Viaggio tra i dieci musei più stravaganti della Terra
© Ufficio stampa | Museo della bambola, Rocca di Angera
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Dal museo fallologico in Islanda a quello dei bottoni in Italia: guida alle più folli e curiose esposizioni
Al Dog Collar Museum del Regno Unito sono esposti oltre 100 collari per cani mentre il Museo del sesso ad Amsterdam mette in mostra tutte le variazioni dell'erotismo. Esistono musei veramente strani, che raccontano le storie straordinarie che si nascondono dietro gli oggetti più ordinari. Di sicuro non c’è da annoiarsi in questa curiosa carrellata di collezioni.
© Ufficio stampa | Museo della bambola, Rocca di Angera
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The Dog Collar Museum, Leeds (Regno Unito) - Tra i musei scovati con il supporto di Virail, ospitato all’interno del medievale Castello di Leeds, il Dog Collar Museum accoglie tra le sue sale una collezione più unica che rara: 130 collari, tutti diversi, appartenuti ai cani dei proprietari del castello oppure giunti qui grazie a donazioni private. Nata alla fine degli anni Settanta in onore dello storico inglese John Hunt per volere della moglie Gertrude, questa particolare esposizione, la più ricca al mondo nel suo genere, racconta oltre cinque secoli di storia a partire dal Quindicesimo secolo.
Museo della bambola e del giocattolo, Rocca di Angera (VA) - Allestito all’interno dell’antica Rocca di Angera sul lago Maggiore, vi sono esposte oltre un migliaio di bambole di proprietà della principessa Bona Borromeo, che lo ha fondato nel 1988. Il percorso espositivo inizia con esemplari settecenteschi e prosegue via via fino ai giorni nostri, realizzati nei più diversi materiali della tradizione antica: legno, cera, cartapesta, porcellana, biscuit, composizione, tessuto. In mostra anche giochi d’ogni genere, libri e giornali per l’infanzia. Completa il museo (uno dei maggiori in Europa fra quelli dedicati ai giocattoli) una sezione dedicata all’abbigliamento infantile e la collezione del Petit Musée du Costume di Tours, raccolta da Giséle Pesché, consistente in una straordinaria collezione di automi francesi e tedeschi del XIX secolo.
Museo del sesso, Amsterdam (Paesi Bassi) - Il Museo del Sesso di Amsterdam, nato nel 1985 e noto anche come “Tempio di Venere”, è stato il primo museo al mondo a dedicare la sua collezione interamente a questo argomento. Tra statue, fotografie, video, oggetti di ogni tipo e dipinti, la collezione racconta l’amore carnale e l’erotismo, la loro storia e la loro evoluzione tra passato e presente: lo fa senza porre confini geografici e all’interno di sale che portano i nomi dei grandi seduttori del passato, da Casanova a Rodolfo Valentino.
Sulabh International Museum of Toilets, Nuova Delhi (India) - Fondato nel 1992 a Nuova Delhi, il museo è interamente dedicato a un oggetto tanto utile quanto poco affascinante: il wc. Il museo, fin dalla sua nascita, è gestito dalla Sulabh International, organizzazione sociale che promuove i diritti umani e ambientali, e raccoglie gabinetti provenienti da 50 Paesi diversi oltre che da differenti periodi storici, dal 3000 a.C. al Ventesimo secolo. All’interno del museo ci sono ricostruzioni e pezzi originali, alcuni semplicissimi e altri unici, come quello a forma di libreria oppure l’orinatoio “spaziale” che permette di convertire l’urina in acqua potabile.
The Momofuku Ando Instant Ramen Museum, Osaka (Giappone) - Il ramen è uno dei piatti tipici giapponesi: un brodo ricchissimo di ingredienti, dai noodle alla carne, passando per pesce e uova, che è parte fondamentale della dieta del Paese del Sol Levante. Per praticità e per venire incontro a chi non ha tempo o voglia di prepararlo in casa, nel 1958 Momofuku Ando inventò il primo ramen istantaneo, all’epoca a base di pollo. La storia di questo piatto da cinque minuti e il processo di creazione sono raccontati oggi all’interno del Momofuku Ando Instant Ramen Museum di Osaka, che espone confezioni di ogni tipo (oltre 800) e piattaforme interattive che permettono ai visitatori di scoprire ogni dettaglio più da vicino.
