Danimarca

La Fionia danese in bici, con... Andersen

Un itinerario nella terra del celebre autore del Brutto Anatroccolo e della Sirenetta

12 Set 2013 - 14:38
 © Tgcom24

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Una raccolta di fiabe di Hans Christian Andersen nello zaino. Una cartina geografica impermeabile della Fionia nella tasca dei bermuda. E poi partenza, via. Non serve altro per pedalare in questo paesaggio idilliaco, un mosaico di campi di orzo, bianche fattorie dai tetti di paglia che spuntano tra le spighe gialle, castelli in mattoni rossi riflessi in laghetti incantati e circondati da siepi di bosso, mulini a vento dalle pale bianche in legno, maneggi in cui piccoli pony dal manto peloso si avvicinano per darvi un cenno di saluto. E incantevoli coltivazioni self service di fiori dai colori che tanto sarebbero piaciuti a Monet, in cui si può strappare il gambo preferito, depositando un euro nell'apposito salvadanaio incustodito, un gesto di fiducia mostrato anche dai contadini che lasciano barattoli di miele, sacchetti di patate e carote ai confini della loro proprietà. La bicicletta è davvero il mezzo ideale per penetrare nel mondo in cui sono state ambientate o che ha ispirato le fiabe dell'autore del Brutto Anatroccolo e della Sirenetta. 

Il viaggio in bicicletta parte da Odense, la città che diede i natali e in cui visse Andersen, e dove si possono ammirare la sua casa, quel “Giardino delle fiabe”, che ora è il palcoscenico che riproduce il teatro delle marionette costruito dal padre calzolaio per il figlio, la chiesa in mattoni di San Giovanni, in cui Hans Christian fu battezzato, il Convento francescano dei Grey Friars, ora municipio della città, in cui il figlio del povero calzolaio che a chi rinfacciava le sue umili origini era solito ribattere “nascere tra le anatre non importa se sei nato dall'uovo di un cigno”, ebbe l'onore di ricevere la cittadinanza onoraria nelle stesse stanze in cui la nonna materna era stata confinata a pane a acqua perché madre di ben tre figli illegittimi. (www.visitodense.com; www.visitdenmark.com, tel. 02.874803). Da non perdere anche l'ex fabbrica tessile Brandts, centro culturale ed espositivo, il Duomo gotico che sfoggia il prezioso altare parietale in legno scolpito da Claus Berg, in cui la Croce del Golgota sembra quasi muoversi nel vento (nella cripta vi sono custodite le ossa dell'ultimo re vichingo Knud den Hellige, poi fatto Santo, ucciso nel 1086 di fronte all'altare della chiesa in legno che sorgeva in questo luogo alle spalle del corso dell'Odense A). 
Da Odense, seguendo le facili e frequenti indicazioni fornite da cartelli di colore blu, si prende la Route 65 alla volta di Faaborg, distante 50,5 km, una lunghezza che non deve spaventare chi è poco abituato a pedalare perché il tracciato è piatto e ricco di suggestioni che fanno dimenticare la fatica quali il mulino di Brobyvaerk, i tanti campi pieni di alberi di ciliegio, sino a raggiungere il pittoresco faro di Svanninge, la spiaggia di Bojden, la chiesa circolare di Horne e appunto il delizioso porticciolo nel villaggio di Faaborg.
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Il mattino successivo, di buon ora, si parte per Svendborg (30 km), attraversando boschi di conifere, campi di grano ondulati (topolini e rospi, come in una fiaba “tagliano” d'improvviso la strada) che tappezzano lo scenario intorno al Nakkebolle Fjord: cottage dai giardini pieni di fiori, sanatori dalle austere facciate, paludi naturali, barche a vela. Tutto questo lo si incontra procedendo lungo la route 8 che segue fedelmente la costa. Appena dopo Ballen e le sue intime spiagge, compare Svendborg, un vero e proprio villaggio-giardino sul fiordo, unito a un ponte panoramico a Tasinge, isolotto assai scenografico caratterizzato da insenature, baie, locande sino a Troense in cui i contadini, davanti all'uscio delle proprie fattorie, offrono bouquet di fiori freschi, uova dentro cestelli intrecciati di paglia, mulini a vento in miniatura in cambio di un obulo da lasciare dentro bidoni del latte riconvertiti in salvadanai. E' incantevole, soprattutto, Valdemars slot, un maniero settecentesco dagli interni alquanto bizzarri, in cui di distinguono una stanza arredata in stile e con oggetti caraibici, i soffitti dai pregevoli stucchi e la piazza d'armi esterna che richiama quelle usate per le parate napoleoniche. Seguendo auto d'epoca e motoiclette chopper, ci si ritrova con altri biker a fare un picnic all'ombra di Ambrosius, nome dato alla quercia piantata nel 1750 che è il più vecchio albero della Danimarca. La domenica la baia di Svendborg si colora del rosso delle vele caratteristiche dei velieri che solcano le sue calme acque. 
La terza e ultima tappa
di questo percorso in Fionia a due ruote è quella che da Svendborg, ancora lungo la ruote 55, ha come traguardo meritato, dopo circa 21 km da pedalare attraversando strade incorniciate da cespugli selvatici di rose canine, colline di orzo giallo spumeggiante, villaggi di cottage “a graticcio”, appena oltrepssato il molino ad acqua di Ronniningemolle, il castello di Egeskov che pare un miraggio per grandi e piccini, il luogo ideale in cui ambientare una fiaba di Andersen, una favola in mattoni rossi risalente al '500. Contiene, infatti, la casa delle bambole più grande del mondo, una collezione di giocattoli, soldatini, conchiglie. Nel parco impreziosito da un fossato in cui si riflette il castello, il ponte levatoio, il giardino delle sculture sono bellissimi. Sopra il castello troneggiano nuvole bianche, nel labirinto del parco si perdono e ritrovano bambini vocianti, mentre nelle scuderie i loro padri osservano ammirati le moto d'epoca, gli aeroplani di inizio '900, le carrozze. Non resta ora che accarezzare per un 'ultima volta la bicicletta, e raggiungere la stazione dei treni per tornare a Odense dove, come in ognuna delle tappe precedenti, troverete ad attendervi il vostro bagaglio (
tel. +62235700 organizza il trasporto).

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