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Forti profumi, mare trasparente, calette da sogno e piatti squisiti: l’isola siciliana in cui ritrovare il Mediterraneo più vero
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I romani chiamavano favonius il vento tiepido che spira nel pomeriggio a Favignana, isola che fa parte dell’arcipelago delle Egadi, al largo della costa occidentale della Sicilia. L'isola è celebre per il mare color smeraldo, gli scorci di indimenticabile suggestione, una storia importante e la sua cucina, d’eccellenza. Dal massiccio di Santa Caterina (300 m), che taglia in due l’isola e su cui si trova l’omonimo Forte, si domina tutto il paese e le due le spiagge principali: lido Burrone e cala Azzurra, incantevole baia a sud dell'abitato.
Più spettacolari e affascinanti sono però le calette rocciose, in particolare cala Rossa e cala del Bue Marino. Dall’altra parte dell’isola le più belle sono cala Rotonda, cala Grande e punta Ferro, punto di partenza per gli amanti del diving e dello snorkeling, che trovano qui fondali ricchi di flora e fauna. Il lato ovest della montagna digrada in mare formando suggestive grotte.
Il museo delle tonnare - Scarna ed essenziale Favignana è Mediterraneo puro, carico di profumi e arsa di salsedine, ma di una bellezza difficilmente eguagliabile che il pittore Salvatore Fiume definì “farfalla sul mare”. La sua fama è anche legata alla presenza di una delle più grandi Tonnare della Sicilia, dove fino ad alcuni anni fa era possibile assistere alla mattanza. Oggi l’ex Stabilimento Florio, chiuso nel 1977, è diventato un Museo dove si conservano gelosamente la storia della tonnara e le storie dei suoi tonnaroti. Molti esplorano l’isola in bicicletta magari fermandosi per un bagno nelle varie cale, oppure andare in barca alla ricerca delle sue famose Grotte, in ogni caso, l’esperienza sarà indimenticabile.
L’isola dei Florio - Da visitare assolutamente le antiche Cave di Tufo e i Giardini Ipogei. Interessante anche il forte di San Giacomo e il castello di Santa Caterina, che furono edificati dai Normanni, mentre l’assetto urbanistico del paesino rimanda ad influenze arabe. La Chiesa della Matrice del '700 si affaccia sulla Piazza principale del paese. La maggior parte degli edifici sono stati realizzati dalla famiglia Florio che si stabilì sull’isola nell’800, tra cui l'imponente Stabilimento della tonnara, con i suoi archi a sesto acuto, Palazzo Florio, neogotico napoletano all’esterno e liberty all’interno e la chiesetta di Sant’Antonio, tutti opera di Almeyda.
Un fiasco di vino del '400 - Palazzo Florio conserva diversi reperti archeologici rinvenuti nei fondali del mare antistante l’arcipelago, si tratta per lo più di ancore e anfore provenienti da navi romane e puniche naufragate nel mare delle Egadi. Un oggetto particolarmente prezioso custodito nel Museo è un fiasco di peltro ermeticamente chiuso e contenente vino ancora intatto (databile al XV secolo). Pannelli e plastici si preoccupano di ricostruire la complessa storia che ha attraversato l’arcipelago.
Un mito enogastronomico - Favignana è un mito per i gourmet, al centro di una squisita tradizione gastronomica basata sul pesce. Sono da provare il tonno, cucinato semplicemente alla griglia o con la cipollata o all’agrodolce; gli involtini di spada, le fritture di gamberi e di calamari, le aragoste lessate, la cernia o l’orata. Non possono mancare gli spaghetti con la bottarga di tonno, o le polpettine di tonno cotte in sugo di pomodoro profumato alla menta.
Tra rosolio e cous cous - Come dolci, le cassatelle, grossi ravioli con ripieno di crema di ricotta e scaglie di cioccolato, fritte e ricoperte con zucchero a velo. Da assaggiare anche un buon bicchiere di rosolio fatto in casa. Luogo di mare, incrocio di culture e di popoli, nella cucina delle Egadi non può mancare il cous cous, che dalla tradizione araba ha preso la preparazione a base di semola, ma che ha sostituito il montone con il pesce.
Per maggiori informazioni : www.egadi.com