Da Castellabate a Paestum, da Maratea a Reggio Calabria, un viaggio tra le meraviglie della Magna Grecia
Un'autostrada rinnovata con la quale riscoprire i territori del Sud Italia attraversati dal tracciato: Campania, Basilicata e Calabria. La prima infrastruttura con un piano che promuove l'offerta culturale, spirituale, artistica ed enogastronomica
Insomma, un infrastruttura viaria vista come traino per l’incremento del turismo nelle magnifiche regioni del Meridione. Ecco dieci mete turistiche da raggiungere grazie alla A2, posti indimenticabili che vi invitiamo a scoprire, o riscoprire, ora che arrivarci è più facile.
Castellabate (Salerno) - Immerso nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni lo splendido centro medioevale si è sviluppato, a partire dal XII secolo, sul colle Sant’Angelo intorno al Castello dell’Abbate e offre scorci straordinari, tra cui gli splendidi palazzi nobiliari, ognuno un tesoro da scoprire, e la panoramica piazza principale del Borgo, Piazza 10 ottobre 1123.
Padula (Salerno) - Uno dei gioielli più preziosi che troverete nei dintorni dell’Autostrada del Mediterraneo è senz’altro la Certosa di San Lorenzo, un sorprendente monastero a nordest di Padula. Iniziato nel XIV secolo, e portato a termine secoli più tardi, offre affascinanti cappelle affrescate e una maestosa struttura architettonica, è infatti la seconda Certosa in Italia per grandezza dopo Parma. La zona ha ancora molto da offrire, ad esempio le Grotte di Pertosa-Auletta, le uniche che diano la possibilità in Europa di navigare in un fiume sotterraneo, il fiume Negro, inoltrandossi nel cuore della montagna.
Paestum (Salerno) - Paestum è incantevole e dall’atmosfera unica, anno dopo anno e grazie al passaparola, analogico e negli ultimi anni digitale, è diventata una meta imprescindibile per turisti italiani ed esteri. A un paio di chilometri nell’entroterra, a sud della penisola sorrentina, è un sito archeologico magico, con tre templi greci immersi nella campagna risalenti a mezzo millennio prima di Cristo: il tempio di Hera, la così detta basilica, è il più antico; il tempio di Atena è quello posto più in alto, a dominare l’antico abitato; il tempio di Nettuno, è quello che ha resistito meglio ai millenni.
Velia (Salerno) - Nel viaggio spazio-temporale attraverso le bellezze vicine all’Autostrada del Mediterraneo non può mancare Velia: un altro gioiello lasciatoci dalla Magna Grecia, oggi vicino a un abitato omonimo, frazione di Ascea in provincia di Salerno. I greci la chiamarono Elea, furono i Romani a cambiare nome. Elea era un centro culturale molto importante, basti citare due dei suoi figli più illustri, Parmenide e Zenone, e la scuola che nacque qui, la famosa scuola Eleatica. A quei tempi la costa era molto più vicina, tanto che la Acropoli di Velia sorgeva in un promontorio sul mare, che attualmente è più distante. Adesso l’acropoli è inserita in un castello costruito a partire dal X secolo dC, dove lo stile angioino si fonde con lo stile greco e romano.
Maratea (Potenza) - Capisaldo della Basilicata sulla sponda ovest, Maratea viene definita “Perla del Tirreno”, dove certo non manca la concorrenza, per la bellezza delle spiagge assolate e del mare, ma anche per le scogliere ripide e i boschi, regalo del sovrastante Monte San Biagio ai fortunati turisti; tra mare e monte è “infilato” un antico borgo medioevale, con le classiche stradine che si inerpicano, deliziose piazzette arricchite da chiesette, è la “città delle 44 chiese”… e poi il porto, un gioiello ricco di vele colorate. Sulla cima del monte c’è il così detto “Castello”, ovvero la Maratea vecchia, e la bellissima chiesa di San Biagio.
Isola di Dino - Praia a Mare (Cosenza) - Praia a Mare è una incantevole cittadina di mare nella parte nord della provincia di Cosenza e la prima cosa da visitare è senz’altro l’Isola di Dino, di fronte al Capo dell’Arena, lunga 3km circa, dalle acque cristalline, offre bellissime caverne naturali da ammirare, alcune sottomarine, e rocce a spiovente sull’acqua. Tra le caverne segnaliamo la più famosa, la Grotta Azzurra, che prende il nome dai riflessi mozzafiato.
Tropea (Vibo Valentia) - L’alternanza di scogliere e spiagge non può non conquistare, è la prima cosa che notano i numerosi turisti andando verso Tropea, per poi passare alla vera e propria città, arroccata su una rupe sopra il Mar Tirreno, che riesce ad offrire un insieme di costruzioni contemporaneamente semplici e bellissime, grazie a uno stile architettonico che sa valorizzare le pietre da costruzione. Se cercate spiagge per far crepare di invidia i vostri amici di Facebook qui c’è ampia scelta, e regina assoluta è la spiaggia presso il monastero di Santa Maria dell’Isola, un’accoppiata di monumenti, uno della natura, l’altro dell’architettura, che si sposano perfettamente.
Pizzo (Vibo Valentia) - Pizzo, o come è più conosciuta Pizzo Calabro, ha un cuore abitativo storico su un promontorio, e case più nuove, ma non prive di fascino, sulla costa. Oltre alle spiagge ha anche altre attrazioni, tra cui la notissima Chiesetta di Piedigrotta, che si affaccia sul mare ed è scavata nel tufo, così come scolpite nel tufo sono le numerose statue presenti al suo interno, frutto di due secoli di lavoro di una famiglia si scultori. Questa chiesa è così visitata da essere servita da un apposito trenino, che la collega alla stazione di Pizzo sulla costa.
Pentedattilo (Reggio Calabria) - Pentedattilo, a 30 km circa da Reggio Calabria, deve il nome al Monte Calvario su cui si inerpica e che la sovrasta con 5 picchi dalla vaga forma di una mano gigante. Il colpo d’occhio è davvero unico e dà al villaggio un aspetto in un certo senso esotico, anche grazie al tipo di terreno poroso e alle piante che proliferano nella zona. Molte civiltà hanno lasciato il segno qui: bizantini, che l’hanno “battezzata”, greci, romani. Per lungo periodo colpita da emigrazione fino a diventare città fantasma, ha vissuto una rinascita a partire dagli anni ’80, ed oggi è una delle zone più visitate da chi scopre la Calabria, con botteghe di artigianato tipico e ristoranti.
Reggio Calabria - Reggio Calabria ha molte cose da vedere e scoprire, come ad esempio il suo lungomare, che si dice d’Annunzio abbia definito “il più bel chilometro d’Italia”, oppure la vicina Scilla, ma per tutti quelli che vengono nella punta dello stivale la meta è una sola, anzi due: i Bronzi di Riace. Risalenti al V secolo aC, scoperti nel 1972 al largo della Calabria, sono diventati in pochi decenni vere e proprie star e recentemente hanno goduto di un restauro accurato e tecnologicamente all’avanguardia, che ne ha restituito l’aspetto ideale. Conosciuti formalmente come Statua A e Statua B, vengono anche definiti il Giovane e il Vecchio, ma in realtà i nomignoli dati dai calabresi sono numerosi, tutti affettuosi, perché dal loro ritrovamento sono diventati simbolo della regione difeso con orgoglio.