Patrimonio Unesco

Torino sontuosa, fra regge e parchi reali

Non solo Palazzo Reale e Palazzo Madama, ma anche altre stupende residenze fra cui l’incantevole Villa della Regina

07 Set 2022 - 06:00
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© Ente del turismo  | Palazzo Reale
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A Torino e dintorni, le residenze della Casa Reale di Savoia sono uno straordinario patrimonio di arte e storia, dal 1997 tutelato in gran parte dall’Unesco per la loro unicità.

Nella sola città sono annoverati nel Patrimonio Unesco i Musei Reali (Palazzo Reale, Biblioteca Reale, Armeria Reale, Giardini Reali, Palazzo Chiablese), il Castello del Valentino, Palazzo Carignano, Palazzo Madama, Villa della Regina, Archivio di Stato, Palazzo della Prefettura, la Cavallerizza, l’ex Accademia Militare, l’ex Zecca di Stato, la facciata del Teatro Regio

Il centro di Torino è stato, per secoli, il cardine del potere politico sabaudo e il cuore di Casa Savoia. Qui, a poca distanza l’uno dall’altro e tutti oggi visitabili, si trovano i palazzi del potere, dove risiedeva la corte e dove veniva esercitato il governo dello Stato: da Palazzo Reale, simbolo della magnificenza e del fasto della dinastia, a Palazzo Madama, trionfo del Barocco, dove risiedevano le Madame Reali. Poco fuori, in collina, l’incantevole Villa della Regina, con i suoi giardini e le vigne, era prediletta da duchesse, principesse e regine che la elessero a loro dimora.

Palazzo Reale – Residenza cittadina dei Savoia, l’imponente Palazzo Reale è oggi il fulcro dei  Musei Reali di Torino, che riuniscono in un’unica grande realtà culturale di rilievo internazionale anche i Giardini Reali, la Biblioteca e l’Armeria Reale, la Galleria Sabauda, il Museo Archeologico, le Sale Espositive di Palazzo Chiablese e la Cappella della Sindone, capolavoro barocco del Guarini, dove è riposta la preziosa reliquia. Un progetto grandioso, che si dipana per i circa 3 km di uno straordinario percorso di visita fra storia, arte e natura e che porta a scoprire le vicende della città, dal primo insediamento romano all’Unità d’Italia. Ciascuno può scegliere cosa visitare, in base ai suoi interessi e al tempo a disposizione. Affascinano sicuramente i saloni di rappresentanza e gli appartamenti privati di Palazzo Reale, che era noto per la sua magnificenza, con soffitti dorati, arazzi, affreschi, opere d’arte e preziosi arredi. Curiosa (e forse inaspettata) è l’Armeria Reale, con la scenografica esposizione di preziose armature e armi, ricca di oltre 5.000 oggetti che spaziano dalla Preistoria all’inizio del Novecento. 

La Galleria Sabauda - Ricca di capolavori è la Galleria Sabauda, dove sono esposte circa 500 opere di artisti piemontesi, italiani, olandesi, fiamminghi ed europei in un arco cronologico che va dal XIV al XX secolo, fra cui dipinti di Beato Angelico, Mantegna, Paolo Veronese e di maestri fiamminghi, quali il Ritratto di vecchio di Rembrandt e due tele di Anton van Dyck. Incantevole il Parco, il cui impianto fu rivisto e ampliato sul finire del Seicento dal celebre architetto francese André Le Notre. Per una sosta di gusto e relax, vale la pena di fermarsi al Caffè Reale, ricavato negli spazi dell’antico Servizio di Frutteria, dove fin dal Settecento si riponevano le più pregiate porcellane di corte, di cui ancor oggi si possono ammirare degli esemplari. Il posto ideale per provare la tradizionale (risale al ‘700) Merenda Reale con cioccolata calda o  Bicerin (in estate bisquit freddo), offerti insieme a biscotti rigorosamente da intingere, come  torcetti, lingue di gatto e canestrelli. O per gustare a pranzo una raffinata proposta di specialità piemontesi.

