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Aruba perla dei Caraibi, non solo magnifiche spiagge

Cinque giorni nella celebre isola-paradiso, alla ricerca di tante curiosità e di una cultura originale 

25 Feb 2021 - 06:00
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© Ente del Turismo
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La prima cosa a cui si pensa quando si pianifica un viaggio ad Aruba sono le sue spiagge bianche e il suo mare turchese, immaginandosi distesi al sole, tra una passeggiata in riva al mare e un bagno nel mar dei Caraibi. Ma c’è anche molto altro ad Aruba e questa mini guida vi permetterà di scoprire anche il lato più autentico dell’isola.

Lunga circa 30 km e larga circa 9 km, vi accorgerete presto che Aruba è un’isola molto semplice da visitare. Sicura e di dimensioni ridotte, ad Aruba è possibile noleggiare un mezzo - un’auto, un fuoristrada, uno scooter o una bici in base alle vostre preferenze - e scoprire l’isola in completa autonomia. Ecco quindi l'itinerario - in cinque giorni - alla scoperta dell’Isola più Felice dei Caraibi.

Primo giorno, le spiagge
-  Aruba è caratterizzata da due coste molto differenti tra loro: la costa Sud-Ovest è caraibica, punteggiata da spiagge bianche che affacciano su un mare calmo e turchese, mentre quella Nord-Est è selvaggia e frastagliata. Il nostro tour dell’isola non può che iniziare dal lato caraibico, quello sognato da milioni di viaggiatori di tutto il mondo. Eagle Beach, più volte nominata terza tra le spiagge più belle del mondo secondo i viaggiatori di TripAdvisor, è forse la spiaggia più famosa di Aruba. Subito sopra Eagle Beach si sviluppa Palm Beach, spiaggia dall’atmosfera vivace e dinamica che ospita i Resort e gli alberghi di lusso, così come bar e centri per attività sportive. Salendo lungo la costa verso Nord troverete Hadicurari Beach, oggi frequentata prevalentemente dagli amanti del windsurf e del kitesurf, Arashi Beach e Malmok Beach, entrambe ideali per lo snorkeling grazie alla vicinanza a un tratto di scogliera. 

Secondo giorno - Il secondo giorno ci porta invece alla scoperta del lato più selvaggio e incontaminato di Aruba: la Costa Nord-Est. Partendo dal Faro California, dal quale si può godere di una vista a 360 gradi dell’isola, si scende lungo la costa Nord-Est, caratterizzata da panorami selvaggi e scogliere calcaree a picco sul mare. Lungo strade sterrate si prosegue verso alcuni dei principali punti di interesse di Aruba, come la Alto Vista Chapel, la prima Chiesa Cattolica Romana dell’isola, le Rovine della miniera d’oro Bushiribana, per alcuni decenni principale fonte di guadagno dell’isola, il ponte naturale Baby Bridge e infine la selvaggia e maestosa Andicuri Beach. Scendendo ancora lungo la costa troviamo il Parco Nazionale Arikok, che ricopre il 20% della superficie di Aruba ed è caratterizzato da un incredibile e variegato panorama. Il Centro Visitatori fornisce informazioni sulla flora e fauna locale e sulle attrazioni all’interno del parco, tra cui la Cunucu Arikok, antica fattoria locale parzialmente restaurata, Conchi, una piscina naturale protetta dalle onde dell’oceano grazie a una barriera di rocce, le grotte Guadirikiri e Fontein che ospitano le incisioni dei primi abitanti di Aruba.

