La Camargue di Donnavventura
© donnavventura
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Un parco di natura selvaggia e incontaminata immerso un tripudio di colori e di scorci inviolati
Dopo una settimana di mare e mondanità fra Saint Tropez e le isole Porquerolles, il team è partito alla volta della Camargue, uno degli angoli più affascinanti e selvaggi di Francia. Si tratta di una zona umida a sud di Arles, compresa fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta del Rodano. Il braccio orientale si chiama Grand Rhône; quello occidentale Petit Rhône.
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La Camargue costituisce il più grande delta fluviale dell'Europa occidentale e può essere considerata una vera e propria isola, essendo completamente circondata dalle acque. Il paesaggio pianeggiante comprende vaste lagune di acqua salata, separate dal mare da banchi di sabbia e circondati da paludi coperte da canneti, che costituiscono uno dei pochi habitat europei, adatti alla riproduzione dei fenicotteri rosa. Questi stagni di acqua salata ospitano un'avifauna straordinariamente varia, costituita da circa 400 specie diverse di volatili, vale a dire approssimativamente i tre quarti delle varietà presenti sull'intero territorio francese.
Un altro paesaggio tipico di questa regione sono le sansouries, praterie dal suolo salato, dove pascolano liberamente tori e cavalli; questi ultimi appartengono ad una razza molto antica, endemica della zona, tanto da prenderne il nome, si chiamano infatti “camargue”. Sono robusti e di taglia piccola, il loro manto è ufficialmente grigio, ma è talmente chiaro da sembrare bianco e sono da sempre usati per la conduzione delle mandrie, che vivono anch'esse allo stato brado.
I tori sono i protagonisti di una tradizione popolare della Camargue: la course camarguaise. Si svolge all'interno di un'arena e differenza della corrida, non prevede l'uccisione dell'animale (che spesso non è un toro, ma un bue, quindi più mansueto), ma la sottrazione di piccoli oggetti come coccarde o laccetti, che sono posti sulla sua testa o legati alle corna. Non vi sono quindi toreri ma raseteurs vestiti di bianco, coadiuvati da tourneurs che distraggono il toro, permettendo al rasateur di afferrare la piccola coccarda o di scappare al di là delle barriere, in caso il toro lo stia caricando. Una delle arene principali si trova nella cittadina di Saintes-Maries-de-la-Mer, considerata la capitale della Camargue, nonché meta dei pellegrinaggi annuali del popolo Rom, in venerazione di Santa Sara.
Altra tappa imperdibile è la città fortificata di Aigues-Mortes, ancora oggi racchiusa nelle sue alte mura, dalle quali si posso osservare le saline, dal caratteristico e suggestivo colore rosa, che costituiscono da secoli una delle principali risorse della città.