© Ente del Turismo
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Risale al 28 avanti Cristo e fu costruito dopo la vittoria su Marco Antonio e Cleopatra
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E’ stato riaperto al pubblico il Mausoleo di Augusto di Roma, il più grande sepolcro circolare del mondo antico, emblema della magnificenza architettonica della romanità. Finalmente il monumento torna accessibile a tutti.
Il Mausoleo era stato chiuso dal 2007 per la partenza delle indagini archeologiche preliminari alla realizzazione del grande progetto di recupero e restauro eseguito da Roma Capitale.
La storia - Costruito nel 28 a.C. subito dopo la vittoria di Azio su Marco Antonio e Cleopatra come imponente monumento funerario dinastico per Augusto e la sua famiglia, esso è il più grande sepolcro circolare del mondo antico, dal diametro complessivo di quasi 90 metri, con un’altezza presunta di almeno 45 metri (dell’originario monumento romano si conserva approssimativamente un terzo). La gigantesca mole, che quasi uguagliava la vetta del vicino Pincio, era strategicamente collocata in prossimità della riva del Tevere, in modo da essere visibile da gran parte della città.
Un’architettura complessa - L’architettura del monumento è organizzata secondo una complessa disposizione planimetrica; attraverso un lungo dromos aperto a sud si accede alla camera sepolcrale, completamente ricostruita, ma ancora leggibile nella sua pianta circolare, articolata in tre nicchie rettangolari, dove erano collocate le urne. Intorno a questa struttura centrale cilindrica si dispone una serie di corridoi anulari concentrici.
Fu anche auditorium - Dopo essere passato innumerevoli volte di proprietà, nel 1907 il mausoleo passò dal Demanio dello Stato al Comune di Roma e fu trasformato in sala per concerti, denominata Auditorium Augusteo. La serie dei concerti terminò il 13 maggio del 1936 quando iniziò il programma dello Stato fascista di demolizione della cupola e delle strutture sovrastanti per recuperare l’originario sepolcro imperiale. I restauri del monumento, interrotti nel periodo della seconda guerra mondiale, furono poi ultimati nei primi anni ’50.
Per maggiori informazioni: www.turismoroma.it