Giorno tre, l'Aruba autentica - La giornata racchiude un mix di spiagge poco affollate, cultura ed esperienze locali. È infatti nella zona Sud dell’isola che è possibile entrare più facilmente in contatto con la vera identità di Aruba. Scendendo lungo la costa iniziamo con uno stop a Mangel Halto che stupirà i visitatori offrendo un mare dal colore particolarmente intenso (soprattutto quando il sole è alto nel cielo) su uno sfondo di rigogliose mangrovie, all’interno delle quali si sviluppa parte della spiaggia. Da qui raggiungiamo San Nicolas, conosciuta come la “Sunrise City”, prima capitale di Aruba e oggi considerata la capitale artistico-culturale dell’isola. La ragione vi sarà presto molto chiara: da qualche anno numerosi street artist di tutto il mondo si ritrovano a San Nicolas in occasione dell’Aruba Art Fair dipingendo i muri di questa cittadina di variopinti e bellissimi murales. A San Nicolas troverete anche il San Nicolas Community Museum che vi permetterà di scoprire come si viveva a San Nicolas in passato, alcuni bar storici (imperdibile il Charlie’s Bar con la sua collezione di cimeli da tutto il mondo), gallerie d’arte e negozi di artigianato locale, ma soprattutto troverete un’atmosfera rilassata, autentica e caraibica, molto lontana da quella delle zone più turistiche dell’isola. Proseguendo verso il punto più a Sud dell’isola incontrerete due altre meravigliose spiagge: Rodger’s Beach e Baby Beach, quest’ultima chiamata così in quanto ideale per le famiglie con bimbi piccoli grazie alla sua conformazione, che ricorda quasi una piscina. 

Giorno quattro, storia e cultura - Per scoprire un po’ della storia di Aruba oggi ci addentriamo alla scoperta della sua capitale, Oranjestad, graziosa cittadina le cui vie sono costeggiate da edifici storici, monumenti, case dalla colorata architettura coloniale olandese e case tradizionali “cunucu”. È possibile visitare il centro città a piedi , magari partecipando ad uno dei walking tour organizzati da Aruba Downtown Walking Tours. Tra i principali punti di interesse del centro di Oranjestad troverete la Town Hall, maestosa villa storica dove oggi si svolgono i matrimoni civili, l’Hotel Colombia, il primo hotel di Aruba e il Fort Zoutman, l’edificio più antico dell’isola che oggi ospita il Museo di Storia di Aruba. Per chi volesse scoprire ancora di più sulla storia di Aruba, il Museo Archeologico. Ad Oranjestand vi consigliamo uno stop presso Cosecha, bottega di opere d’arte e di artigianato locale che vende solo prodotti certificati dal Seyo National pa Artesania (sigillo nazionale per l’artigianato) oppure all’Aruba Experience Cafe – Patisserie per godersi un caffè accompagnato da una fetta di bolo preto (torta locale) all’interno di una delle case storiche di Aruba. Al pomeriggio dedicatevi alla scoperta di un altro importante lato della storia di Aruba, l’aloe, di cui l’isola fu uno dei più importanti produttori ed esportatori nel mondo già all’inizio del 20esimo secolo. Il Museo e fabbrica di Aloe di Aruba è il luogo giusto per capire l’essenza di questo benefico prodotto della natura. 

Giorno cinque, Aruba da vivere - Che siate amanti dello sport, che siate in viaggio con i vostri bimbi, che vogliate scoprire qualcosa in più su Aruba sostenibile, l’isola ha ancora tanto da offrire. Potreste svegliarvi all’alba per salire la scalinata che porta a una delle due “cime” più alte di Aruba (quasi 200 mt), il monte Hooiberg, e da lì ammirare il sole sorgere sull’isola, magari in compagnia di una capretta selvatica. Oppure potreste visitare la Riserva delle Farfalle o il Santuario degli Asini, attrattiva nata per celebrare quello che fino alla fine dell’800 era il principale mezzo di trasporto degli abitanti di Aruba. Potreste concedervi una lezione di yoga in spiaggia, oppure dedicarvi a un altro sport come il golf, l’equitazione,  la mountain bike o il beach tennis. Oppure, potrete semplicemente dedicarvi al relax, regalandovi un massaggio in una spa oppure godendovi ancora un giorno di relax sulle meravigliose spiagge bianche di Aruba. Perché alla fine, si sa, questo è il principale motivo per cui si visita l’Isola più felice dei Caraibi.

Per maggiori informazioni: www.aruba.com 

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