© Istockphoto | Forte di Bard
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Un poderoso sistema di fortezze che rispondeva a necessità difensive, ma anche alla volontà di ostentare ricchezza
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La Valle d’Aosta è una regione punteggiata di castelli: se ne conterebbero addirittura una settantina, tra castelli, caseforti e torri fortificate. Alcune di queste costruzioni avevano scopo difensivo: ci troviamo in una terra di passaggio, se pur di montagna, ed era importante controllare l’accesso alle zone circostanti sbarrando la strada a eventuali nemici. Ben presto i castelli però sono diventati le ricche dimore dei signori locali, trasformandosi da strutture difensive a ricchi luoghi abitativi, di cui i nobili si servivano per ostentare la loro potenza ai signori vicini. Il risultato è una concentrazione di manieri per lo più ben conservati e restaurati di recente, alcuni dei quali sono sede di musei ed esposizioni.
FORTE DI BARD – È la prima poderosa fortificazione che si incontra arrivando in Valle d’Aosta dal Piemonte. In questo luogo, che la sua stessa conformazione rendeva particolarmente adatto alla difesa, ospitava una guarnigione militare già in epoca romana. La fortezza che vediamo oggi è il rifacimento ottocentesco voluto d Carlo Felice di Savoia, dopo che Napoleone aveva distrutto il forte preesistente, nel quale era stata opposta una strenua resistenza alle sue truppe e da lui preso solo con estrema difficoltà. Oggi il forte è un importante centro culturale con sedi museali ed espositive.
CASTEL SAVOIA, Gressoney-Saint-Jean - Realizzato per volontà della Regina Margherita di Savoia che ne fece la sua residenza di vacanza dal 1904 al 1925, il castello dal 1958 è proprietà della Regione Valle d’Aosta. Ha una struttura rettangolare centrale, con cinque torrette neogotiche a cuspide. L’edificio è una grande villa a tre piani in stile eclettico, secondo i gusti della stessa sovrana.
CASTELLO DI FÉNIS – È uno dei più celebri e più visitati della zona. Con le sue torri e le mura merlate è il castello medievale per antonomasia ed evoca subito immagini fiabesche e di avventura. La sua posizione nel fondovalle, in un luogo privo di difese naturali, fa pensare che il castello avesse soprattutto una funzione abitativa e, nonostante la sua doppia cinta muraria, fosse stato edificato per sottolineare il prestigio e la ricchezza dei suoi proprietari la famiglia Challant.
CASTELLO DI AYMAVILLES – Il suo aspetto esteriore unisce elementi architettonici medievali ad altri barocchi: in effetti il nucleo originario risale al Duecento, modificato in seguito, nel Quattrocento e nel Settecento fino a raggiungere l’aspetto attuale. Particolarmente interessante è la visita dell’ultimo piano, dove si può ammirare l’imponente sistema di travature interamente in legno che sostiene il tetto.
CASTELLO DI ISSOGNE - Il maniero ha l’aspetto di una dimora signorile rinascimentale, in pieno contrasto con l’austero e formidabile castello di Verrès che sorge di fronte, sull’altro versante della valle. Gli interni del castello contengono una collezione straordinaria di pregiati affreschi rinascimentali che hanno, tra l’altro, il merito di rappresentare realisticamente scene di vita quotidiana della società del tempo. Al centro della corte si trova la celebre fontana del melograno, dalla quale si erge un albero di melograno in ferro battuto.
CASTELLO DI VERRÈS – Situato sulla sponda opposta della Dora Baltea rispetto al castello di Issogne, è edificato su uno sperone di roccia che domina l’accesso alla Val d’Ayas. Il castello ha la tipica forma squadrata delle fortezze difensive medievali: visto dall’esterno, appare come un austero cubo di trenta metri di lato, praticamente privo di elementi decorativi. Il suo aspetto attuale è praticamente immutato dalla fine del Trecento, quando il signore Ibleto di Challant ne entrò in possesso e lo ricostruì secondo uno stile inconsueto, facendone un blocco unico a differenza degli altri manieri, composti da una serie di dipendenze racchiuse in una cinta muraria. Oggi ospita le celebrazioni di un importante Carnevale Storico.
CASTELLO REALE DI SARRE – Il castello fu residenza di caccia della famiglia Savoia ed è un importante testimonianza della presenza della famiglia reale in Valle d’Aosta e della loro passione venatoria. Edificato su una precedente casaforte duecentesca, successivamente modificata e passata di mano in mano tra le più potenti famiglie valdostane, divenne di proprietà di Casa Savoia alla metà dell’Ottocento. Vittorio Emanuele II e Umberto I ne fecero una residenza stagionale e il punto di partenza per le loro battute di caccia. Il castello fu anche rifugio della regina Maria José e i suoi figli negli anni più difficili della Seconda Guerra Mondiale.
CASTELLO SARRIOD DE LA TOUR - Il castello è una delle espressioni più pure del Medioevo, sia dal punto di vista architettonico, che da quello artistico. Il maniero si presenta come un insieme di edifici risalenti ad epoche diverse, frutto di ampliamenti successivi. Il maggiore punto di interesse è il salone con il cosiddetto "soffitto delle teste", realizzato intorno al 1430 e splendidamente conservato: dalle travi del soffitto si affacciano 171 figure intagliate nel legno con l’intento di sorprendere, irridere o spaventare i visitatori: sono teste e rappresentazioni di personaggi fantastici, mostri, draghi e uomini e donne discinti o ripresi in pose lascive, in una delle decorazioni tra le più curiose e originali
CASTELLO DI SAINT PIERRE – È situato a poca distanza dal castello Sarriod de la Tour e ha un aspetto scenografico e maestoso. È anche uno dei più antichi della Valle d’Aosta, come dimostrano le citazioni in documenti dell’inizio Duecento. Il castello è stato nei secoli proprietà di diverse famiglie nobiliari finché, nell’Ottocento, divenne proprietà del barone Emanuele Bollati di Saint-Pierre, il quale lo fece ristrutturare secondo il gusto dell’epoca, donandogli un aspetto fiabesco. Oggi è sede del Museo Regionale di Scienze Naturali.
CASTELLO DI GRAINES - Costruito su un'altura in posizione strategica per controllare sia la Valle d’Ayas sia l’accesso all’alta Valle di Gressoney, il maniero è un esempio di "castello primitivo", con la tipica struttura essenziale dell'architettura medievale, composta da una torre merlata a base quadrangolare, la cappella e la cinta muraria. L'edificio appare in rovina: nonostante i lavori di messa in sicurezza, realizzati negli anni Novanta, si è infatti deciso di conservarne inalterato l'aspetto.