© Istockphoto
© Istockphoto
Acque turchesi e trasparenti, le spiagge più belle del Mediterraneo, il buen retiro di Giuseppe Garibaldi
© Istockphoto
© Istockphoto
L'arcipelago della Maddalena si trova nel nord-est della Sardegna, in provincia di Sassari; siamo quasi al “confine” con la Corsica, visto che il suo mare è quello delle Bocche di Bonifacio. L'intero arcipelago è sotto la tutela ambientale dell'omonimo Parco nazionale, costituito da 62 tra isole e isolotti, tutti di natura granitica.Sette sono quelle principali: la Maddalena, la più importante nonché centro amministrativo, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Santa Maria e Razzoli.
Ci si arriva con i traghetti in partenza ogni 15 minuti da Palau (ma anche da Santa Teresa di Gallura). Dista da Sassari circa 150 km. Il sistema costiero di 180 km è intatto, se si eccettua il centro abitato di La Maddalena. Vento e mare hanno eroso le rocce, disegnando quelli che sono oggi dei monumenti di granito. Nel Mediterraneo non esistono altri esempi di sistemi insulari con isole così vicine tra loro e dai fondali tanto bassi. Nonostante i rilievi siano poco elevati (200 m sul livello del mare), a Caprera si possono trovare ambienti “montani”.
Acque trasparenti - L’ammiraglio inglese Horathio Nelson, che dal 1803 al 1805 fece dell’isola della Maddalena la base della flotta inglese per poter meglio controllare la flotta napoleonica, definì l’arcipelago “il più bel porto del mondo”. Il che la dice lunga sul fascino delle insenature nascoste che questo laboratorio naturalistico offre (imperdibili le escursioni in barca o in gommone in un mare che passa dallo smeraldo al turchese, dall’azzurro al blu intenso). Delle spiagge, tra le più belle del Mediterraneo, la numero uno è la spiaggia Rosa, sull’isola di Budelli, set del film “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni (1964) che la fece conoscere al mondo.
Spiagge meravigliose - E’ visitabile solo con le guide e la balneazione, il transito e l’ancoraggio dei natanti sono vietati. Quello che dà il caratteristico colore rosa è lo “scheletro” di piccolissimi animali, portato a riva dalle correnti. Altre spiagge splendide: cala Coticciu, Brigantina, Portese, Napoletana, Caprarese e del Relitto a Caprera, cala Corsara e cala Granara a Spargi, Cala Lunga a Razzoli. Meravigliosi sono i fondali, arricchiti dalle praterie di Posidonia e dalle concrezioni calcaree dell’alga rossa.
Diving - Assai ricercate dai sub le secche di Spargiottello, Washington (a ovest di Spargi), dello Zoppo (a sud-ovest di Budelli) e Monaci (a est di Caprera). Tantissimi i pesci, i delfini si riproducono qui e qui si avvistano le balenottere (l’area marina del Parco è parte del Santuario dei cetacei, istituito da Italia, Francia e Principato di Monaco nel 1999) e la foca monaca, in via di estinzione. Ci si può dedicare poi all’archeologia subacquea: l’imprevedibilità delle Bocche di Bonifacio, i fondali ricchi di secche e scogli e i venti violenti non hanno portato fortuna a numerose imbarcazioni, come la grande nave romana, affondata tra il 120 e il 110 prima di Cristo a secca Corsara, nelle acque di Spargi. Ma sono tanti i tesori sommersi, specie a Caprera. Una chicca, infine: la laguna smeraldina di Porto Madonna, racchiusa tra Budelli, Razzoli e Santa Maria. Si può fare snorkeling e seawatching.
Corallo e granito - La Maddalena è quindi l’unico centro urbano dell’isola omonima e dell’arcipelago. Subì una notevole immigrazione (e il dialetto ne è testimone): attorno al 1650 arrivarono stabilmente i pastori dalla Corsica, che prima sfruttavano i pascoli dell’isola - disabitata come le altre – soltanto in inverno. Quando poi vennero scoperti i banchi di corallo, giunsero i primi pescatori liguri, toscani, napoletani e ponzesi. Così, sulle alture di Collo Piano rimasero i pastori corsi, lo scalo peschereccio di Cala Gavetta divenne invece la “casa” dei pescatori. Per secoli l’economia dell’isola si resse anche sull’estrazione del granito, rinomatissimo. Gli scalpellini locali erano assai ricercati, e si racconta che persino la base della Statua della Libertà di New York provenga dalla Maddalena.
Caprera - Un ponte collega La Maddalena a Caprera (ci arrivano pure i traghetti da Palau). Pinete, cale sabbiose e scarpate a picco sul mare, un mare verde e una sabbia bianchissima. Qui non si può costruire più nulla, Caprera è protetta dal Parco ma è anche riserva naturale. Ammirarla dall’alto è uno spettacolo, basta salire sul monte Teialone o a Poggio Stefano. Attorno, le rocce di granito rosa. A Cala Garibaldi sbarcava l’eroe per tornare a casa, oggi museo visitatissimo: ci sono la stanza da letto, le camere dei figli, la cucina, il soggiorno con le candele che Garibaldi fabbricò assieme ad Antonio Meucci, in America. Davanti alla casa, il busto dell'eroe, il mulino a vento e il frantoio. Un breve sentiero conduce alle tombe della famiglia Garibaldi. Fino al 1959 era Clelia, l’ultima figlia del generale, ad accompagnare i turisti. Infine, le isole più piccole: Santo Stefano (ospita un grande villaggio turistico), Spargi (belle spiagge a est e vecchie fortificazioni a nord), Santa Maria (da non perdere la Cala omonima) e Razzoli, le cui rocce paiono delle opere d’arte.
Garibaldi - Caprera vuol dire Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei Due Mondi che proprio su quest’isola maturò il sogno di un’Italia unita con Roma capitale. Il generale vi sbarca per la prima volta il 25 settembre del 1849. Rientrato dall’America, acquista la vecchia casa di un pastore. Nel 1856 quei pochi ruderi si trasformano nella Casa Bianca: Garibaldi diviene agricoltore, e non lascerà più Caprera. La dimora viene ingrandita per ospitare pastori, mezzadri, fattori; si aggiungono il forno, il mulino a vento, il magazzino per gli attrezzi, la stalla e la dispensa.