© Istockphoto | Uova di Pasqua
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Pasqua in tavola fra colombe e uova di cioccolato
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Che Pasqua sarebbe senza la colomba o l’uovo di cioccolato? Ci sono prodotti che s’identificano con le festività e immancabilmente ne allietano la tavola. Irrinunciabili, perché il cibo è - oltre che convivialità - storia, cultura, tradizione, tanto che sono veramente numerosi e sorprendenti in Italia i musei dedicati ai prodotti più vari.
In attesa della fine del lockdown per poterli visitare, ecco un tour virtuale in alcuni musei del cibo in cui è raccontata la storia di straordinari prodotti Made in Italy che, volendo, si possono ordinare pure on line, in modo da possano allietare le nostre tavole anche in questi tempi di forzato ritiro.
Le uova di Pasqua - Avvolte in coloratissime carte, decorate nei modi più stravaganti e creativi, di cioccolata fondente o al latte, le uova di Pasqua, con le loro piccole sorprese, sono un regalo atteso da piccoli ed adulti. Golose, come goloso è il cioccolato, considerato dall’antica civiltà dei Maya “bevanda degli Dei” e portato nel Vecchio Continente da Cristoforo Colombo. La sua storia, infarcita di curiosità ed aneddoti, viene raccontata nel Museo del Cioccolato Antica Norba di Norma (Lt), in Lazio, che ha anche un’interessante sezione in cui vengono illustrate tutte le fasi di lavorazione dei semi della pianta del Theobroma cacao: dalla piantagione alla raccolta fino all’essicazione ed alla tostatura, tutti i passaggi sono descritti nei minimi particolari. Curiosa è la ricostruzione di un’antica fabbrica di cioccolato con i macchinari originali, che permette di conoscere come un tempo veniva prodotto. A completare il percorso, antiche stampe, vecchie confezioni, bilance, cioccolatiere e molti vecchi oggetti e utensili provenienti da tutta Europa e un’area destinata allo shopping, che può essere fatto anche on line, e che propone una grande varietà di uova ed altre delizie di cioccolato. Fra le novità della Pasqua 2021 ci sono le uova personalizzabili con foto e scritte.
Uova di gallina, ma dolci – Un altro classico di Pasqua sono le cosiddette uova di gallina multicolori, con il guscio di confetto e l’interno di cioccolata dolce o amara. Ce ne sono anche del tutto simili ad uova vere e anche in formato mignon, gli amatissimi ovetti. Ne sono specialisti alla Confetti Pelino, fra le storiche aziende di Sulmona (AQ), nata nel lontano 1783, che produce confetti di ogni genere e per ogni festività. All’interno dello stabilimento è allestito il Museo dell’Arte e della Tecnologia Confettiera che raccoglie macchinari, antichi cimeli e rari oggetti sull’arte confettiera, tipica di questa zona e risalente al XV secolo, quando venivano già realizzati con i con i confetti cestini, fiori e grappoli. Nel museo è ricostruito anche un laboratorio settecentesco con gli strumenti utilizzati per la produzione, come una tostatrice, una filettatrice, vasi per ingredienti, mortai e tanto altro ancora. Una curiosità: l’uso dei confetti è molti antico, poiché già i romani li usavano per festeggiare nascite e matrimoni.
