Tra sabbia e stelle

L'Oman e l'incanto dei suoi deserti

Un viaggio a dir poco magico tra dune, deserti e una miriade di stelle

21 Feb 2014 - 19:17

Distese di sabbia infinite, oasi, una storia millenaria e meraviglie paesaggistiche uniche al mondo. In poche parole: i deserti del Sultanato dell'Oman. Mete ideali per ritemprarsi dal freddo invernale.

L'Oman e l'incanto dei suoi deserti

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© ente-del-turismo
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ALLA SCOPERTA DEI DESERTI DELL’OMAN - Il vostro viaggio tra le infinite distese di sabbia del Sultanato non può che cominciare dalla visita alla grande distesa sabbiosa di Sharqiyah sands, famosa anche come Wahiba sands, dal nome della tribù beduina che lo popola. Il bellissimo e immenso deserto è il più popolare dell’Oman e si trova a sole due ore di strada da Mascate, a metà strada tra la città di Sur e il massiccio dell'Hajar, ed è il deserto più facilmente accessibile dell'Oman.

Per coloro che soggiornano nella capitale o a Sur possono raggiungere il deserto grazie ad escursioni in giornata con una vettura a quattro ruote motrici ma, se vi è possibile, fate in modo di trascorrere un’intera notte. Sarà spettacolare essere abbracciati da un cielo gremito di stelle, circondati solo da sabbia e dune. L’esperienza di attraversare tutto il deserto, da nord a sud, per arrivare fino allo sbocco sul mare d'Arabia, è davvero indimenticabile. E una volta che avrete raggiunto il mare, davanti ai vostri occhi si paleserà tutto il fascino dell’Oman che diventa ancora più suggestivo lungo la costa ancora selvaggia della regione di Al Wusta, con le dune sullo sfondo e il blu del mare accanto.

Ma per gustare al meglio tutta la bellezza del deserto, ottime escursioni sono sicuramente le passeggiate a piedi con la guida dei beduini, i migliori conoscitori del luogo, e dei loro dromedari che, oltre a rispettare il silenzio e l'ecosistema del luogo, riescono a raggiungere la sommità delle dune potendo inoltrarsi là dove gli autoveicoli non possono giungere.
Lasciato il Sharqiyah sands è ora di raggiungere il Rub al-Khali, o “quarto vuoto” (a motivo della sua estensione che copre un quarto della penisola arabica), uno dei deserti fra i più vasti al mondo, non ancora interamente esplorato. Soprannominato il “deserto dei deserti” dall’esploratore Wilfred Thesinger copre una superficie superiore a quella della Francia, e si trova parte in territorio omanita, parte in territorio saudita e yemenita.

Accessibile da Salalah, è una destinazione meno facile ma è comunque visitabile e merita senz'altro qualche piccolo sforzo. Fra la flora che popola il deserto spicca il Boswellia, l’albero dell’incenso che cresce nella regione di Rakyhut, nei pressi del confine con lo Yemen. Una volta raggiunto Rub Al Khali non perdetevi i quattro siti della 'terra di incenso' elencati quale Patrimonio Mondiale UNESCO: gli alberi d'incenso di Wadi Dawkah; i resti dell'oasi della carovana di Shisr (alle porte della città perduta di Ubar); 40 km a est di Salalah, le rovine archeologiche dell'antica Sumhuram, che sovrastano la laguna e l'antico porto di Khawr Rori, e conservano le fondamenta di locali culto e di case su un promontorio roccioso a picco sul mare in una splendida cornice; infine, le rovine di Al - Balid che oggi presentano i resti archeologici più interessanti del Sultanato.

Per maggiori informazioni: www.omantourism.gov


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