Il viaggiatore sarà attratto dal caratteristico vecchio faro, che segnala la punta nord della Sicilia, zona d’ingresso allo Stretto di Messina; Per vedere il vecchio faro il viaggiatore deve entrare nell’antico Forte degli Inglesi. E poi c’è l’altissimo pilone in ferro alto 232 metri, ormai divenuto un segno di riconoscimento della fine della lingua di sabbia, simbolo del bell’abbraccio fra i due mari e fra le due regioni, Sicilia e Calabria. Nello stretto le correnti marine sono tanto impetuose, quanto le descriveva Omero al passaggio di Ulisse, motivo per cui la conformazione delle spiagge muta da un anno all’altro. Eppure la spiaggia di Capo Peloro, bella e frequentata, insieme alla riserva naturale laguna di Capo Peloro, trasmette pace e silenzio, equilibrio e protezione: le rive sono meta fissa di uccelli migratori che si fermano qui per rifocillarsi dopo le fatiche dell’attraversamento contro vento dello Stretto, inoltre nella riserva sono stati creati anche allevamenti di molluschi. La spiaggia che si affaccia sul versante jonico è una grande e lunga distesa di sabbia chiara attrezzata, frequentata già dai primi giorni di primavera dagli sportivi sia di vela, che di kite surf o windsurf. Dall’altro lato, quello bagnato dal Tirreno, invece, la spiaggia è di piccole dimensioni, segnata dalle erosioni, con ciottoli e sassi, ciononostante perfetta per oziare in tranquillità.