Gioielli del Tirreno

Ponza, tropico italiano: mare di cristallo e spiagge d’oro

E’ l’isola più grande dell’incantevole arcipelago Pontino. Vacanze al top tra tuffi, squisitezze e storia

04 Apr 2019 - 06:00

A una trentina di chilometri dalla costa del Lazio, circondata dall'azzurro del Tirreno, ecco la spettacolare isola di Ponza, una perla piena di tesori archeologici e naturali nell'arcipelago delle Pontine, di cui è la più estesa.

Ponza, tropico italiano: mare di cristallo e spiagge d’oro

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© ente-del-turismo
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L'origine vulcanica dell'isola ne ha modellato il territorio, rendendola unica: le sue spiagge frastagliate, per lo più rocciose, si affacciano al mare creando paesaggi mozzafiato, con archi naturali, rocce a strapiombo e faraglioni che emergono in superficie.

La meravigliosa Chiaia di Luna - La natura, i paesaggi ed il mare sono i protagonisti indiscussi di Ponza. Ci sono spiagge e calette per ogni esigenza: la più famosa è la spiaggia di Chiaia di Luna, lunga e sabbiosa, circondata da una falesia chiarissima. La spiaggia è oggi raggiungibile solo dal mare. Sulla costa occidentale di Ponza, si trova poi Cala Feola, un vero e proprio angolo di paradiso. Riparata dalle colline, la spiaggia ha un mare limpido e cristallino ed una splendida vista panoramica, oltre a delle incredibili piscine naturali. Particolari sono le sue numerose Case Tartufo, con i tetti a cupola, intagliate nella roccia dai primi coloni e perfettamente conservate.

Il Fieno di Ponza - Il fulcro dell'isola è il paese di Ponza, che si dispone ad anfiteatro intorno al suo porto, creando un paesaggio spettacolare e romantico, offrendo il suo profilo migliore al tramonto. Camminando per il centro si possono ammirare le architetture semplici ma eleganti delle case: tetti a botte sovrastano delle facciate color pastello che si intonano alla perfezione con l'azzurro del mare. Una delle attrazioni più suggestive di Ponza è sicuramente il Porto Borbonico, attorno a cui sviluppa il centro abitato. Passeggiandoci, si possono contemplare le spettacolari banchine, con il molo Musco, che giunge fino al faro, e il Tenente di Fazio, che arriva invece a Punta Bianca, unica via d'accesso dal porto alla città. Il paese offre numerosi ristoranti e locali, per gustare la deliziosa cucina locale, perlopiù di pesce, accompagnando i pasti con il delizioso vino autoctono, il famoso Fieno di Ponza.

Paradiso subacqueo - I fondali sono di una varietà e di una bellezza incantevole, paradiso per chi ama le immersioni e la fotografia subacquea. Pareti in ombra, coperte di gorgonie e alghe rosse, praterie di poseidonia, massi e macigni tappezzati di una variegata flora marina offrono, insieme a una variegata fauna ittica, uno spettacolo mozzafiato. Il periplo dell’isola permette di apprezzare pienamente lo stupefacente alternarsi di cavità, grotte, scogli, calette, baie, dalle incredibili suggestioni cromatiche.

Storia e nightlife - Le Grotte di Pilato si presentano come un dedalo di cunicoli collegati con il mare scavati nel banco roccioso, a sud est del porto. All'interno di queste si possono ancora contemplare delle vere e proprie vasche intagliate nella roccia, risalenti al I secolo a.C. Per i meno temerari c'è infine la spiaggia di Frontone, facilmente raggiungibile. Attrezzata con ombrelloni e sdraio di giorno, la sera si anima e ospita feste e musica, diventando il fulcro della nightlife dell'isola.

I tesori archeologici - Ponza è l’ideale anche per chi ama l'archeologia: i suoi fondali custodiscono tesori rimasti intrappolati nel corso dei secoli, da navi romane a piroscafi affondati durante la Seconda Guerra Mondiale. Sulla terraferma si trovano poi le suggestive necropoli del Bagno Vecchio e la suggestiva villa di Santa Maria. Grazie a dei lavori di ristrutturazione ora è visitabile anche la cisterna romana di Dragonara: scavata nel tufo dell'isola in epoca romana, permetteva di raccogliere fino a 6.000 metri cubi d'acqua.

La prigione di Papa Silverio – Ponza è sempre stata importante per la sua posizione strategica. I Romani la utilizzavano come luogo di confino: ci venne relegato perfino Papa Silverio, poi divenuto patrono dell'isola. Nel settecento furono i Borboni a riportare queste isole allo splendore, incentivandone l'immigrazione dalle zone vicine, al fine di ripopolarle e costruendo edifici ed opere pubbliche, tra cui il caratteristico porto semicircolare. Nel 1928 il regime fascista ricalcò l'utilizzo romano dell'isola, usandola nuovamente come luogo di esilio, salvo poi ospitare in prigionia anche lo stesso Mussolini nell'estate del 1943.

Per maggiori informazioni: www.visitlazio.com

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