Museo storico dei lucchetti, Cedogno (PR) - L’unico museo al mondo interamente dedicato al lucchetto si trova a Cedogno, in provincia di Parma, ed espone circa 5000 esemplari, che Vittorio Cavalli è riuscito a raccogliere in tutto il mondo, in oltre in 60 anni. Nell’esposizione si possono ammirare lucchetti fatti con i materiali più disparati come il classico ottone, passando per i più rari oro e argento fino a giungere all’osso e alla pece. Molteplici sono anche le tipologie, poiché ci sono quelli a molla trasversale, quelli a combinazione, quelli zoomorfi ed altri ancora.
Mmuseumm - New York City (Stati Uniti) - Il Mmuseumm è uno dei musei più piccoli del mondo e si trova a New York, all’interno di un vano ascensore in disuso di Manhattan: una location unica nel suo genere realizzata per esplorare l’attualità attraverso oggetti apparentemente privi di un significato particolare e provenienti dal tutto il mondo. Ci sono monete, guanti, volantini, confezioni di shampoo, cibo e scontrini e ognuno di loro racconta una delle mille sfaccettature della vita quotidiana.
Museo storico del bottone, Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD) – Il bottone è un oggetto che racconta il costume e rispecchia la vanità umana, fino a diventare un vero e proprio status symbol. Nel corso della storia ne sono stati creati un’infinità, con una grande varietà di materiali e dai più impensabili e raffinati disegni. Chi volesse approfondire meglio questo affascinante mondo deve assolutamente visitare il Museo Storico del Bottonei, allestito nella villa di Leda Siliprandi Partesotti a Sant’Angelo di Piove di Sacco, in provincia di Padova. Vi si ammirano bottoni di ogni epoca, come il preferito dalla proprietaria, che risale al 1500: è in rame sbalzato sopra una base in ottone e rappresenta dei giocosi putti.
Museo Fallologico Islandese, Reykjavik (Islanda) - Quella del Museo Fallologico Islandese è forse una delle collezioni più particolari e surreali del mondo: più di 200 organi sessuali maschili appartenenti a 92 specie animali presenti in Islanda o tipici dell’isola, ma ormai estinti. Il tutto nasce da un pene di un toro che il proprietario del museo possedeva fin da bambino: venuti a conoscenza di questo particolare oggetto, amici e conoscenti iniziarono a regalargli quelli di altri animali, tanto da spingerlo a fondare un museo tutto suo. Quando l’esposizione aprì le sue porte nella capitale islandese nel 1997, la collezione contava 62 esemplari, saliti oggi a 272 campioni tra organi completi e parziali. Tra orsi polari, balene, foche e tori, ci sono anche quelli di quattro esseri umani, frutto di una donazione certificata.
Museo della Frutta - Torino - La collezione pomologica del Museo della Frutta di Torino è costituita da centinaia di frutti artificiali esposti in antiche vetrine, distribuite in due ampie sale. In origine questi frutti non furono creati per essere esposti, ma dovevano servire di ausilio alle ricerche agronomiche e botaniche. L’artefice di questa vasta raccolta è stato Francesco Garnier Valletti (Giaveno 1808-Torino 1889), grande uomo di scienza, ma anche raffinato artista e modellatore di frutti artificiali. Nel corso degli anni la sua personale tecnica di riproduzione di frutta raggiunse uno straordinario grado di precisione ed accuratezza. Il museo è ospitato nel Palazzo universitario degli Istituti anatomici, dove si possono visitare anche il noto il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso e il Museo di anatomia umana Luigi Rolando.