Viaggi gustosi

Tour alla ricerca di prelibatezze fra i Musei del Cibo

L'Italia è ricca di straordinari prodotti, a cui sono dedicati anche insoliti musei che ne raccontano storia e curiosità

30 Mar 2023 - 06:00
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© Ufficio stampa  | Loison Museum
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La tavola è convivialità, cultura, tradizione, piacere. Tanto più durante le festività. In Italia ci sono prodotti tanto importanti e popolari per la nostra ricchissima cultura enogastronomica, che si è pensato di raccontarne storia, peculiarità e curiosità in piccoli e insoliti musei, che ne preservano oggetti, attrezzature e ricordi e testimoniano con quanta passione e cura vengono realizzati da generazioni. 

Approfittiamo di queste prime giornate primaverili per andare alla scoperta di alcuni veramente golosi e far scorta di prelibatezze per la Pasqua ormai imminente.

Gli 8 Musei del Cibo della provincia di Parma - Gli 8 Musei del Cibo del parmense, che quest’anno compiono 20 anni, raccontano la storia, la cultura e le tradizioni che stanno dietro ai prodotti che hanno reso celebre Parma e il suo territorio, contribuito a creare la “Food valley”, ormai nota in tutto il mondo, tant’è che non è un caso Parma è stata insignita del titolo di “Città Creativa per la Gastronomia” da Unesco. Ospitati in castelli, edifici storici, location significative che si trovano in un raggio di 50 chilometri dalla città, espongono complessivamente ben 4.215 oggetti. Solo qualche esempio: la straordinaria galleria dei culatelli che stagionano nell’umidità della cantina dell’Antica Corte Pallavicina, nella golena del Po a Polesine dove sorge il Museo del Culatello o l’antica caldaia per il Parmigiano in rame a fuoco diretto della metà dell’Ottocento e le vetrine con la storia della grattugia al Museo del Parmigiano Reggiano di Soragna, il primo a nascere nel 2003, collocato in uno splendido casello, unico per l’insolita forma circolare, concesso dal principe Meli Lupi. Al Museo della Pasta di Collecchio A Collecchio (Corte di Giarola) si trovano, per esempio, un intero pastificio datato al 1850, perfettamente restaurato oltre al più antico campione di spaghetti conosciuto risalente al 1837. E che dire della Fiat Topolino pubblicitaria del concentrato in tubetto Mutti o della collezione di 105 latte di conserva, tutte del 1938, del Museo del Pomodoro alla Corte di Giarola? 

Dal vino a prosciutto - Al Museo del Vino, allestito nelle cantine e nella ghiacciaia della Rocca Sanvitale di Sala Baganza, si possono ammirare anfore e rarissime brocche di vetro di epoca romana e bottiglie originali di vini parmensi (dal 1832 al 1909). Al Museo del Salame di Felino, ospitato nella suggestiva cornice delle antiche cucine del Castello che domina la valle, si trova la rossa insaccatrice gigante per salami oltre agli oggetti da lavoro e alla bicicletta e al tabarro del norcino. Il Museo del Fungo Porcino di Borgotaro (che ha anche una sede ad Albareto) ospita un’intera collezione di preziose stampe antiche, naturalmente a tema micologico, donate da Guido Soncini. Al Museo del Prosciutto di Parma di Langhirano ci sono sali (diversissimi) provenienti da tutto il mondo oltre agli oggetti legati al sale di Salsomaggiore Terme: è collocato in una sede significativa, l’antico Foro Boario, appositamente ristrutturato per ospitare il museo. A chiudere il circuito sarà inaugurato in autunno il Museo del Tartufo di Fragno nei suggestivi sotterranei del Municipio di Calestano.

Laboratori per bambini e shopping gustoso - Prodotti alimentari del territorio possono essere acquistati al Museo del Prosciutto, al Museo del Salame, al Museo del Parmigiano e a quello del Culatello, mentre al Museo del Vino c’è una sala degustazione. Negli week-end vengono organizzati per bambini e ragazzi i laboratori di “Musei in technicolor”, che prendono spunto dai prodotti dei musei. L’inizio dei laboratori, della durata di un’ora e mezza, è alle 15.30 ed ha come premessa una breve visita al museo scelto. Per questioni organizzative la prenotazione è obbligatoria tramite “APP Parma 2020+21”. Lungo le strade per raggiungere i Musei del Cibo, sono inoltre innumerevoli le occasioni di visita ed esperienze fra storia, arte, natura e relax: castelli, pievi della Via Francigena, luoghi verdiani, parchi naturali e stazioni termali, da vivere anche in bicicletta, grazie ai percorsi studiati assieme a Fiab-Bici Insieme.

