© Ente del Turismo | Cortina, il gruppo del Pomagagnon
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Non solo tanto charme, ma anche la montagna più vera, con le sue antiche tradizioni e le sue intriganti leggende
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Cortina d’Ampezzo apre all’estate e lo fa in piena sicurezza per i turisti che certamente raggiungeranno questa idilliaca località in mezzo a una delle più affascinanti vallate delle Alpi. Le cime che fanno corona alla “Regina delle Dolomiti” sono da tempo un Patrimonio dell’umanità Unesco.
Per chi ama la vita all’aria aperta a Cortina ci sono oltre 400 chilometri di sentieri segnalati che si possono percorrere a piedi. Facili camminate per prati e boschi, passeggiate ad anello di grande interesse paesaggistico e suggestive escursioni in quota.
Vacanze in alta quota - La montagna, quest'anno più che mai, è il luogo ideale per ritrovare il benessere psicofisico. Proprio con l'obiettivo di prendersi cura dei suoi ospiti e proporre una “vacanza in salute”, Cortina per la stagione estiva 2020 dà il via al nuovo progetto Medical Wellness, realizzato in collaborazione con i professionisti e le realtà del territorio. Sicurezza, salute, relax, benessere, natura e svago sono le parole chiave di una proposta turistica che si articola in sette step, sette servizi che il visitatore può scegliere di seguire in toto o solo in parte: è sufficiente andare sul sito qui sottoindicato per trovare le strutture e i professionisti che fanno parte del progetto, con relativa scheda descrittiva e contatti da utilizzare per informazioni e prenotazioni.
Arrampicate a volontà - Non mancano poi chilometri verticali con 850 itinerari di arrampicata sportiva, 1.000 vie di scalate, una palestra di arrampicata indoor intitolata a Lino Lacedelli, celebre componente del gruppo di arrampicatori non professionisti "Scoiattoli", il primo a raggiungere la vetta del K2 assieme ad Achille Compagnoni. Le montagne di Cortina, inoltre, contano 15.000 metri di sentieri attrezzati e vie ferrate da affrontare muniti di moschettoni e imbragature. Per chi ama la MTB e le e-bike, infine, Cortina offre oltre 400 chilometri di percorsi, dalla Ciclabile delle Dolomiti alle discese per esperti, oltre a Bike Park, mappe dettagliate, istruttori specializzati, noleggi, bike hotel e rifugi.
Cortina Ladina - Cortina d’Ampezzo ha la sua lingua, che appartiene all’area del Ladino Dolomitico. Nei tempi antichi i popoli delle valli dolomitiche e in genere delle Alpi centro-orientali, parlavano idiomi diversi ma più o meno simili tra loro, derivanti dal linguaggio dei Celti e dei Reti. Queste genti appresero a poco a poco il latino portato dai legionari romani.. L’idioma precedente non scomparve del tutto: ogni popolazione mantenne molte voci arcaiche nel suo lessico e quelle particolarità fonetiche e sintattiche che ritroviamo ancora oggi e rendono il Ladino un’interessante materia di studio.II Ladino d’Ampezzo con il passare dei secoli si è modificato mantenendo però caratteristiche proprie.
Tradizioni - Le tradizioni della Valle d’Ampezzo hanno le loro origini in una vita semplice ed essenziale: le consuetudini ampezzane sono molto simili a quelle delle altre valli ladine e tirolesi, in quanto la storia e stata la stessa per centinaia di anni. Le tradizioni sono spesso legate alla religiosità, per esempio ogni villaggio ha la sua sagra, con il momento di preghiera e in seguito l’allegria “inze stua” davanti ad un piatto di “carafoi" (dolce fritto e ricoperto di zucchero a velo).
Feste campestri - E per continuare a vivere la magia delle Regina delle Dolomiti, imperdibili le feste campestri dei sestieri: Cadin, rinomata per le speciali frittelle di mele fatte al momento; Cortina, famosa per le squisite omelettes; Chiave, con i suoi “tirtlen” di spinaci o marmellata; Alverà con le “fartaies”, i tipici dolci fritti con marmellata di mirtilli rossi e zucchero a velo; Zuel dove i prodotti del bosco sono i protagonisti, con polenta e funghi o frutti di bosco con panna; e Azon con le sue deliziose frittelle come tradizione gastronomica locale vuole.
Leggende - Sono tante le leggende e le storie che popolano l’immaginario ampezzano e. Basti pensare alle leggende popolari della tradizione ladina, che narrano di figure fantastiche come i salvàns e le ganes (uomini della selva), le anguane (donne d’acqua), i nani, e che tra fantasia e realtà spiegano le origini di alcuni fenomeni ed elementi naturali come l’enrosadira all’alba e al tramonto e il pallore delle Dolomiti di giorno. Scoprire questi racconti è un modo per avvicinarsi alla natura e alla storia del territorio, perdendosi nei paesaggi da fiaba di Cortina e nella magia delle sue leggende.
Per maggiori informazioni: www.cortina.dolomiti.org