Il Castello di Sammezzano è un mix sontuoso di stili orientali ricavato da una fortezza medievale.
Un palazzo che sembra uscito dalle favole o da Le mille e una Notte: è il Castello di Sammezzano in Toscana, non lontano da Firenze, un esempio fantasmagorico di architettura eclettica, unico in Europa che vale la pena di salvare dal degrado.
Il castello infatti è uno dei dodici siti finalisti candidati all’edizione 2018 del programma 7 Most Endangered, organizzata da Europa Nostra e la principale organizzazione in Europa per la tutela del patrimonio culturale e l’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (IBEI) che individua i siti a rischio nei vari paesi.
Architettura originalissima - Come detto, il Castello di Sammezzano è il più importante esempio di architettura eclettica in Europa, unico in questa zona d’Italia. Durante la seconda metà del XIX secolo, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona trasformò completamente la preesistente fortezza medievale, sulla scia della corrente dell’Orientalismo che a quel tempo divampava in Europa. Nella sua opera, Ferdinando fu influenzato da diversi stili provenienti dall’Oriente, lasciandosi ispirare in particolare dai dettagli appartenenti alle architetture Moresca, Persiana ed Indiana, come i ricchi ricami di gesso e gli elementi ceramici policromi.
Una costruzione imponente - Il Castello di Sammezzano è una imponente villa composta da 65 stanze. Tra queste, le 15 stanze riccamente decorate presenti al primo piano lo hanno reso famoso in tutto il mondo. L’edificio è uno dei più importanti e suggestivi esempi di architettura orientalista in Italia. È inoltre situato in un parco di 160 ettari, che ospita numerose straordinarie specie di alberi e piante esotiche, ed il più alto numero di sequoie giganti in Italia (57).
Stato di abbandono - Dopo la seconda guerra mondiale, il castello divenne un hotel di lusso ma da oltre 25 anni non vi è più alcuna attività al suo interno e il sito si trova in sostanziale stato di abbandono, con molte questioni irrisolte riguardo alla sua proprietà. Questo ha portato a un lento deterioramento dell’edificio: negli anni, le aperture e la copertura hanno subito danni che, non essendo stati riparati, hanno causato infiltrazioni di acqua, danneggiando la struttura del castello e soprattutto le sue componenti più fragili, quali intonaci, decorazioni di gesso, vetrate, pitture ornamentali e piastrelle ceramiche. Inoltre, la mancanza di un sistema di vigilanza ha portato il sito a essere preda di furti e atti vandalici, con scarse azioni intraprese per evitare ulteriori violazioni.
La possibile salvezza di un patrimonio unico - L'amore della comunità locale per il sito e il forte sostegno delle organizzazioni locali e nazionali, costituiscono senza dubbio una solida base su cui costruire un futuro più roseo per il castello. Per questo motivo, il Touring Club Italiano, insieme al movimento Save Sammezzano, ha nominato il sito per il programma 7 Most Endangered 2018.