Già prima di arrivare, dall’oblò dell’aereo a centinaia di metri di altezza, Venezia pare un’opera d’arte, un pesce in stile futurista. Poi camminando nel dedalo di calle e ponti il nostro viaggiatore raggiunge i luoghi di osservazione privilegiati, come ”el paron de casa”, il Campanile di San Marco per i veneziani, che con la sua struttura imponente - è alto oltre 98 metri - domina il cuore della città. Dalla prospettiva inusuale il “salotto più bello d’Europa”, ossia San Marco secondo Napoleone, si apprezza appieno l’opulenza della facciata in marmo della Basilica e il gioco di chiaro-scuro, prodotto dalle aperture nelle imponenti pareti delle Procuratie e dagli intarsi policromi nella pavimentazione. Da lassù si apprezza la leggerezza estetica del Palazzo Ducale, trionfo del gotico veneziano, la cui mole sta apparentemente in precario ma elegante equilibrio su colonnati esili. Passando dai tetti di Palazzo Ducale, Giacomo Casanova riuscì a fuggire dai Piombi nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 1756.