La bella stagione

Toscana: autunno nei borghi del Casentino

Ortignano Raggiolo e Chiusi della Verna, due borghi legati al Patrono d'Italia, San Francesco

09 Ott 2023 - 06:00
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© Ufficio stampa  | EcoMuseo di Raggiolo
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I borghi di Ortignano Raggiolo e Chiusi della Verna si trovano nel Casentino, un territorio la cui identità è definita da un legame organico con l’ambiente naturale che nel corso dei secoli attraverso l’intervento dell’uomo è divenuto architettura.

Sono borghi la cui dimensione si rispecchia nel paesaggio circostante: la valle, i suoi fiumi e la rigogliosa foresta con i suoi colori sempre vividi e che mutano di stagione in stagione. Un territorio dove la pietra impera, caratterizzato da selciati erti, mulini, lavatoi, case dall’apparenza tutte uguali ma con prospettive tutte diverse. I due comuni sono accomunati da San Francesco: Chiusi della Verna infatti ospita il Santuario dove il santo ricevette le stigmate ed Ortignano la Croce del Pratomagno. L’autunno è una stagione densa di atmosfere e sapori. Un calendario particolarmente ricco di eventi offre al visitatore innumerevoli spunti per weekend e ponti autunnali, per godere di un territorio ricco sia dal punto di vista naturalistico che del patrimonio artistico ed enogastronomico. Il 28 e 29 ottobre, in uno scenario particolarmente suggestivo, si svolge la Festa di Castagnatura con il caratteristico ceppo acceso al centro della piazza e la musica popolare che risuona tra i vicoli in pietra del paese. 

Borghi più belli - Raggiolo è inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia. E' un piccolo borgo adagiato su uno sperone che domina la valle del torrente Teggina, in un paesaggio da presepe, un crescendo di colline che rapidamente diventano montagne nel versante casentinese del Pratomagno. Concentrato nella sua piccola dimensione urbana, alto sulla strada e compenetrato nella rigogliosa foresta di castagni, si presenta con la semplicità di chi ha radici profonde. Storie di Longobardi, di signori feudali, come i resti del trecentesco Castello dei Conti Guidi ancora testimoniamo. Storie di fieri montanari, ricchi solo dell’acqua dei torrenti – base nei secoli per lo sviluppo di fucine per la lavorazione del ferro, segherie e mulini per cereali – e delle castagne, così importanti nell’economia locale da aver dato il nome ad un modo di coltivare, la “Raggiolana”. E, sopratutto, storie di una colonia proveniente dalla Corsica chiamata dal potere Granducale dei medici a ripopolare l’antico castello distrutto del XV secolo. Qui è possibile immergersi nel verde intenso delle foreste, fra paesi murati, casolari sparsi, in un silenzio dei luoghi in cui domina una specie di sospensione del tempo che produce un senso diffuso di pace.

Il centro storico di Raggiolo - Il nucleo più antico del paese è così compatto ed aggregato, senza discontinuità esterna, tra casa e casa, tra pietra e pietra, da rendere subito evidente il passaggio dal castello feudale dei Conti Guidi al borgo. L’unica testimonianza medievale del paese è la facciata della chiesa di San Michele, ricavata dall’ antico palazzo del conte Guido Novello Guidi di cui conserva alcuni elementi come il bellissimo portale gotico con imponente architrave sormontato da uno stemma consunto della fiorentina Arte della Lana. La chiesa merita una visita per la bella tela secentesca della Madonna del Rosario, per il quattrocentesco busto in gesso del redentore della bottega di francesco di Simone Ferrucci (1456-1526) e per il bellissimo bassorilievo raffigurante la Madonna con Bambino della bottega di Donatello, e per una tela raffigurante San Michele Arcangelo. Accanto alla chiesa, nella vecchia scuola del paese, ha sede l’Ecomuseo della Castagna, custode della memoria collettiva di Raggiolo.

Chiusi della Verna – E’ un borgo che si trova nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il luogo è noto soprattutto perché sulla parte meridionale del Monte Penna, ben visibile da lontano, sorge il Santuario di San Francesco alla Verna: situato in una posizione particolarmente suggestiva, qui si respira l’intensa devozione francescana. La Verna, montagna sacra nel cuore del Casentino, fu donata a San Francesco dal conte Orlando Cattani di Chiusi nel 1213. Si narra che quando San Francesco andò per la prima volta sulla montagna venne accolto da uno storno di uccelli che con il loro battere di ali mostravano grandissima festa e allegria. Francesco vide in quel gesto un segno Divino, così la Verna divenne uno dei romitori nei quali ogni anno amava passare prolungati periodi di ritiro. In questo luogo così suggestivo nel settembre 1224 San Francesco d’Assisi ricevette il sigillo delle stigmate. La prima costruzione del complesso fu la cappella di Santa Maria degli Angeli, detta anche “la Chiesina” sorta tra il 1216 e il 1218 e dedicata, per espressa volontà di San Francesco, alla Vergine degli Angeli, la quale, apparendo al Santo, aveva indicato il luogo e le dimensioni della prima chiesetta della Verna. La costruzione della Basilica maggiore fu iniziata a ridosso della chiesetta di Santa Maria degli Angeli soltanto nel 1348. Da vedere e ammirare.

Per maggiori informazioni: www.borghipiubelliditalia.it

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