Tirreno

Toscana: i mille volti dell’Isola del Giglio

Le meravigliose spiaggette, la villa romana, i terrazzamenti viticoli all'ombra di Giglio Castello

29 Mag 2024 - 06:00
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Talvolta, arrivandoci in traghetto da Porto Santo Stefano la cima dell’Isola del Giglio appare avvolta dalle nubi: la magnifica cittadella medievale di Giglio Castello è quindi avvolta nella nebbia ancora più strana quando il sole, come quasi sempre durante la bella stagione, splende sul porto e sulle belle spiagge di Campese e dell’Arenella.

L’Isola del Giglio che fa parte del Parco Marino dell’Arcipelago Toscano, il più grande d’Europa, è come un piccolo mondo a sé: circondato da acque pescosissime, al largo incrociano delfini e balene, ha una superficie di 21 chilometri quadrati che sono tutti da scoprire.

UN CALDO BENVENUTO

  Giglio porto, il punto d’arrivo per il turista, è situato in un anfiteatro naturale, che dà subito il benvenuto con i suoi bar affollati, i suoi negozi le sue boutiques. È il luogo dello shopping, il più animato dell’isola. Da Giglio Porto ci si può avventurare in una magnifica camminata scoprendo lentamente tutta la costa dell’Isola, con le bellissime spiagge delle Cannelle, ideale per i bambini, le Caldane (raggiungibile solo a piedi o dal mare) Cala degli Alberi, l’Arenella e quella di Campese.

CAMPESE  Uno dei luoghi più frequentati dai turisti anche perché dotato di un’estesa, bella e attrezzatissima spiaggia è Campese: rivolto verso Ovest il paese è favorito da un’esposizione solare prolungata e caratterizzata da tramonti mozzafiato, che si possono godere da uno dei tanti caffè e ristoranti che costellano il paese. Il mare è di uno straordinario color turchese.

LA VILLA ROMANA  La dominazione romana dell’isola del Giglio, abitata peraltro da tempi immemorabili, è testimoniata dai resti sommersi della villa romana appartenuta alla famiglia dei Domizi Enobarbi: una vasta area, delizia dei sub, in cui si possono riconoscere una vasca per la piscicoltura, portici e mura perimetrali, arcate e terrazze. Il 1544 fu l’anno nero per l’Isola del Giglio, saccheggiata e depredata dal pirata saraceno Barbarossa, che deportò come schiavi 700 gigliesi. L’isola fu poi ripopolata dai Medici, che rafforzarono le mura di Castello.

LE VIGNE DI ANSONICO - Si può scoprire il bellissimo e interessante interno: una camminata che vi permetterà di ammirare panorami che spaziano dalla costa toscana alle isole d’Elba e di Montecristo e dell’Elba e, nelle giornate più limpide fino alla Corsica. I rilievi dell’isola, soprattutto sul promontorio del Franco, sono ricoperti da una vegetazione rara e preziosa, tipicamente mediterranea, con lecci, sugheri, erica e corbezzolo, caprifoglio robbia e ciclamini. Troverete anche dei terrazzamenti detti greppe, in cui si coltiva ancora un delizioso vinello gigliese, che rientra nella Doc Ansonica Costa dell’Argentario.

GIGLIO CASTELLO

 Se la vita da spiaggia viene a noia, un’alternativa splendida è la cittadella medievale di Giglio Castello, la cui sagoma domina l’isola e la caratterizza. A oltre quattrocento metri d’altezza, racchiusa da forti mura turrite, è un intrico di vicoli e stradelle medievali su cui si affacciano negozi e ristoranti che offrono la gustosissima cucina dell’isola, nella più pura tradizione toscana, come nel ristorante da Maria, quasi un’istituzione anche per la sua fantastica posizione panoramica. Insomma, archiviato il tagico episodio della Costa Concordia, quest’isola meravigliosa, adatta a una vacanza assolutamente rinfrancante e rilassante è tornata ai fasti che le competono, come testimonia del resto il fatto di essere stata il set per film importanti, tra i quali ultimamente La Grande Bellezza di Cosentino.

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