Vacanze slow

Renon: vino, castagne e lo spettacolo del foliage

L'altipiano del Renon: passeggiate e trekking tra i boschi tra gli strepitosi colori dall'autunno.

02 Nov 2020 - 06:00
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© Ente del Turismo
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Meraviglie d’autunno sull’altipiano del Renon, a due passi da Bolzano: il clima mite e l’altitudine entro i 2mila metri regalano una stagione escursionistica lunghissima. E, per chi vuole unire il bello al buono, da non perdere il classico Törggelen nelle locande tipiche.

Sull’Altipiano del Renon l’autunno, ancora dolcissimo, permette di godersi trekking e passeggiate fino a novembre inoltrato ammirando un foliage multicolore a meno di dodici minuti da Bolzano a Soprabolzano con la Funivia del Renon per catapultarsi su questo autentico “balcone panoramico” con vista sulle Dolomiti.
 
Un autunno incantevole - Uno spettacolo in qualsiasi stagione, ma ancora di più nei mesi autunnali, quando i suoi boschi iniziano a tingersi di mille sfumature tra il rosso e l’ocra: un paesaggio unico, da scoprire con la giusta lentezza percorrendo la sua vasta rete di sentieri (circa 300 km). Tra i più famosi, il “Sentiero del castagno”, che parte da Castel Roncolo a Bolzano e arriva fino a Varna nei pressi di Bressanone (o viceversa), attraversando il Renon: perfettamente segnalato, questo itinerario è una full immersion tra boschi di latifoglie, prati e castagneti secolari che in autunno danno vita a un inaspettato foliage. Lungo la via si incontrano naturalmente agriturismi e locali tipici come ad esempio il Signaterhof a Signato, il maso Rielinger a Siffiano, dove si producono vini biodinamici e lo storico maso Zunerhof di Longostagno. 
 
Appuntamenti gustosi - Inutile dire che l’autunno è anche la stagione ideale per concedersi degustazioni di vini e altre specialità del territorio, oltre che per provare l’arcinoto Törggelen: la celebrazione, che affonda le sue radici nel Medioevo e si protrae da ottobre fino all’inizio dell’Avvento, è una vera e propria festa in onore della fine della vendemmia (la parola deriva dal latino torquere, torchiare, e si riferisce alle uve appena pressate). Oggi l’antica tradizione si rivive andando di maso in maso (o meglio nelle tradizionali Buschenschänke, le tipiche locande contadine) e assaggiando specialità come Speck, Kaminwurzen, castagne arrostite, Schlutzkrapfen, zuppa d’orzo, e ovviamente il vino novello. Sul Renon, in particolare, è possibile rivivere il Törggelen originale presso il maso Ebnicherhof, sotto il paese di Soprabolzano. 
 
Sulle tracce dei pastori – Il Renon gode di un clima unico, che dà la possibilità di prolungare la stagione escursionistica fino a novembre. Tra i trekking che uniscono attività fisica e scoperta della cultura locale spicca in particolare l’Hirtensteig - in italiano il “Sentiero del pastore” - inaugurato lo scorso anno e già diventato uno dei più amati del territorio: il percorso si snoda nei dintorni di Collalbo per tre chilometri in direzione del Corno del Renon (tempo di percorrenza, circa un’ora) tra prati, boschi e malghe, toccando cinque “stazioni” che, grazie a dettagliate tavole tematiche e contributi video, raccontano passato e presente di questo antico mestiere, approfondendo anche le modalità della gestione del bestiame e le particolarità della Rittner Alm (ovvero l’alpe del Renon, tra le più grandi alpi comunali in Europa, che si estende oltre il Renon nei comuni di Barbiano e Villandro).
 
Sentieri certificati - Tra le tavole informative si trovano, ad esempio, gli ingredienti dell’antica dieta dei pastori (latte di capra, farina, pane generalmente duro e Speck), ma anche i racconti di leggendarie battaglie che videro opporsi gli abitanti del Renon a quelli di Villandro. Mentre per chi ama salire in quota, la cabinovia del Corno del Renon resterà aperta fino all’8 novembre: qui invece è stato inaugurato da poche settimane il “Mondo favoloso di Toni”, percorso didattico-ricreativo pensato per il divertimento dei più piccoli. E poi ancora, da non dimenticare, il Premium Tour Cieloronda, il primo sentiero invernale certificato d’Italia: un itinerario circolare che parte dalla stazione a monte della cabinovia Cima Lago Nero e che regala per tutto il percorso (circa 2 ore e mezza) una vista indimenticabile sulle Dolomiti. In più, lungo l’intero percorso, sono dislocati cartelli informativi, ricchi di immagini, sul pino mugo e sul pino cembro (cirmolo), oltre a due opere dell’artista Franz Messner (1952-2017), il Tavolo Rotondo e il Dolomitoskop.
 
Per maggiori informazioni: www.ritten.com 

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