Pasticceria da museo a Costabissara (Vi) - In Veneto, il Loison Museum porta alla scoperta della tradizione pasticcera. Frutto delle appassionate ricerche fatte dagli Anni 90 in tutto il mondo di Dario Loison, si dipana con un piacevole e curioso un percorso plurisensoriale, mettendo in mostra centinaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata che rievocano tradizioni e saperi di una volta. Fra gli altri, sono esposti una macchina per incartare caramelle, macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria, cartoline, stampe, illustrazioni, manifesti e una curiosa collezione di gettoni del pane che venivano prodotti da enti di assistenza che elargivano ai bisognosi una razione di pane: su di essi era indicato il quantitativo che spettava a ciascuno,1 kg, 1/2 kg di pane o 1 pagnotta intera. La pasticceria accompagna immancabilmente le ricorrenze liete e chiude in dolcezza i pranzi delle festività. Se a Natale immancabile è il panettone, a Pasqua altrettanto immancabile è la colomba, portatrice di pace. Di colombe è raffinato specialista Dario Loison, che ne produce nella pluripremiata azienda artigianale a cui è annesso il museo una decina di gustosissime varianti e le racchiuse in ricercate confezioni da poter riutilizzare, come la latta vintage limited edition (quest’anno decorata da delicati fiori di magnolia bianchi e rosa) e le cappelliere ovali. La gamma spazia dalla colomba tradizionale di gusto classico a ricercati gusti gourmet, come quelle al caramello salato con la copertura di cioccolato bianco al caramello e Nocciole Piemonte Igp, alla pesca e nocciole, al mandarino di Ciaculli (Presidio Slow Food), all’amarena e cannella, alla camomilla e limone, alle uvette e blend di vini passiti. Tutte ordinabili anche on line.  

Curiosità sul cioccolato a Norma (LT) - L’uovo di cioccolato è il dolce e immancabile dono pasquale per piccoli e grandi e il cioccolato, “La bevanda degli Dei” secondo i Maya, ha una storia antica che parte dall’America Latina, sua terra d’origine. Cristoforo Colombo portò, per primo, i suoi semi nel Vecchio Continente, ma soltanto alla fine dell’800 il cioccolato è diventato un prodotto per tutti e non riservato solo a pochi, come era stato inizialmente. Storia e curiosità di questo amato prodotto sono narrati nel Museo del Cioccolato di Norma, dove sono illustrate le fasi di lavorazione dei semi della pianta (Theobroma cacao), dalla piantagione alla raccolta fino all’essicazione ed alla tostatura. Nel museo sono esposte antiche stampe, vecchie confezioni, bilance e cioccolatiere provenienti da tutta Europa ed è stata ricostruita un’antica fabbrica di cioccolato con i macchinari originali.  Oltre al cioccolato declinato in innumerevoli maniere, dalle classiche tavolette alla pasta con il cacao, nel suo shop si possono acquistare in questo periodo le tradizionali uova variamente decorate e deliziosi ovetti pasquali di cioccolata o confettati.  

La storia della mozzarella di bufala - Il Museo della Bufala e della Mozzarella a Battipaglia, in Campania, racconta la storia della cultura contadina dei bufalari nella Piana del Sele. Ospitato nella settecentesca Masseria La Morella, mette in mostra attrezzi sorprendenti, ingegnosi strumenti di lavoro, documenti, foto e tanti oggetti della vita quotidiana di bufalari, contadini, artigiani e massaie che popolavano queste terre, utili a ripercorrere la storia di un mestiere qui tradizionale fin dalla metà del Cinquecento, recuperati dall’appassionato lavoro dell’associazione Feudo Don Alfrè. Gli oltre 5.000 pezzi danno vita alla più completa raccolta esistente in Italia di materiali antichi sulla bufala e sulle attrezzature per la trasformazione del suo latte. Varie le location in cui si articola il museo, dalle Bufalare di forma circolare al Caseificio turnario. L’attività del museo è arricchita da molte attività, ad iniziare dai laboratori didattici (del latte, dei cesti e delle fuscelle, del cuoio…).

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