© Istockphoto | IL PIÙ EROICO: La Geria, Lanzarote, Isole Canarie
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Dal più grande al più antico, passando per il più eroico: dieci luoghi in cui coltivare viti è davvero speciali
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Quando pensiamo ai vigneti, la nostra mente corre subito ai paesaggi del Chianti o a quelle del Monferrato, con le loro pittoriche ondulazioni disegnate da filari ordinati e paralleli. Nel mondo non è però sempre così: ci sono viti coltivate all’interno di piccoli pozzi arrotondati, oppure arrampicati sulle pendici di vulcani, o addirittura a un passo dalla sabbia del deserto. Ecco allora dieci vigneti più… (il più grande, il più alto, insomma il più… qualcosa) ai quattro angoli del mondo; uno è in Italia.
IL PIÙ EROICO: La Geria, Lanzarote, Isole Canarie - La terra è nera, l’acqua quasi completamente assente e il vento impetuoso: far crescere le viti qui è davvero una grande sfida. Ecco allora i piccoli pozzi che con i loro muretti riparano le pianticelle dal vento, mentre la poca rugiada notturna si concentra al centro e nutre la piantina. Il vino che se ne ricava è un ottimo passito.
IL PIÙ ANTICO: i vigneti di Pompei – Siamo all’interno del parco archeologico ai piedi del Vesuvio, uno dei più celebri e visitati al mondo. Oltre alla città, la catastrofica eruzione del 79 d.C. seppellì di materiale piroclastico anche una vasta area di giardini e terreni agricoli. Per dare nuova vita a queste terre è stato reimpiantato un vigneto, rigorosamente bio, per valorizzare questo patrimonio verde ed estremamente fertile.
II PIÙ GRANDE: Cemovsko Polje, Montenegro - Il Montenegro ha un territorio grande quanto quello della nostra Campania e appena 600.000 abitanti circa, ma sorge qui il singolo vigneto più grande del mondo, con ben 2.300 ettari di superficie e circa 11,5 milioni di barbatelle. La produzione è di circa 16 milioni di bottiglie, vendute in 40 Paesi nel mondo.
IL PIÙ ARIDO: Toconao, deserto di Atacama, Cile - Il deserto di Atacama è noto come uno dei luoghi più inospitali della Terra. Eppure, qui ci sono viti capaci di sopravvivere a 2400 metri di altitudine: merito del poco di acqua che si trova nell'oasi verde di Toconao, vicino a un torrente nato dallo scioglimento delle nevi andine. Oltre alla scarsità di acqua, i vitigni devono combattere anche la forte escursione termica tra giorno e notte, dimostrando che la vita è davvero più forte di tutto.
IL PIÙ ALTO: Tupungato (Salta), Argentina - Qui si trovano vigneti tra i più alti del mondo, se non da primato assoluto. Ci troviamo nella regione di Salta, ai piedi della Cordigliera delle Ande, a circa 3.100 metri s.l.m. Per esplorare le tradizioni vitivinicole di questa regione, apparentemente impervia e inadatta, esiste addirittura un itinerario turistico-tematico, la Ruta del vino de Salta, ovvero la Strada del Vino di Salta.
IL PIÙ VULCANICO: Pico do Fogo, Capo Verde - Ci troviamo sulle pendici del vulcano Pico do Fogo e nella zona di Achada Grande, sull'isola di Capo Verde, situata in pieno Atlantico a circa 500 km dalle coste senegalesi. È stato un religioso a impiantare nel 2002 i primi vitigni, creando la Vinha de Maria Chaves su un terreno di circa 36 ettari, concesso in comodato d'uso per 50 anni dal governo di Capo Verde, con l'intento di creare nuove fonti di supporto economico alla popolazione capoverdiana.
IL PIÙ DESERTICO: Aussenkehr, Namibia - Ci troviamo ad Aussenkehr, nei pressi del fiume Orange, vicino al confine con il Sud Africa: la storia della viticoltura in Namibia è iniziata nel 1884 con la colonizzazione tedesca e ha conosciuto di recente un nuovo impulso grazie all'esportazione di uva da tavola in Europa. Qui la sabbia del deserto arriva a lambire i confini dei vigneti.
IL PIÙ CORALLINO: Atollo di Rangiroa, Bora Bora - Ci sono terre che sembrano baciate da ogni benedizione: in Polinesia francese, sull’atollo di Rangiroa, nell’Arcipelago della Tuamotu, c'è uno straordinario vigneto che produce Les Vins de Tahiti, in un piccolo appezzamento di circa 6 ettari, nel quale le piante crescono sui detriti di corallo, tra le palme di cocco. La produzione è essenzialmente di vino bianco con una produzione di circa 30.000 bottiglie all’anno.
IL PIÙ “NORDICO”: Fiordo di Flam, Norvegia - Dal fuoco del deserto al ghiaccio del Polo: sembra impossibile, ma ci sono viti capaci di affrontare il rigido clima norvegese, forse con la complicità dei cambiamenti climatici di questi anni. Il fiordo di Flam si trova nella Norvegia occidentale e, oltre a offrire paesaggi mozzafiato e villaggi che paiono uscire da un racconto delle fate, possiede anche alcuni appezzamenti coltivati a vigneto.
IL PIÙ MONSONICO: Phu Rua, Loei, Thailandia – Il territorio di Phu Rua Highland si trova nel Nord del Paese: qui si trovano vigneti che crescono ad un'altezza di circa 500 metri su terreno argilloso, ai piedi del monte Phu Rua. Qui il microclima + caratterizzato da una forte escursione termica tra giorno e notte, ma soprattutto dalla presenza dei monsoni, ostacolo non piccolo alla coltivazione della vite. Ciò nonostante, nel 1991 è stato creato il vigneto più grande della Thailandia, lo Château de Loei, che si estende su circa 100 ettari ed è aperto ai visitatori.