Fughe al caldo

Guatemala: il fascino coloniale di Antigua, l'antica capitale

La prima vera città del Nuovo Mondo conserva intatta una strepitosa architettura barocca. E riserva piacevoli sorprese.

17 Dic 2019 - 06:00
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© Ente del Turismo  | Antigua
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E sì, Antigua è veramente un luogo straordinario da scoprire. Non stiamo parlando dell’altrettanto incantevole isola caraibica, ma dell’antica città di Santiago de los Caballeros de Guatemala, conosciuta oggi come Antigua. In Guatemala, è stata la prima capitale della Capitaneria Generale del Guatemala in epoca coloniale e di quel periodo conserva ancor oggi uno straordinario fascino, tant’è che l’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità.

Poche città centroamericane possono eguagliare, per la bellezza e uniformità architettonica di stile, Antigua Guatemala. Andarci quando da noi è inverno, significa farsi abbracciare dal suo clima caldo, dai suoi colori vivissimi, dai profumi di alberi in fiore e di cibi golosi, dalla sua sorprendente (e inattesa) movida. Per la sua natura lussureggiante e fiorita, la chiamano la “città dell’eterna primavera” e non delude certo le aspettative.

La prima città progettata nel Nuovo Mondo - Fondata nel 1543 come sede del potere spagnolo dal Conquistador Pedro de Alvarado, Antigua è stata la prima città progettata del Nuovo Mondo. Fu il centro culturale, religioso ed economico del Guatemala per oltre 200 anni, fino al 1777, quando un violento terremoto l’ha raso quasi completamente al suolo e la Corona spagnola decise di trasferire la capitale ad Asunción, oggi Città del Guatemala, che si trova a circa un’ora di macchina. A ricostruirla furono nell’Ottocento gli americani e da allora è stato un flusso incessante di statunitensi, inglesi, spagnoli, tedeschi e anche italiani che hanno deciso di abitarci oppure di farne la sede di prosperi commerci ed attività. E il turismo si è di conseguenza molto sviluppato. Anche se fu in gran parte distrutta dai terremoti nel XVIII secolo, molti degli edifici coloniali furono ricostruiti e da allora sono stati innovati e restaurati senza soluzione di continuità, il che ha permesso di far mantenere alla città il suo antico volto. Nel 1979 è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco per la sua architettura influenzata dal barocco spagnolo e per le scenografiche chiese coloniali. 

La sua pianta è stata ideata da un architetto italiano – Molto interessante anche la sua urbanistica, fra gli esempi meglio conservati dell'antica urbanistica latinoamericana: si tratta di uno schema a griglia ispirato al Rinascimento italiano, con strade che vanno da nord-sud ed est-ovest. La sua pianta a scacchiera fu ideata nel 1543 dall’architetto italiano Juan Francisco Antonelli, che ne disegnò la Grande Piazza centrale con giardini (anche ora cuore della città), su cui si affacciano il Municipio settecentesco (che ospita il Museo di Santiago) e la lunga Galleria dei commercianti e dei fornai, pullulante ancor oggi di vita e negozi. Strade acciottolate, bassi (a scongiurare le insidie dei terremoti) ma sontuosi palazzi barocchi a vivaci colori cesellati da portali e complesse inferriate di ferro battuto, imponenti chiese e grandi piazze, romantici ruderi di conventi e chiese, vivacissimi mercati: dopo averne colto dall’alto del Cerro de La Cruz (imprescindibile punto panoramico, tappa d’obbligo per ogni turista) l’ordinata bellezza, va visitata a piedi per scoprirne i mille incantevoli scorci e fermarsi ad ammirare la Piazza Centrale il Palazzo dei Capitani Generali costruito a partire dal 1549, l’antica Cattedrale più volte ricostruita, con l’imponente facciata decorata da nicchie con da stucchi e nicchie con statue di Santi. 

