© Istockphoto | Piazza del Campo, Siena
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I volumi si appiattiscono e le ombre creano giochi di forme trasformando la realtà
© Istockphoto | Piazza del Campo, Siena
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Il drone ci regala nuove prospettive e visuali inedite anche sulle realtà più inedite: la tridimensionalità delle cose tende ad appiattirsi, ma le ombre creano un effetto lente di ingrandimento che le ingigantisce con effetti sorprendenti. Gli animali, osservati dall’alto da un occhio non immediatamente umano, non si spaventano e si lasciano spiare senza timori e senza interrompere le loro attività. Insomma, un occhio nel cielo può vedere di più e meglio di quanto non si riesca a fare dal basso e da vicino.
PIAZZA DEL CAMPO, Siena – È una delle piazze più famose del mondo e siamo convinti di riconoscerla al primo sguardo. Eppure, basta sollevarsi un po’ per perdere i punti di riferimento e restare sconcertati davanti a queste prospettive inedite.
PIRAMIDE DI CHEFREN, Giza, Egitto – Lo abbiamo studiato a scuola e lo sappiamo (o almeno dovremmo saperlo): le tre piramidi di Giza sono le tombe di Cheope, Chefren e Micerino. Ma riconoscerle viste esattamente da sopra non è così semplice.
PIANTAGIONE DI TÈ, Sao Miguel Island, Azzorre, Portogallo – Sembra un quadro d’arte contemporanea, invece è una piantagione di tè situata nell’Arcipelago delle Azzorre. La prospettiva, ancora una volta, cambia tutto.
DELFINI – Un gruppo di delfini tursiopi continua indisturbato i suoi giochi, per nulla disturbato dall’occhio che li scruta dal cielo. Non si sa dove siano stati fotografati, ma in fondo non ha molta importanza.
BARCELLONA – Sembra un plastico costruito con i mattoncini del Lego e invece è il quartiere residenziale Eixample di Barcellona, uno dei più trendy della città, con le sue strade ad angolo retto e la cattedrale della Sagrada Familia in evidenza sulla sinistra.
STRADA DELLO STELVIO, Alto Adige – Quarantanove chilometri complessivi, con 48 tornanti da brivido, per un dislivello di 1832 metri e una pendenza media del 7.6%: la strada del Passo dello Stelvio è la strada di valico più alta d’Italia e la regina delle strade alpine. Vista da un drone se ne contempla tutta la bellezza.
SUGLI SCI – Sono puntolini colorati o bizzarri personaggi con gambe e braccia troppo lunghe? Comunque li vogliamo osservare, sono pur sempre degli sciatori su una pista innevata e, tra l’altro, piuttosto affollata. Intuire le loro traiettorie, per evitare di scontrarsi, da quassù è davvero difficile: in questo caso, è meglio trovarsi con i piedi per terra.
IN SPIAGGIA IN SARDEGNA – Le luci sono quelle dorate del tardo pomeriggio, come si capisce dalle ombre lunghe, e la spiaggia è ormai un po’ in disordine. Le persone, però, si riparano ancora sotto gli ombrelloni dopo aver fatto il pieno di sole e tintarella. E poi, sulla testa, si sente ronzare il drone che spia…
LA CAROVANA NEL DESERTO – I cammelli e i dromedari procedono in fila indiana, tra le dune color miele del deserto. Sembra quasi si sentire il calore che pesa sulla testa dei viaggiatori…
PASSO DEL MALOJA – Ecco un’altra celebre strada di montagna, quella che di tornante in tornante conduce tra boschi e passaggi, al passo Maloja, situato a quota 1.815 m s.l.m. La strada collega le cittadine di Chiavenna, in Valchiavenna, e St. Moritz, in Engadina, ed è uno dei percorsi stradali più suggestivi delle Alpi Svizzere.
IL PARCHEGGIO AFFOLLATO - Spesso non ce ne rendiamo conto, ma quando lasciamo la nostra auto nel parcheggio di un aeroporto o di un grande supermercato, il nostro mezzo entra a far parte di un quadro come questo. L’esperienza ci insegna subito che occorre prendere nota accuratamente di dove lo abbiamo lasciato, almeno se vogliamo ritrovarlo senza girovagare per ore.