare, e il duomo, ricostruito dopo che nel 1480 i turchi fecero strage delle donne che vi si erano rifugiate: all’interno si ammira un grandioso soffitto dorato. Santa Maria di Leuca è l’ultimo lembo di terra italiana che si protende nel Mediterraneo.

Gallipoli, sentori arabi - Poco dopo, precisamente a Punta Ristola, il mar Adriatico diventa mar Ionio. Si raggiunge Gallipoli, la cui parte vecchia, fondata dai greci, con le sue case bianche dai tratti orientali, sorge su un’isoletta di pietra calcarea, che conserva ancora la chiesa Madre, le mura medievali, il castello angioino, la sontuosa cattedrale barocca di Sant’Agata e il ponte seicentesco che lo lega alla terraferma. Per la sua splendida posizione, Gallipoli ebbe una storia travagliata, i cui segni sono ancora tangibili tra le sue strette strade, tipiche delle cittadine arabe. Puntando verso nord s’incontra Nardò, la maggiore cittadina della provincia leccese dopo il capoluogo, a cui contese, nel Seicento, la palma di maggior centro artistico e culturale del Salento.

Taranto e la Magna Grecia - Taranto è situata su un breve rilievo litoraneo, che divide un’estesa rientranza lagunare, denominata mar Piccolo, dal mare aperto detto mar Grande. Gli antistanti isolotti di San Pietro e San Paolo fanno da sentinella. Fondata da coloni greci provenienti da Sparta, da cui ereditarono le rigide istituzioni che fecero di essa una delle città della Magna Grecia di maggior prestigio civile e militare, la città conserva il duomo duecentesco con la bellissima facciata barocca, il castello aragonese a guardia del canale navigabile, le colonne del tempio dedicato a Poseidone, i reperti archeologici che rinviano alla Magna Grecia, il ponte girevole che si apre sul canale per permettere il passaggio delle navi che ancorano nel secondo porto militare d’Italia.

Meraviglie della natura e la taranta - Il Salento, chiamato Messapia dai greci, è rinomato, oltre che per i pregevoli monumenti e le testimonianze di storia e arte, per le acque cristalline e le spiagge inserite in una natura intatta e ancora a tratti selvaggia, punteggiata da piante di carrubi e fichi d’india. Nel canale di Otranto, a picco sulla ripida scogliera, si specchia Santa Cesarea, famosa per i suggestivi faraglioni e le sorgenti termali, acque clorurato-sodico-sulfuree che sgorgano dalle grotte preistoriche. Interessanti la grotta Zinzalusa, con le multiformi stalattiti e stalagmiti e la Romanelli, con graffiti paleolitici che raffigurano uomini e animali. Altre spiagge straordinarie si trovano lungo la costa di Porto Cesareo, tutelato dal Parco marino nazionale che, con i suoi scogli e i suoi isolotti, regala scorci mozzafiato. Nel Salento si può ammirare il tradizionale ballo della taranta o pizzica, che i contadini facevano contro il morso della tarantola, un grosso ragno in cui ci poteva imbattere in campagna. La danza, oggi uno degli aspetti ancor vivi del folclore locale, era un vero rito dal potere liberatorio. Nei mesi estivi alcune scuole le ne organizzano corsi.

La gastronomia - Lungo tutto il litorale, fino a Otranto, è facile trovare banchi di vendita di ricci di mare, che i venditori aprono in presenza dell’acquirente, accompagnandoli con un pezzo di pane. È una colazione semplice e frugale, ma chi la prova difficilmente la dimenticherà. Tra i pesci, quelli dei laghi Alimini (cefali, spigole, capitoni, sogliole) sono ricercati ed esportati ogni giorno nei migliori mercati italiani ed europei. Diffusa anche la carne di cavallo e, nel periodo pasquale, le interiora di agnello, che servono per preparare involtini dal gusto deciso. Molto usate in cucina sono le verdure, i legumi e le spezie mediterranee, tra cui la salvia, il rosmarino e il timo e la menta. Non si può comunque lasciare la Puglia, una delle maggiori regioni olivicole al mondo, senza averne visitato i frantoi, degustato i prodotti e le deliziose bruschette di pane insaporite con aglio e olio extravergine d’oliva. I dolci risentono dell’influenza bizantina e araba e sono preparati con mandorle, miele e cannella. La terra rossa del Salento fa prosperare anche meravigliosi vitigni che, con il clima caldo e secco, danno origine a vini famosi come il Negroamaro e la Malvasia nera. Un altro prodotto tipico della zona è l’olio, la cui produzione impegna circa il 40% delle intere coltivazioni

Per maggiori informazioni: www.viaggiareinpuglia.it

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