Palazzo Madama – Residenza delle Madame Reali fin dal 1637 e sede nell’Ottocento del primo Regio Senato, vi venne proclamata la nascita del Regno d’Italia. Palazzo Madama, che  domina con la sua imponente facciata piazza Castello, è uno dei più significativi ed importanti edificio non solo del Piemonte, ma dell’Italia tutta. Straordinario il suo passato e le sue vicende, in cui si compenetrano (e sono ancor oggi visibili) ben 2000 anni di storia: da porta romana si trasforma nel medioevo in fortezza e quindi nel castello dei principi d’Acaja. Sono state poi le Madame Reali Cristina di Francia e soprattutto Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours a volerne il maestoso rimodernamento a cui si deve il grandioso scalone (trionfo del Barocco) e dell’elegante facciata, opera dell’architetto di Corte Filippo Juvarra. Visitarlo significa fare un incredibile percorso nel tempo, che porta perfino a scoprire come poteva essere l’Hortus conclusus medievale, ricreato filologicamente negli spazi del fossato basandosi su una serie di ricerche archivistiche. 

Il Museo civico - Ad arricchire il fascino e l’interesse della visita le collezioni di arte antica del Museo Civico, collocate dal 1934 nel palazzo: oltre 70.000 opere tra dipinti, sculture, codici miniati, maioliche e porcellane, ori e argenti, arredi e tessuti che illustrano l’arte europea dall’alto medioevo al barocco. Un patrimonio straordinario distribuito su 4 piani, a cui si affiancano esposizioni temporanee che- con uno stimolante calendario – si alternano tutto l’anno nella Sala Senato, nella Corte Medievale e nella sala Atelier. Fra i must, la raccolta di arti decorative di ogni epoca che è una delle più importanti d’Europa e la stupenda vista che si gode dall’alto della Torre Panoramica sulla città, i dintorni, le Alpi sullo sfondo.

Villa della Regina – In collina, ma poco distante dal centro di Torino, attorniata da eleganti giardini all’italiana con padiglioni e giochi d’acqua e da vigneti ritornati produttive dopo anni di abbandono, Villa della Regina è uno straordinario gioiello barocco tutto da scoprire. Riaperta al pubblico dopo anni di accurati restauri, deve il suo nome al fatto che fu l’amata residenza di duchesse, principesse e regine di Casa Savoia. Progettata nel 1615 come sontuosa dimora di campagna, con tanto di vigneti, del cardinal Maurizio e della principessa Ludovica, prese successivamente il nome di Villa della Regina nel 1714, a seguito dell’assunzione del titolo regio di Anna Maria d’Orléans e Vittorio Amedeo II, che incaricarono l’architetto di corte Filippo Juvarra di abbellirla ed ingrandirla. Duplice, quindi la sua funzione, dato che fu sia residenza per la villeggiatura della corte sabauda che tenuta agricola produttiva con vigne, frutteti, orti, boschi e ben 400 tipologie di fiori coltivati. Oggi si visitano gli Appartamenti Reali affacciati sullo straordinario salone centrale, che riflettono nelle decorazioni e negli arredi il gusto per le arti preziose e per l’esotismo in voga presso le corti europee nel Settecento. Fra i tesori che cela, da ammirare sono gli splendidi gabinetti cinesi in legno laccato e dorato

Il giardino all'italiana - Ad accrescere il fascino del luogo, il grande giardino all’italiana con fontane, padiglioni e statue che, a forma di anfiteatro, abbraccia il palazzo. Particolarmente suggestivo il padiglione dei Solinghi, una costruzione a due piani a forma di pagoda in cui si riuniva l’Accademia dei Solinghi, circolo di intellettuali fondato da Maurizio di Savoia. Una vera sorpresa è poi la Vigna Villa della Regina, reimpiantata tra il 2003 e il 2006, sulla collina a nord del palazzo, da cui si gode un panorama ineguagliabile su Torino con la sagoma della Mole Antonelliana. Quasi un ettaro di estensione, produce circa 4 mila bottiglie di pregiata Fresia di Chieri Doc Superiore Villa della Regina, il “vino di Torino” ed è affidata all’Azienda Balbiano (dal 1941 il riferimento per il Freisa di Chieri e i vini della Collina Torinese), che è riuscita nel complesso e appassionante intento di ridarle vita. Si tratta di uno stupendo esemplare di “Vigneto urbano”, come ce ne sono ancora fortunatamente alcuni sia in Italia che all’estero. Proprio perciò, nel 2014 è stato siglato il gemellaggio con il Clos Montmartre, vigneto urbano di Parigi. Da allora, i due più importanti e storici vigneti urbani d’Europa cooperano per la promozione della viticoltura urbana, con progetti mirati alla beneficenza. 

Per maggiori informazioni: www.residenzereali.it - www.turismotorino.org

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