Il bello dell'Italia

Scoprire fuori stagione la Grecìa Salentina

In Puglia, tra lo Jonio e l’Adriatico, è un concentrato di bellezza naturale, storia, arte, tradizioni, cucina eccellente

12 Ott 2022 - 06:00
1 di 9
© Istockphoto  | Torre Sant’Andrea
© Istockphoto  | Torre Sant’Andrea
© Istockphoto  | Torre Sant’Andrea

© Istockphoto | Torre Sant’Andrea

© Istockphoto | Torre Sant’Andrea

La Grecìa Salentina è un’isola ellenofona tra i due mari del Salento, composta da 12 Comuni, dove ancora oggi si parla il griko, una lingua antica di derivazione omerica gelosamente conservata.

Fra i due mari - È la terra dove ogni anno si svolge in agosto il famoso festival La Notte della Taranta, che ha da poco compiuto i suoi primi 25 anni di vita e che viene considerato, secondo uno studio della Bocconi, il primo evento culturale in Italia per capacità di generare economia e sviluppo di un territorio. Un posto incantevole da visitare in ogni momento dell’anno, soprattutto in autunno e primavera, quando il clima è più dolce ed è scemato l’affollamento dell’estate, che richiama in Puglia - soprattutto nelle località marine- turisti da tutto il mondo. A proposito di mare, dato che la Grecìa Salentina si trova in una posizione baricentrica, si può decidere di giorno in giorno se scegliere le coste, le località, le spiagge dello Jonio o dell’Adriatico, in base alle condizioni metereologiche e ai venti. 

Dodici comuni, una lingua antica - La lingua grìka, secondo alcuni studiosi, deriva rettamente dalla lingua antica parlata da Omero ed è giunta nel Salento con le colonizzazioni greche, secondo altri dai monaci bizantini, che nell’anno Mille arrivarono nel Salento, potente e florida provincia dell’impero bizantino, per sfuggire alle lotte iconoclaste. Un tempo tutto il Salento era greco e parlava il greco, poi con il passare dei secoli l’isola ellenofona si è ristretta a soli 12 comuni, ovvero Calimera (il cui nome in greco vuol dire Buon Giorno), Carpignano Salentino, Castrignano d’Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano (dove ogni anno l’ultimo sabato di agosto si celebra la famosa Notte della Taranta), Sogliano Cavour, Soleto, Sternatia e Zollino.

Frantoi e affreschi bizantini - Tra castelli, frantoi ipogei e cripte bizantine, ad unire questi 12 paesi oltre alla lingua (che viene insegnata anche a scuola) e le partecipatissime feste tradizionali che ne animano il calendario soprattutto estivo, sono anche le architetture e l’arte. In tutti vi è infatti un frantoio ipogeo, che merita di essere visitato. Venivano scavati nella roccia sotto terra ed erano utilizzati per lavorare con macine di pietra le olive per estrarvi il famoso olio del Salento, che fino all’invenzione dell’elettricità è stato utilizzato per illuminare le vie delle principali capitali europee, da Londra a Parigi a Mosca. Da visitare nei vari paesi, anche le cripte o le chiesette semi-ipogee con straordinari affreschi di Santi Bizantini: la più famosa è quella in onore delle Sante Marina e Cristina a Carpignano Salentino, definita la Cappella Sistina dell’arte bizantina. A renderla straordinaria sono le iscrizioni: è l’unica al mondo con gli affreschi firmati e datati.

Castelli e chiese barocche - In ogni paese (di cui si trovano interessanti e sempre aggiornate informazioni sul sito www.mediterraneantourism.it), vi è la chiesa barocca e il palazzo nobiliare o il castello. Fra i più belli c’è quello di Corigliano d’Otranto con la sua splendida facciata e le possenti torri. Il castello, che ospita spesso eventi, ha ai piani superiori un lounge bar ristorante che rende particolarmente piacevole la permanenza sulle sue terrazze panoramiche. Da non perdere, una tappa nella piazza di Melpignano con le sue famose arcate, dove i salentini commerciavano in spezie, sete e altri pregiati prodotti con i commercianti veneziani, dato che il Salento si trovava lungo le rotte commerciali nel Mediterraneo. Si deve proprio ai veneziani se i salentini hanno ancor oggi il culto per i Santi orientali: infatti non proponevano solo mercanzie, ma anche venerate reliquie di Santi.

Spiagge caraibiche - Lambiscono la Grecia salentina le meravigliose spiagge delle Marine di Melendugno, ovvero Torre Specchia, San Foca, Roca, Torre dell’Orso e Sant’Andrea, fra le più belle in assoluto della Puglia, con le loro acque turchesi fra sabbia e rocce, straordinarie da vivere per la loro bellezza naturalistica anche fuori stagione.  Qui si trovano luoghi divenuti iconici in tutto il mondo: la Grotta della Poesia definita dai lettori e dai giornalisti del National Geographic la piscina naturale più bella al mondo, per secoli usata come luogo di culto, e i Faraglioni di Sant’Andrea, dove vengono spesso girate fiction e set fotografici.

Dormire in masseria - Per vivere appieno questa straordinaria terra, il luogo ideale dove alloggiare è una delle masserie della zona riconvertite a raffinata accoglienza. Ne può essere simbolo la Masseria Chicco Rizzo nell’omonima contrada rurale di Sternatia, oggi come al tempo nel cuore di una grande tenuta agricola dove si coltivano biologicamente ortaggi, frutti e ulivi. Qui ci si rigenera fisicamente e mentalmente e si vive un Salento senza tempo, avvolti dal comfort delle camere ricavate negli antichi edifici rurali, leggendo un libro ai margini dell’ampia piscina, passeggiando nella campagna, gustando i sapori mediterranei dello strepitoso ristorante biologico che utilizza i prodotti della tenuta e di piccoli contadini della zona. Dagli ampi cortili porticati ai forni in pietra, le sue pietre narrano una storia antica (che risale al 1400 quando era una stazione di posta per accogliere uomini e cavalli lungo la via dell’olio), recuperata e valorizzata dai proprietari, la famiglia Carcagnì, che con uno straordinario restauro conservativo, hanno dato vita a questa raffinata dimora di charme.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri