Marche

La magia del Conero da vivere in bicicletta

Un itinerario a tu per tu nella natura tra splendidi panorami e uccelli rari

28 Ott 2013 - 17:39

Il Conero, nel cuore delle Marche, è un territorio che per la sua bellezza naturale ha ispirato uno dei poeti più importanti del Romanticismo italiano, Giacomo Leopardi. Quell’ermo colle che gli fu sempre caro, e che citò in una delle sue poesie più belle e profonde “L’infinito” era proprio qui. Pedalare in questo territorio, come propone Viagginbici (www.viagginbici.com/) il magazine dedicato al turismo sostenibile, vuol dire abbandonarsi a sensazioni ed emozioni forti, che solo una natura spettacolare ed incontaminata può regalare.

Il Parco Regionale del Conero è visitabile a piedi a cavallo o in mountain bike. Il fatto di trovarsi a ridosso del mare a 572 metri d’altezza, immerso nella macchia mediterranea, rende mite il clima del parco che in questo modo è accessibile in tutte le stagioni. La ripida falesia calcarea, le colline, i fondovalle, il Fiume Musone, le aree umide, le dune costiere e i laghetti salmastri di Portonovo, sono tutti ambienti che hanno consentito la conservazione della popolazione di specie rare di uccelli, tra cui il falco pellegrino, il rondone pallido e il rondone maggiore. Grazie alla sua politica di salvaguardia il Parco è diventato un punto di riferimento per la rotta di uccelli migratori (falchi pescaioli, aquile, cicogne, ecc.) e nei laghetti di Portonovo vive addirittura un piccolo crostaceo di acqua dolce estremamente raro.

Uno dei tanti percorsi che qui si possono fare in bicicletta parte dalla frazione Poggio di Ancona, a ridosso del Monte, e si dirige, scendendo per la strada dell'acquedotto, verso Camerano, paese conosciuto per via delle sue meraviglie sotterranee e del Rosso Conero, famoso vino locale. Prima di salire al paese, in prossimità del ponticello in direzione Massignano, prendendo una stradina sterrata si arriva a costeggiare i campi da golf nei pressi del Coppo di Sirolo. Poco più avanti sarà possibile vedere in lontananza anche l'inconfondibile Cupola di Loreto. A questo punto, costeggiando il fiume Musone, immersi nella vegetazione, si raggiunge il litorale, in località Scossicci, tra Marcelli e Porto Recanati. Qui si pedala sul lungo mare da una parte, con le colline di Loreto, Osimo, Castelfidardo, dall'altra.

Passato il centro di Marcelli inizia una salita che porta, prima a Numana, famosa per l’Arco a strapiombo sul porto, e poi a Sirolo con la sua splendida piazzetta. Da qui in poi inizia la parte più dura, ma anche più affascinante del percorso. Immersi tra gli alberi e nel profumo della macchia mediterranea (leccio, corbezzolo, laurotino, lentisco e la rara violaciocca), si sale verso il sentiero del Passo del Lupo da dove si può ammirare la spettacolare spiaggia delle Due Sorelle. Un ultimo sforzo e si raggiunge il belvedere, punto più alto da cui finalmente si può ammirare in tutta la sua grandezza e bellezza la baia di Portonovo, quella di Mezzavalle, il Trave e tutta la costa fino ad Ancona. Nelle giornate più limpide si arriva a vedere il promontorio di Pesaro, la catena montuosa dei Sibillini, il Gran Sasso e le prime isole Kornati. D'ora in poi si può solo scendere, per la strada detta "del benzinaio" fino al punto di partenza.
Per ulteriori informazioni www.viagginbici.com

E se pedalare fa venire fame, scopri nel video i segreti dei tarallucci marchigiani, tratto dall'archivio di Melaverde.

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