Feste e misteri

Papua Nuova Guinea: cose dell’altro mondo

Ai nostri antipodi, un viaggio per conoscere popolazioni che vivono ancora in simbiosi assoluta con la natura circostante

18 Lug 2016 - 12:43

La Papua Nuova Guinea è agli antipodi dell’Europa, e non solo geograficamente: è una sorta di mondo ribaltato, rimasto allo stato originario soprattutto nell’interno ricoperto dalla fittissima foresta pluviale dove vivono animali che sembrano usciti da un sogno. Tra paesaggi di bellezza straordinaria con spiagge meravigliose e foreste verdissime vivono tribù ancora isolate dal resto del mondo praticando riti millenari. Ecco una proposta per vedere questo paese meraviglioso e partecipare a una festa che definire fantasmagorica è poco.

L’itinerario ideato da Kel 12 porta alla scoperta di un Paese straordinario, culla e sogno di ogni antropologo di inizio ‘900, per partecipare al Sing Sing di Mount Hagen, due giorni di feste durante le quali uomini e donne dal volto dipinto a colori sgargianti e adornati da copricapi altissimi e riccamente decorati, danzano al ritmo ipnotico dei tamburi, e al festival del coccodrillo, dove si assisterà alle cerimonie per i riti di passaggio dei ragazzi all’età adulta, e per ammirare la rigogliosa e variegata natura di questa zona del mondo, dove spiagge candide confinano magicamente con foreste fitte e umide dove volano indisturbati gli uccelli del paradiso. Il programma prevede anche la visita di isole rimaste ancorate a un passato remoto come Kairiru o quella di Moschu. Mount Hagen è un’altra meta fondamentale dove si svolge appunto una festa che per i colori, la fantasia, l’immaginazione con cui gli indigeni si adornano i corpi farebbero impazzire un Gauguin un van Gogh. Si parte il 2 agosto e il viaggio dura 22 giorni.

Volatili scesi da paradiso - La fauna della papua Nuova Guinea è tra le più interessanti e originali del mondo: gli uccelli del paradiso sono abitatori della foresta pluviale. La maggior parte vive nelle aree paludose, nelle foreste di mangrovie, nelle isole più remote. Non solo: è una rana il vertebrato più piccolo del mondo ed è stata scoperto proprio in Papua Nuova Guinea: lunga appena 7,7 millimetri, si chiama Paedophryne amauensis e vive esclusivamente tra il fogliame caduto al suolo della foresta pluviale della Nuova Guinea e catturarla è complicatissimo: per individuarle gli studiosi devono cercare di localizzare il loro verso, spesso troppo acuto per essere colto dall'orecchio umano. Ci sono poi gli uccelli giardinieri che vivono in Papua Nuova Guinea, eccellenti costruttori di case e designer pieni di gusto: i maschi della specie, per attirare e conquistare le femmine, costruiscono nidi a forma di torre con muschio e rami spezzati e ne decorano l’ingresso con funghi, ciottoli, gusci di lumaca fiori, ghirlande di feci di bruco luccicanti di rugiada, noci e scarabei.

Tribù primitive - Sarà possibile avvicinare la tribù dei Korowai, che abita nelle foreste pluviali nella parte occidentale del Paese, ha ignorato l'esistenza di altri popoli sulla terra fino al 1974, quando è avvenuto l’incontro con un gruppo di scienziati. Questa tribù di cacciatori-raccoglitori, organizzata in clan, ha sviluppato un particolare tipo di abitazione, una sorta di casa sull’albero collocata ad altezza variabile dal suolo (la più alta può arrivare fino ai 45 metri), ideali per difendersi dagli attacchi dei nemici. Nella Upper Yupno Valley, remota zona di montagna della Papua Nuova Guinea dove non arrivano strade né elettricità, vivono gli Yupno, piccola tribù caratterizzata da una particolare abitudine: per indicare un oggetto non puntano semplicemente l’indice, come fanno di norma i popoli occidentali, ma compiono un movimento brusco e coordinato della testa e del naso, per rivolgere infine lo sguardo verso l'oggetto in questione.

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