L’arco che incornicia il vulcano - Il simbolo di Antigua è l’Arco di Santa Catalina che incornicia la sagoma del Volcán de Agua (alto circa 3766 m, così chiamato perché il cratere alla sommità un tempo era colmo di acqua), oggi gettonatissimo per i selfie. Il Volcan de Agua è uno dei 3 vulcani che circondano la città: gli altri due sono l'Acatenango, da lungo tempo inattivo, e il Volcán de Fuego, alto 3763 metri, famoso per essere quasi costantemente in attività con quotidiane emissioni di fumo e, negli ultimi anni, anche con eruzioni di una certa intensità negli ultimi anni. Di colore giallo senape, l’Arco di Santa Catalina è ciò che resta di un convento del XVII secolo. Fu costruito in modo che le donne potessero attraversare la strada senza essere viste e raggiungere, di fronte, la Chiesa de La Merced. Anche l'ex monastero annesso merita una visita: dall’alto delle sue possenti mura si ha una visione inconsueta della città e, fra l’altro, si ammira la sua più grande fontana della città, dove i monaci erano soliti allevare i pesci. Vale la pena di spingersi qualche isolato più in là ammirare la cinquecentesca Chiesa di San Francesco con la splendida facciata con colonne decorate da stucchi a spirale. 

La lavorazione della giada e la Casa Museo coloniale - Antigua è famosa per la lavorazione di una pietra tra le più rare e belle al mondo, la giada, di cui ci sono nel centro storico molti laboratori e un interessante museo, Casa del Jade con annesso laboratorio e negozio. Con veloci visite guidate, viene raccontata la storia di questa che è considerata la pietra nazionale guatemalteca, utilizzata sin dai tempi dell’Impero Maya per il suo valore anche simbolico (nelle vetrine, si ammirano copie di maschere, statue, gioielli maya). Da non perdere assolutamente è anche la visita a Casa Popenoe, stupenda residenza coloniale settecentesca, ora casa museo e centro culturale. Fra cortili, giardini, orti che si inanellano l’uno nell’altro, saloni di rappresentanza e stanze private, terrazze e colombaie, si fa letteralmente un viaggio indietro nel tempo. Il tempo pare cristallizzato. A riportarci al presente sono le rassegne culturali che ospita e anche le Cooking Class di cucina Maya organizzate nella sua antica cucina (un’esperienza da consigliare a chi si trattiene ad Antigua per qualche giorno).

L’artigianato e i mercati – Sono una delle grandi attrattive di Antigua e ne esprimono l’animo più autentico e popolare. Un po’ovunque, per le strade del centro, donne con le loro loro huipiles (camicette) ricamate, le ampie gonne colorate e una pila di tessuti sulla testa propongono ai turisti le loro merci. Possono essere necessari fino a sei mesi per creare coperte, tappeti e abiti. I modelli e le tecniche di tessitura specifici di ciascuna regione del Guatemala ne rispecchiano la vita: se ne può dedurre il luogo nascita, la posizione sociale, lo stato civile e molto altro ancora di chi li ha realizzati. Tradizionali sono anche le maschere di legno, le statuette in legno o pietra, i gioielli popolari, le borse e le cinture in cuoio. Li si trova nelle botteghe, ma soprattutto nei vivacissimi mercati. Il più grande e frequentato è quello coperto di El Carmen, vicino ai resti della Chiesa del Carmen. Il più suggestivo è quello, di strada, lì vicino, davanti alle imponenti rovine della medesima chiesa, con le venditrici vestite in abiti tradizionali, la merce per terra o su improvvisate bancarelle.

La movida – Se Antigua nelle architetture pare essersi cristallizzata nel passato, stupisce piacevolmente il fatto che nei locali alla moda, nei raffinati ristoranti (molto interessante è la sua cucina), nelle boutiques di tendenza abbia tutta la vivacità contemporanea di una località trendy internazionale, molto frequentata anche dai giovani. Vivace è anche la sua scena culturale, con appuntamenti di rilievo quale il noto Festival Internazionale del Jazz. E proprio questo suo mix fra antico e contemporaneo è la chiave della sua piacevolezza.

Per maggiori informazioni: www.visitcentroamerica.com

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