Sicilia

Tuffarsi nella magica Cefalù, tra storia antica ed eventi

Un centro storico medievale e un tempio megalitico. Sulla spiaggia canoisti e appassionati di windsurf

22 Lug 2024 - 06:00
Cefalù - ph MigiPress © Ufficio stampa

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Cefalù, adagiata sulla costa settentrionale della Sicilia, incanta i visitatori con la sua costa: un avvicendarsi di baie, scogliere e spiagge che si affacciano sull’azzurro cristallino del Tirreno. Tutta la storia del borgo, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia, è strettamente legata al mare. È grazie alle sue acque che Cefalù ha avuto origine, accogliendo i Greci che ne hanno segnato il destino, e ancora oggi il mare continua a influenzarne l’evoluzione. 

Incantevole Cefalù dove il mito convive con la vita di spiaggia

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© Ufficio stampa  | Cefalù - ph MigiPress
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LA STORIA - La città si erge ai piedi di un promontorio roccioso conosciuto come la Rocca di Cefalù. La cattedrale è il centro su cui ancora ruota l’intera città storica, inserita in un contesto ambientale di grande fascino, tra il vasto orizzonte marino e la massiccia rupe cui è addossata. La rocca che sovrasta la città, ben nota ai Fenici e ai Greci come “promontorio di Ercole”, è una roccia calcarea alta 270 m, dalla cui sommità si gode uno splendido panorama. In cima ha un edificio megalitico, noto come tempio di Diana, forse legato a un culto dell’acqua, come proverebbe l'annessa cisterna risalente al IX sec. a.C. Della stessa epoca (forse VI sec. a.C.) del tempio, che tanto ha affascinato i viaggiatori europei, è la cinta muraria megalitica, di cui restano solide vestigia lungo la scogliera della Giudecca (Postierla) e presso l’antica Porta Terra (oggi piazza Garibaldi).

IL CENTRO STORICO - Il barocco, altra epoca d’oro per la Sicilia, è rappresentato a Cefalù dai prospetti del monte della Pietà (1716) e della bella chiesa del Purgatorio (1668) ma anche da portali, mensole e altri dettagli architettonici che vivacizzano angoli, vie e piccole piazze del centro storico, il cui impianto rimane comunque medievale. Interessanti sono anche il seminario vescovile (1638) che affaccia su piazza Duomo e il portale bugnato del cinquecentesco palazzo Piraino. Da non perdere sono anche Porta Pescara, attraverso la quale, concluso il giro, si arriva alla marina e il vecchio porto che, soprattutto la sera, è una di quelle visioni da cui non si vorrebbe più staccare gli occhi. Non si può lasciare Cefalù senza una visita al museo Mandralisca, per ammirare – tra le tante collezioni – lo straordinario Ritratto d’Ignoto (1465-70) di Antonello da Messina. Il dipinto è stato definito la versione maschile della Gioconda.

I MUST DI CEFALÙ – I must della cittadina sono: una passeggiata sulla Rocca: per vedere il mare e il borgo dall'alto, il sentiero realizzato tra gli scogli: buona parte della scogliera rocciosa è percorribile, la spiaggia: offre tutte le possibili attrazioni estive e i villaggi limitrofi hanno a disposizione anche canoe, windsurf e possibilità di andare a vela. L'evento più significativo e suggestivo dell'estate è la 'Ntinna a mare che si svolge nel giorno del SS Salvatore. Durante tutta l'estate ci sono eventi musicali e teatrali in alcune delle location più suggestive: il lungomare, il teatro Cicero, il Castello Bordonaro e la frazione collinare di S. Ambrogio.

GASTRONOMIA - Cefalù ha il profumo del mare, e dal mare trae origine gran parte dei piatti tipici. Ma la regina della cucina cefaludese è a base di carne: la pasta ’a taianu (pasta al tegame) è una golosa e poetica miscellanea di sapori e profumi, e piatto forte della Festa del SS. Salvatore, dal 2 al 6 agosto. La pasta è condita con ragù, carne e melanzane fritte. La collina colma di ulivi a strapiombo sull’acqua, contrade fertili ricche di vigneti e frutteti, e un promontorio che guarda spiagge, faraglioni e piccoli golfi lungo una costa segnata da pini secolari. È all’interno di uno scenario così incantevole che va cercato il “prodotto” di Cefalù. L’attenzione va posta anche sulla cerimonia quotidiana della pesca in mare aperto. Le tipologie di pesca più diffuse sono quella “a sciabica” (per il novellame di sarde) e “a tre maglie” (per il pesce azzurro).

Per maggiori informazioni: www.borghipiubelliditalia.it

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