Madonna di Campiglio: le Dolomiti principesche
© ente-del-turismo
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Era una delle località di vacanza preferite dell’imperatrice Sissi e dell'augusto consorte Francesco Giuseppe
Che Madonna di Campiglio fosse una località destinata a diventare famosa lo si intuì già nell’Ottocento, quando l'imperatrice Elisabetta d'Austria, la famosa e amatissima Sissi, vi trascorse con l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe ben due villeggiature nel 1889 e nel 1894, trovando sollievo alle sue inquietudini con le lunghe passeggiate, in Vallesinella, sul Grostè e verso il Monte Spinale, il suo preferito per la natura rigogliosa che lo caratterizzava e il mistero che lo avvolgeva.
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Negli anni Madonna di Campiglio, perla delle Dolomiti di Brenta in Trentino e Patrimonio Unesco, ha saputo conservare, ma anche rilanciare, il suo territorio, diventando uno dei maggiori poli sciistici italiani e confermandosi una delle mete di vacanza più cool delle Alpi.
Il Salone Hofer - Innanzitutto, se amate le storie principesche, non perdetevi il Salone Hofer, la scenografica sala delle feste dello storico Grand Hotel Des Alpes. Il suo nome deriva dalla presenza dei dipinti in stile liberty realizzati da Gottfried Hofer. Di fronte alla grande tela sulla raffigurante le Dolomiti di Brenta, spiccano in due medaglioni dallo sfondo dorato i ritratti di Sissi e Franz Josef.
Il Belvedere della Sissi - Sempre sulle tracce di Elisabetta d’Austria, una facile passeggiata è quella del Sentiero dell'Imperatrice che porta al Belvedere Sasso della Sissi, sul versante Ovest del monte Spinale. Questo luogo, dove Sissi sostava spesso, è raggiungibile seguendo il percorso alle spalle di Santa Maria Antica, una chiesa in stile neogotico tirolese costruita in granito nel 1895. Da non perdere al suo interno un antico Crocifisso in stile nordico del XII secolo e la scultura della “Vergine del Fico” del XIV secolo, per secoli omaggiata dai numerosi pellegrini arrivati appositamente per vederla. Da questo punto il panorama è splendido e si dice che Sissi lo ammirasse a lungo per scacciare la malinconia che spesso l’assaliva.
Camminare a piedi nudi - Per godervi natura e silenzio potete salire in quota in auto o con la funivia e praticare la meditazione sulle spondei numerosi laghi alpini della Val Nambrone. Per un approccio olistico provate l'abbraccio degli alberi nella Piana di Nambino o il Bare Feet Trail, una camminata a piedi nudi su aghi di pino, muschi soffici, pigne erbe e sassi al Rifugio Nambrone – Sentiero della Canavaccia.
Un lago da selfie - Se invece volete ammirare uno dei laghi più fotografati del Trentino, il lago Nero, dovete andare fino al Rifugio Cornisello, termine della strada. Qui lasciate l’auto e iniziate la salita, non difficilissima. La camminata non è fra le più complesse e il panorama che si vede è straordinario, soprattutto per il tramonto sulle Dolomiti che si riflette nelle sue acque del lago. Ma se non siete pronti per uno sforzo potete scendere a piedi dal rifugio ai due laghetti sottostanti, il panorama è bellissimo ugualmente. I più atletici invece potranno azzardare il giro dei cinque laghi, una delle escursione più note: lago Nambino, Lago Serodoli, Lago Gelato, Lago Ritorto e Lago Lambin.
Alpeggi all’alba - Vale la pena di alzarsi all’alba per fare il giro delle malghe, fra splendidi scenari di montagna, per conoscere da vicino il lavoro dei malgari, il loro impegno giornaliero nella cura degli animali e la loro capacità nel lavorare il latte. Alla fine della mattinata colazione per tutti con formaggi top e latte appena munto.
Danza macabra - Poco lontano da Campiglio, da non perdere assolutamente sono una è una visita alla Chiesa di S.Vigilio di Pinzolo (sulla cui facciata spicca la famosa Danza macabra affrescata nel Cinquecento da Simone Baschenis che, come nella migliore tradizione germanica, raffigura nobili e plebei uguali di fronte alla morte) e alla chiesa pure dedicata a San Virgilio di Spiazzo Rendena, costruita nel 1541, dove si ammirano altri pregevoli affreschi del Baschienis. A Spiazzo ci sono anche i più antichi produttori di grappa della zona, prodotta con le preziose radici di Genziana, raccolte nei pascoli delle montagne e distillate con un alambicco a bagnomaria alimentato a legna. Proprio come si faceva una volta.
La tradizione dell’ospitalità - L’ospitalità a Madonna di Campiglio e dintorni è stile e tradizione e le proposte d’alloggio sono estremamente differenziate, e in grado di soddisfare varie esigenze e budget. Si può alloggiare ad esempio in hotel storici come il Grand Hotel Des Alpes, oppure in Boutique hotel dallo stile contemporaneo, come il raffinato Chalet del Sogno, cinque stelle con Spa, a pochi passi dalle piste da sci e dal centro, costruito seguendo i principi della bio architettura, che nel suo ristorante Due Pini propone sapori tipici del territorio in versione gourmet, con una particolare attenzione alla materia prima proveniente da coltivazioni e allevamenti locali. Oppure in piccoli alberghi come lo Chalet Fogajard, che dispone di sole sei accoglienti camere affacciate sulle Dolomiti di Brenta.
Per maggiori informazioni: www.campigliodolomiti.it