© Istockphoto | Diamond Beach
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Una meta cool che resiste al tempo e che attrae sempre più viaggiatori da tutto il mondo
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Bali, l’Isola degli Dei, non passa mai di moda e il suo fascino resiste, anzi aumenta nel tempo, richiamando non solo viaggiatori da tutto il mondo, ma anche artisti, stilisti, design, creativi, intellettuali che hanno scelto di viverci. E lo stile balinese è sempre cool.
UN MONDO D'ARMONIA - Bali è un mondo a sé nel panorama, pur vastissimo, delle 13.677 isole dell’Indonesia. A crearne il mito, che dura immutato da decenni, è un insieme di fattori il cui mix costituisce ancor oggi uno straordinario richiamo per chi cerca nel viaggio esperienze ed emozioni: la natura, i paesaggi, l’arte che si commistiona con l’artigianato, il culto del benessere, la spiritualità e il tratto gentile del suo popolo, che è una caratteristica veramente unica dell’isola. I balinesi sono infatti persone di grandissima ospitalità, gentilezza e dolcezza e l'armonia che si respira a Bali, fra natura lussureggiante e templi, deve molto a loro. A Bali ciascuno può trovare la propria vacanza su misura, perché l’isola può essere sia economica che costosa, mondana e informale, chiassosa ed intima, adrenalinica e spirituale, tutto e il contrario di tutto. Che Bali sia una destinazione sempre cool è indirettamente testimoniato dal fatto che proprio un suo villaggio costiero, Pererenan, si sia aggiudicato il terzo posto della prestigiosa classifica stilata dalla rivista inglese Time Out per indicare i posti di maggior tendenza del mondo. Con molte analogie con la vicina e superinflazionata Canggu, oramai invasa dai turisti, ha spiagge incontaminate, caffè accoglienti, negozi eclettici, un’atmosfera rilassata e informale, senza il rumore e il traffico.
UNA NATURA RIGOGLIOSISSIMA E GENEROSA - La natura di Bali è straordinariamente lussureggiante, con foreste equatoriali verdissime di palme e banani, e un’incredibile varietà di fiori, cascate di bouganville, orchidee, ortensie. E, ancora, distese a perdita d’occhio di risaie che, a terrazze, ricoprono le pendici di colline e vallate e disegnano in modo, unico e inconfondibile, il paesaggio; vulcani e laghi nell’interno; coste che alternano ripide scogliere a lunghe spiagge di sabbia, dove si trovano le principali località turistiche: Kuta, Nusa Dua, Sanur, Candi Dasa, Lovina, Tulamben (il punto di immersione più noto dell’isola). E poi, ovviamente, mare, sole e spiagge.
VENTIMILA TEMPLI - Riti e feste religiose scandiscono i momenti della vita e i periodi dell’anno e la religione, principalmente induista, è profondamente intrecciata ancor oggi alla vita quotidiana dell’isola. Ne sono testimonianza, fra l’altro, i 20 mila templi dove si adorano un migliaio di divinità; le offerte alle divinità che i balinesi depongono ogni giorno non solo nei templi, ma anche per strada, ai crocicchi delle vie, davanti alle case per iniziare bene la giornata e propiziarsi la benevolenza del loro sterminato pantheon; i complessi rituali, fra cui quello della cremazione, che scandiscono la vita quotidiana. Spettacolari sono le processioni di donne che, in coloratissimi costumi tradizionali, portano in bilico sul capo elaborate piramidi di frutta e fiori, da deporre nel tempio del villaggio. Da non perdere, se si ha l’occasione, l’esperienza di assistere all’odalan, cioè la festa che celebra la venuta degli dei ad ogni anniversario della fondazione del loro tempio: poiché i templi sull’isola sono migliaia, le occasioni di assistere ad una di queste cerimonie sono veramente numerose.
TANAH LOT - A sud di Denpasar (la capitale, caotica e rumorosa), il Tempio (che in balinese si dice Pura) di Tanah Lot, probabilmente il più famoso dell’isola, anche per la sua spettacolare posizione, sulla cima di un isolotto abbracciato dalle le acque dell’oceano che si raggiunge a piedi con la bassa marea: il momento migliore per andarvi è verso sera, per ammirare quello che tutte le guide definiscono il più bel tramonto dell’isola. Altrettanto suggestivo è il calar del sole dietro un altro tempio spettacolare, il Pura Luhur Uluwatu, che si protrae nel mare, come un vascello in pietra, sulla cima di un altissimo sperone roccioso a cui si adegua la sua sagoma: si trova all’estremità sud occidentale della penisola di Nusa Dua e le alte onde che si infrangono sulle sue rocce sono conosciute in tutto il mondo dagli appassionati di surf.
