Delizie italiane

Alta Valtaro, autunno gustoso tra porcini e tartufi

Un catalogo di delizie culinarie in una enclave emiliana tra Liguria e Toscana

24 Set 2020 - 06:00
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© Ente del Turismo
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In autunno fiorisce davvero l’Alta Valtaro, insenatura appenninica della provincia di Parma, in Emilia Romagna ma al confine tra la Liguria e la Toscana. Prende il via una stagione del gusto che lascia sul palato la dolcezza delle castagne e il sapore raffinato di funghi e tartufi.

Dominata dalle imponenti cime del Molinatico, del Pelpi e del Penna, quest’area si presta a immergersi totalmente nei colori e in un ambiente che tra settembre e novembre è percorso dai profumi dei suoi frutti e dei suoi piatti tradizionali, alla scoperta dell’autenticità di piccoli gioielli panoramici e squisitezze culinarie, lontano dai canoni preconfezionati del turismo di massa. 

En plein air - Chi ama viaggiare "en plein air" non può non sentire il richiamo di questa meta segreta, eppure vicina tanto alla città di Parma quanto alle Cinque Terre, dove la bicicletta e il camper sono i mezzi ideali per godere dei paesaggi che si succedono, salendo lentamente da Borgo Val di Taro, costeggiando i boschi e il fiume Taro, passando per antichi borghi e grandi spazi verdi, per poi insinuarsi nei comuni di Albareto e Compiano, dominato dal grande castello, e arrivare a Bedonia e Tornolo. In particolare, montare in sella e spingere sui pedali – o in alternativa affidarsi semplicemente alle proprie gambe, approfittando dei sentieri segnalati CAI e delle escursioni guidate con Trekkingtaroceno - significa lasciarsi sorprendere da percorsi suggestivi, usufruendo – se necessario – dei diversi servizi di noleggio mountain bike ed e-bike.

Delizie del territorio - La natura e la storia si intrecciano in luoghi dal fascino antico e spesso intatto, caratterizzati da una tradizione culinaria tramandata con orgoglio e disseminata di prodotti eccellenti come il Parmigiano Reggiano di Montagna (acquistabile nel caseificio Porcari Bedonia e in quello sociale Borgotaro o nelle gastronomie dei centri storici), il fungo porcino di Borgotaro IGP (fresco, secco o sott'olio) - unico micete in Europa con questa denominazione – il tartufo - soprattutto nell’area di Bedonia – o le onnipresenti castagne.

A caccia di porcini - Nello specifico, agli amanti dei frutti del sottobosco sono dedicate quotidiane escursioni per minimo due persone proprio a caccia di porcini e castagne in compagnia di una guida ambientale all’interno di una riserva privata di 75mila mq. È una camminata semplice tra antiche torbiere, laghetti e resti di abitazioni, tra castagni secolari, alle quali è possibile aggiungere pranzi, cene o pernottamenti in tipiche strutture ricettive.

Esperienze gastronomiche - A questo proposito sono poi infiniti i ristoranti sparsi nei cinque comuni dell’alta valle, dove abili chef propongono i piatti tradizionali ma anche interpretazioni personali e moderne. Solo per fare qualche nome, alla panigacceria nel castello a Compiano si può, su prenotazione, cenare sulle torri, mentre alla trattoria Al Fondo a Borgotaro si fa a gara per gustare i famosi tortelli dello chef Fabio Giulianotti. Ancora, le esperienze gastronomiche della valle vantano i menu degustazione di trota del Taro all'agriturismo La Peschiera (Boschetto di Albareto) o la cena romantica con la cucina gourmet nell'antico Borgo Casale sempre ad Albareto, segnalato dalla guida Michelin 2020, che organizza anche aperitivi in forma di picnic nell'adiacente parco. Non si può lasciare l’Alta Valtaro, senza prima aver fatto una puntata a Borgo in Tavola, a Bontà di Camisa, alla Bottega del Fungo e al Birrificio turris di Borgotaro o alla Gastronomia della Nonna di Bedonia. 

Per maggiori informazioni: www.turismovaltaro.it
 

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