© Istockphoto | Antigua Guatemala
© Istockphoto | Antigua Guatemala
Piramidi Maya, jungla e vulcani: ecco un tour pieno di sorprese, per scoprire l’anima più autentica del Centroamerica.
© Istockphoto | Antigua Guatemala
© Istockphoto | Antigua Guatemala
Via dal freddo, per uno straordinario viaggio on the road fra Guatemala e Salvador alla scoperta dell’anima più autentica del Centroamerica. Fra novembre e febbraio è il periodo migliore per andarci e tuffarsi negli sgargianti colori e profumi di una lussureggiante natura tropicale che abbraccia le imponenti vestigia della cultura Maya dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Non solo: si è ammaliati dalle atmosfere coloniali di antiche città e da un ambiente incontaminato unico per la sua biodiversità, stretto fra catene montuose punteggiate da vulcani e lunghe spiagge oceaniche. Luoghi dove l’essenza delle antiche culture è tutt’altro che un ricordo, ma al contrario è presente e vivo in differenti forme, dalla lingua (20 dei 29 idiomi Maya di un tempo sono ad esempio ancora parlati da 6 milioni di indigeni guatemaltechi), al cibo che sarà per i viaggiatori una piacevolissima scoperta.
Capolavori Maya e abilità artigianale - Il viaggio non può che prendere il via da Città del Guatemala, dove arrivano i voli internazionali, e proseguire fra voli interni e lunghi tratti in automobile. La maggior parte dei musei del Guatemala si trova qui (ad iniziare dall’imperdibile Museo nazionale di archeologia, dove sono raccolti reperti Maya provenienti da tutti i siti archeologici del paese) e una trentina di Gallerie raccontano la vivacità dell’arte contemporanea. Tappe d’obbligo sono il Mercato Centrale, vivace vetrina dell’artigianato locale (tessuti, legno intagliato, ceramiche, cesteria, manufatti in pelle) e la neoclassica Cattedrale Metropolitana, costruita tra il 1782 e il 1815, che custodisce molti tesori artistici che originariamente si trovavano nella cattedrale di Antigua Guatemala, la vecchia capitale.
Antigua Guatemala, tesoro UNESCO - A solo un’ora da Città del Guatemala, meriterebbe da sola il viaggio. Antigua è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall'UNESCO, pare – nelle architetture - essersi cristallizzata nel passato, ma ha nei locali alla moda, ristoranti, boutiques di tendenza tutta la vivacità contemporanea di una località trendy internazionale. È stata la prima città progettata del Nuovo Mondo e la sua pianta fu ideata dall’architetto italiano Juan Francisco Antonelli nel 1543. Strade acciottolate, bassi ma sontuosi palazzi barocchi (a scongiurare le insidie dei terremoti) cesellati da portali e complesse inferriate di ferro battuto, imponenti chiese e grandi piazze, romantici ruderi di conventi e chiese, vivacissimi mercati: dopo averne colto dall’alto del Cerro de La Cruz l’ordinata bellezza, va visitata a piedi per scoprirne i mille incantevoli scorci e fermarsi ad ammirare la Piazza Centrale, la Calle del Arco (che incornicia la sagoma del Volcán de Agua), la chiesa della Merced. Da visitare assolutamente il Museo della giada, Casa Popenoe (residenza coloniale settecentesca, dove vengono organizzate anche delle Cooking Class di cucina Maya), il Mercato dell’artigianato. Da Antigua vale assolutamente la pena di spingersi fino all’incantevole lago di Atitlan, dominato dall’omonimo vulcano.
Pacaya, arrampicarsi sul vulcano – A sud di Antigua, alto 2252 m, il Pacaya è in continua ebollizione, ma la gente del posto ha imparato a conviverci. La prima eruzione risale a circa 23.000 anni fa. Dall'arrivo degli Spagnoli in Guatemala ne sono seguite almeno altre 23. Accompagnati da guide, si può provare il brivido di salirvi a piedi (oppure in 4x4 o a dorso di cavalli). Paesaggio lunare punteggiato di straordinaria e inaspettata vita (bassi cespugli, delicati fiori, piccole distese d’erba…) con fumarole dove, per gioco, si fanno cuocere ai turisti marshmallow infilati su lunghi bastoncini. Come sottofondo il borbottio costante e cupo della voce del vulcano, che innalza verso il cielo un’alta colonna di fumo. Sulla via del ritorno ci si può fermare a rilassarsi per un massaggio o un bagno nelle calde acque del circuito termale di Santa Teresita.
