Meraviglie barocche del Messico coloniale
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Un itinerario alla scoperta dei tesori Patrimonio dell’Umanità, fra chiese inconsuete, antiche piramidi e miniere d'argento
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Il Messico, paese estremamente vario e grande quasi sette volte l'Italia, è terra affascinante e ricca di storia. I tesori dell'epoca coloniale in esso custoditi, inseriti dall'Unesco nel Patrimonio dell'Umanità, sono chiave di lettura per comprenderne le peculiarità, attraverso la sua evoluzione artistica e architettonica, ma anche storica, economica, sociale e culturale degli ultimi secoli.
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Quando, nel 1521, i conquistadores di Cortez distrussero l'impero azteco di Montezuma, fondando la colonia della Nuova Spagna, non trovarono l'Eldorado e i tesori di cui favoleggiavano i racconti, ma inesauribili miniere d'argento. L'introduzione di animali da soma e da allevamento, di strumenti tecnici elementari e di nuove colture come grano, lino, canapa, caffè e canna da zucchero, regalò ai nuovi venuti un benessere inimmaginabile. A questi ricchi immigrati però, rimaneva la nostalgia per la madrepatria e decisero di costruire, nella nuova colonia, città ad immagine e somiglianza di quelle lasciate nella terra d'origine. Dalle pianure costiere agli altopiani, cominciarono a sorgere (spesso sopra i resti delle antiche civiltà precedenti e il più delle volte utilizzando le medesime pietre) dei graziosi agglomerati urbani dalla tipica struttura iberica – lo Zòcalo – dove trovavano spazio gli edifici pubblici e religiosi, le sfarzose residenze della nobiltà e della nascente borghesia. Lo stile predominante è, ovviamente, l'esuberante barocco spagnolo, tutto stucco, decori e oro, poi evoluto col tempo in un barocco messicano autoctono, sintesi della cultura spagnola con le arti precolombiane ricche di elementi decorativi. Alla fine del 1600 esistevano ben 35 vivaci cittadine, che avrebbero costituito la spina dorsale politica, economica e sociale del paese fino ai giorni nostri.
Tour fra città preziose e piramidi preazteche - Un interessante itinerario, proposto da I Viaggi di Maurizio Levi (www.viaggilevi.com), tour operator specializzato in viaggi itineranti e al di fuori delle rotte turistiche tradizionali, inizia da Città del Messico, capitale a 2.300 metri di quota e più popolosa città al mondo con 25 milioni di abitanti. Qui, meritano una visita il museo archeologico ed il colorato “bazar del sabado”. Tappa successiva è Morelia: gemma dell'altopiano centrale fondata nel 1541 dal primo viceré della Nuova Spagna, con i suoi edifici storici in trachite rossa, è famosa per la produzione artigianale di ceramica, legno scolpito, lacche e le migliori chitarre. Si prosegue poi verso Patzcuaro, antica capitale degli indios Tarascani affacciata su un lago, con edifici bassi dalle tegole rosse, e Guanajuato, la più bella, ricca ed europea delle città coloniali. Quest'ultima, ubicata sul fondo e le pareti di un canyon della Sierra Madre, grazie all'architettura ispano-moresca, sembra un angolo di Andalusia e deve la sua prosperità alle ingenti miniere d'argento (a fine 1700 produceva un terzo dell'argento mondiale). Proseguendo il tour, s'incontra San Miguel de Allende, con le sue bellissime dimore storiche.
La straordinaria Puebla - A sud della capitale da non perdere Puebla con le splendide chiese barocche e l'enorme piramide preazteca di Cholula, e poi Oxaca, tipica cittadina messicana e feudo personale di Cortes, famosa per i mercati indios e i gioielli mixtechi. Gli appassionati di archeologia si beeranno a visitare Monte Alban, prima luogo sacro e fortezza degli Zapotechi, Mitla, città reale mixteca famosa per i suoi pregevoli mosaici, e infine la grandiosità di Teotihuacan, maggior centro monumentale indio e più importante centro culturale precolombiano, con le imponenti piramidi azteche del Sole e della Luna e suggestive decorazioni pittoriche murali di Templi e palazzi.