La colomba, dolce simbolo di pace - E’ il simbolo stesso della Pasqua: la colomba conclude tradizionalmente in dolcezza il pranzo pasquale. Ne è specialista Dario Loison, che nella sua pluripremiata azienda artigianale di Costabissara (Vi), in Veneto, le declina in 8 golosissime varianti (anche in formato Magnum) di sua creazione, dalla colomba tradizionale di gusto classico a ricercati gusti gourmet, come quelle al mandarino di Ciaculli (Presidio Slow Food), all’amarena e cannella, con pesca e nocciole o la nuovissima colomba al caramello salato, con copertura di cioccolato bianco e nocciole Piemonte Igp. Racchiuse in ricercate confezioni da riutilizzare (come il sacchetto in tela, la latta vintage, la cappelliera, il bauletto d’altri tempi) dato che la sostenibilità è uno dei concetti base dell’azienda, volano con lo shop on line (così come la vastissima gamma dei dolci aziendali) nelle case di chi le sceglie per la propria tavola pasquale. Per chi è appassionato di pasticceria, passate le restrizioni dovute al Covid, varrà veramente la pena di visitare il Loison Museum: unico nel suo genere, è stato creato da Dario Loison che ha collezionato migliaia di oggetti e documenti relativi all’arte bianca e alla pasta lievitata e ha poi deciso di esporli, per condividere il suo amore per la pasticceria con gli appassionati. Vi si ammirano macchinari provenienti da un antico laboratorio di pasticceria, utensili per la lavorazione delle materie prime e la decorazione di torte. Fra le curiosità, antichi vetri per aromi e una collezione di gettoni del pane, sostituti dei soldi che venivano prodotti solitamente da enti di assistenza, che in questo modo garantivano ai bisognosi una razione di pane: su di essi era indicato il quantitativo che spettava a ciascuno. Uno spazio è riservato alla storia del panettone, che viene ripercorsa con documenti, cartoline, locandine, riviste e le antiche cappelliere porta panettone.
Il culatello, principe dei salumi – Prediletto da una schiera di personaggi famosi di ieri e di oggi, da Giuseppe Verdi a Giovannino Guareschi, dal principe Carlo d’Inghilterra a George Clooney, il culatello è il principe dei salumi, degno ad aprire alla grande, fra gli antipasti, il pranzo pasquale. Dei segreti della sua preparazione ad arte sono i fratelli Spigaroli di Polesine Parmense (Pr), che lo producono con la sapienza e le attenzioni di un tempo. Il loro bisnonno Carlo era il norcino di fiducia di Verdi (di cui era mezzadro), che scriveva “i miei migliori compagni di viaggio sono salami, culatelli, spalle cotte e il mio vino”. Trasferitisi sulle rive del Po e divenuti noti ristoratori e produttori, gli Spigaroli hanno aperto all’interno della loro Antica Corte Pallavicina il Museo del Culatello e del Masalén (il norcino), che ingloba anche la lunga e sorprendente galleria dove le cosce stagionano nell’umidità e nella penombra, uno spazio da percorrere in silenziosa contemplazione, prima di risalire fino alla sala dell’Hosteria, dove si può sostare per golose degustazioni e l’acquisto di pubblicazioni, oggetti, salumi, formaggi e altri prodotti dell’azienda agricola, ordinabili anche on line). Il Museo è uno dei 7 musei dedicati al cibo in provincia di Parma, regno di prelibatezze. Gli altri sono i Musei del Parmigiano Reggiano a Soragna, della Pasta e del Pomodoro a Collecchio, del Prosciutto e dei Salumi a Langhirano, del Salame a Felino e del Vino a Sala Baganza.
Franciacorta per un brindisi tutto italiano - Sono oltre 70 i passaggi che, di mano in mano, portano dalla vigna alla bottiglia di un Franciacorta, il più pregiato fra le bollicine italiane: quale vino migliore per brindare in ricorrenze come la Pasqua o per accompagnare l’intero pranzo di un giorno di festa? Lo produce con passione e sapienza la famiglia Bozza alle Tenute La Montina di Monticelli Brusati (Bs), storica azienda franciacortina, sede del Museo di Arte Contemporanea in Franciacorta che raccoglie una novantina di opere dell’artista Remo Bianco, geniale precursore delle principali correnti del Novecento italiano, fra gli anticipatori del Noveau Realisme. Arte e cultura del vino. La Montina è una cantina che si racconta, e racconta ai visitatori quanta passione e quanto lavoro ci sia dietro ad una bottiglia di Franciacorta. In attesa che riprendano le visite tra sale maestose, botti e cataste di bottiglie (temporaneamente sospese per l’emergenza Covid) abbinate a degustazioni - fra cui quelle speciali, che danno modo di provare i migliori abbinamenti fra i Franciacorta e specialità del territorio lombardo e non solo - i Franciacorta aziendali, anche in grandi formati, si possono ordinare on line. Per avere consigli su quale tipologia scegliere e informazioni di ogni genere, si può dialogare con gli esperti della cantina grazie alla chat diretta inserita sull’e-commerce.