FRA RISAIE E ORCHIDEE - I tesori più stupefacenti dell’isola si trovano all’interno, dove ci si inoltra fra risaie e foreste. Cosa non perdere assolutamente? Bedugul, con il suo animato mercato delle spezie e delle orchidee, che si trova sulla sponda meridionale del lago Bratan, famoso per il tempio di Kandi Kuning (un suggestivo complesso di edifici disseminati fra la riva e alcuni isolotti) e per il vicino Bali Handara Kosaido Country Club, golf a 18 buche considerato fra i 50 migliori del mondo. Le cascate di Git-Git, alla periferia di Singaraja, uno degli spettacoli naturali più suggestivi del Nord dell’isola. Il Pura Pucak Penulisan a Kintamani, il tempio più alto di Bali ad oltre 1500 m di altitudine: dal paese si ha una panoramica eccezionale sulle acque azzurrissime del lago Batur, incastonato in un’antica caldera, al centro della quale s’innalza un vulcano, ancora attivo.
TESTIMONIANZE DEL PASSATO - Assolutamente da visitare è il Pura Besakih, nell’omonimo villaggio nella parte orientale dell'isola, considerato il tempio madre di Bali e veneratissimo, spettacolare complesso di meru, i tipici altari coperti da alti tetti multipli a pagoda, consacrati a divinità ancestrali o della natura. Imperdibile è anche Tenganan, villaggio-museo della popolazione degli Aga (considerati i primi abitanti di Bali) dichiarato monumento nazionale, dove la vita scorre come centinaia di anni fa e le donne- uniche in Indonesia- intrecciano un pregiatissimo tessuto prodotto con la complessa tecnica del doppio ikat, che deve far coincidere perfettamente trama e ordito. La città di Klungkung, cuore politico e culturale dell’isola dalla sua fondazione avvenuta nel ‘600 alla decadenza, sopravvenuta con gli Olandesi all’inizio del’900, è famosa per l’antico Palazzo di giustizia dai magnifici affreschi che ornano con decine di minuziosissime storie il padiglione dove il re emetteva le sue sentenze. Poco distante si visitano le Tombe reali di Gunung Kawi e le sorgenti sacre di Tampaksiring.
TEMPLI NELLE GROTTE - Fra i templi più inconsueti, ancor oggi meta veneratissima dai fedeli, c’è il Tempio di Goa Lawah, con la sacra Grotta dei Pipistrelli, che vi vivono indisturbati e venerati, a migliaia. Densa di suggestione è anche la spettacolare Grotta dell’Elefante di Goa Gajah, antichissimo luogo di culto e sito archeologico, a cui si accede passando nella bocca-galleria di una sorta di grande volto mostruoso: probabilmente raffigura uno spirito degli Inferi ma, dato che il primo occidentale che la vide pensò si trattasse di un elefante, ancor oggi ne porta il nome.
ARTE E ARTIGIANATO - Sono fra gli aspetti più interessanti di Bali. La pittura innanzitutto, con le opere dei pittori della Scuola balinese che, ai primi del ’900, divenne famosa in tutto il mondo. E poi, la musica, le danze (fra cui il raffinato legong, archetipo di raffinatezza e di femminilità), il teatro di corte e quello delle maschere, l’artigianato i cui contorni a volte sfumano nell’arte, con interi villaggi dediti totalmente alla produzione di determinati prodotti: batik, dipinti naif, sculture e intagli in legno, lavorazioni di argento e metalli preziosi, tutti lavorati con l’inconfondibile stile dell’isola.
TRE LUOGHI DOVE L'ARTE SI CONIUGA CON SHOPPING - L’elenco dei luoghi da scoprire a Bali potrebbe continuare a lungo. Lo concludiamo con tre posti dove arte e cultura si coniugano con shopping e mercati, di cui Bali è diventata una sorta di Mecca: Ubud, culla della scuola di pittura naif per la quale l’isola è conosciuta in tutto il mondo, ancor oggi frequentata da pittori e personaggi del mondo della cultura e dell’arte, famosa anche per il suo Palazzo reale e per il pittoresco, caotico, vivacissimo mercato dove si acquista quanto di più tipico offre l’isola; i villaggi di Mas e Celuk, rispettivamente i paesi degli intagliatori e degli scultori del legno e degli artigiani dell’argento, dove si allineano una dietro l’altra decine e decine di botteghe, in cui si vedono all’opera giovani e vecchi, donne e uomini, intenti al loro lavoro, via di mezzo fra arte e artigianato.