Tikal, piramidi Maya nella jungla – Si trova a nord del paese ed è uno dei suoi più grandi tesori da scoprire. Raggiungibile con un veloce volo da Città del Guatemala, Tikal è uno dei più grandi siti Maya. Patrimonio UNESCO, è situato nel cuore della Riserva della Biosfera Maya del Petén ed è considerato l’icona dell’archeologia guatemalteca, dato che la città fu la capitale dell’Impero Maya durante il suo massimo splendore, tra il 300 e l’850 d.C. Vedere spuntare dalla jungla le cime delle piramidi è un’emozione che non ha eguali. L’area è immensa (si contano circa 200 templi), per lo più ancora da scavare. Tra le rovine, la più simbolica è il Tempio del Gran Giaguaro, una delle strutture pre-Colombiane più alte del mondo, dalla cui cima si gode una splendida vista. Imponenti le piramidi gemelle con 4 ripidissime scalinate, che delimitano la piazza principale.
Joya Cerén, la "Pompei delle Americhe” – Da Città del Guatemala a San Salvador, capitale dell’omonimo stato, è questione di un’ora di volo. In auto si raggiunge poi Joya Cerén, la "Pompei delle Americhe", perché anch’essa fu sepolta da lapilli e lava e conserva quindi testimonianze introvabili altrove di umili edifici di un villaggio agricolo e di vita quotidiana. Patrimonio UNESCO, è uno dei siti archeologici più importanti del Centro America. A soli 3 km si trova San Andrés, la capitale del dominio Maya lungo la valle dello Zapotitán: di grande suggestione la piazza con l’acropoli e le piramidi che affiorano parzialmente dal terreno (la porzione maggiore è infatti ancora sotto terra), molto curato ed interessante il piccolo museo. Poco distante, a Chalchuapa, merita assolutamente una visita anche Tazumal, il più importante sito Maya del Salvador. Si estende per 10 km², fra rovine di piramidi, templi e palazzi.
Ataco, il paese dei murales – Conosciuta per i suoi coloratissimi murales, la sua ottima cucina, i suoi accoglienti alberghi ricavati spesso da antiche dimore, Ataco è un luogo dove vale la pena di fermarsi per una giornata da vivere immergendosi nella più autentica e popolare vita salvadoregna. Dato che siamo sulla Ruta del café, si può anche visitare una piantagione di caffè, che in Salvador è di eccellente qualità.
Il Parco Nazionale dei vulcani – Si estende per 4.500 ettari, tra 500 e 2.381 m d’altitudine, nei dipartimenti di Sonsonate e di Santa Ana e abbraccia ben 3 vulcani: Izalco, Ana Volcano e Cerro Verde. Stupenda è la passeggiata, alla portata di tutti, che si snoda nella foresta del Parco del Serro Verde (estinto), fra scorci panoramici, avvistamenti di animali, percorsi fra le orchidee. Per avvistare volatili, un luogo ideale è poi il lago Suchitlán a Suchitoto: con piccole barche si viene accompagnati negli angoli più remoti, dove nidificano sulle rocce e si appollaiano a decine sugli alberi.
Il regno del surf – Il tour termina sulle rive dell’Oceano Pacifico, battute da altissime onde che sono la gioia dei surfisti. A La Libertad (uno dei posti più gettonati del Centroamerica) vi arrivano da tutto il mondo e si danno appuntamento sulla spiaggia di sabbia nera di El Tunco, a Punta Roca e ad El Zonte. Ma anche chi non cavalca le onde, si può fermare in questa bella località ben attrezzata per accogliere i turisti per godersi in tutta tranquillità lo spettacolo dell’oceano, prendere il sole, gustare la stupenda cucina di pesci e crostacei, tuffarsi nell’animata atmosfera del vivacissimo mercato del pesce, sistemato su un lungo pontile dove vengono issate le barche dei pescatori, al termine della pesca.
Per maggiori informazioni: www.visitcentroamerica.com