I love bike

Dal Friuli fino in Puglia alla scoperta dei Longobardi. In bici

È sempre più estesa, in tutte le Regioni italiane, la rete di percorsi ciclabili e di ciclovie di media e lunga percorrenza

09 Ott 2024 - 06:00

Sulle tracce dei Longobardi in bicicletta

1 di 6
© Ufficio stampa  | Cividale Friuli, Area Gastaldaga© Ufficio stampa  | Cividale Friuli, Area Gastaldaga© Ufficio stampa  | Cividale Friuli, Area Gastaldaga© Ufficio stampa  | Cividale Friuli, Area Gastaldaga

© Ufficio stampa | Cividale Friuli, Area Gastaldaga

© Ufficio stampa | Cividale Friuli, Area Gastaldaga

Scoprire in bicicletta i luoghi del sito seriale Unesco “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che si trovano dal nord al sud della penisola. E’ quanto propone l’associazione Italia Longobardorum con una serie di itinerari che si snodano sulla rete Bicitalia della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), distribuiti in 5 Regioni dove si trovano le principali testimonianze architettoniche e culturali lasciate in Italia dalla civiltà longobarda, collocate al centro di territori ricchi di bellezze paesaggistiche, ambientali e storico-artistiche. Ecco in sintesi, i percorsi.

FRIULI VENEZIA GIULIA - Iniziamo il viaggio dal Friuli-Venezia Giulia, dove si trova l’antica capitale del Ducato longobardo del Friuli, l’odierno comune di Cividale del Friuli (Ud), che accoglie sul proprio territorio l’area della Gastaldaga, con il Tempietto Longobardo, provvisto di straordinarie sculture in stucco e da affreschi, appena restaurati, come il Cristo Logos tra gli arcangeli Michele e Gabriele. Il Museo Archeologico Nazionale comprende una cospicua sezione longobarda con numerosi reperti di eccezionale valore. Proprio dal Battistero provengono due tra le più importanti opere della produzione scultorea longobarda: il Tegurio di Callisto, un’edicola ottagonale che copriva il fonte battesimale e l’Altare del duca Ratchis.

ITINERARIO CICLABILE IN FRIULI - Importante itinerario ciclabile che consente di scoprire il territorio friulano orientale, andando alla ricerca delle radici culturali longobarde, è il percorso, adatto a tutti, che collega in maniera sicura, per una distanza complessiva di 25 Km, la città di Udine a Cividale del Friuli, considerata la “capitale longobarda” della Regione. Il percorso, che può essere affrontato sia partendo dal centro di Udine, sia anche evitando la conurbazione urbana, lasciando l’auto in località Godia nelle vicinanze del torrente Torre, segue il tracciato della FVG4, che taglia orizzontalmente il Friuli centrale, da Caneva in provincia di Pordenone fino al confine sloveno delle valli del Natisone. Il percorso proposto, che può includere la visita dell’affascinante centro di Udine, cittadina con piazze dall’atmosfera veneziana e antichi palazzi, a partire da piazza Libertà, definita "la più bella piazza veneziana sulla terraferma", e piazza Matteotti (o delle Erbe), interamente contornata da portici, non si configura come vera e propria pista ciclabile, ma anche nei tratti in cui il sedime stradale è condiviso con le automobili, la sicurezza è garantita dal fatto che si percorrono strade secondarie con scarso traffico.

LOMBARDIA - Spostiamoci in Lombardia, per scoprire la seconda località del Sito UNESCO, la città di Brescia, capitale dell’omonimo Ducato, che ospita il complesso di San Salvatore – Santa Giulia, oggi sede del Museo della città, uno straordinario palinsesto architettonico edificato nel suo nucleo originario nel 753 per volere di Desiderio, al tempo ancora duca di Brescia. Nell’oratorio di Santa Maria in Solario, aggiunto in epoca romanica al complesso originario, si può ammirare la splendida “Croce detta di re Desiderio”, prezioso manufatto con funzioni processionali e devozionali risalente all’VIII/IX secolo d.C..

CICLOVIE LOMBARDE - Il territorio delle colline bresciane con i luoghi longobardi è attraversato da sei percorsi cicloturistici con diversi gradi di difficoltà. Tra questi, il primo itinerario, denominato “I paesaggi di re Desiderio” si snoda intorno alla montagna della “Maddalena”, la montagna dei bresciani, dalle cave utilizzate già al tempo dei Romani per l’estrazione del pregiato marmo di Botticino fino ai vigneti della Valverde, conducendo attraverso una strada panoramica alla sommità dell’altura per poi ridiscendere lungo i suoi versanti con un’ampia visuale sulla pianura e le sponde del lago di Garda. L’itinerario n.6, invece, è chiamato “Le colline di re Rotari” e disegna un lungo percorso circolare tra i comuni di Brescia, Rezzato, Castenedolo, Montirone, Poncarale e Flero, sviluppandosi nel dolce contesto paesaggistico delle colline di re Rotari, personaggio di notevole spessore storico che fu duca di Brescia e, dal 636 al 652, re dei Longobardi. La città di Brescia, inoltre, è anche inserita nella rete ufficiale dei “ComuniCiclabili” 2023.

CASTELSEPRIO-TORBA - Rimanendo nei confini della Lombardia, l’altra località inserita nel Sito seriale longobardo è Castelseprio-Torba, tra i comuni di Castelseprio e Gornate Olona, in provincia di Varese, dove si possono ammirare, all’interno del Parco Archeologico di Castelseprio, le testimonianze del castrum, sito fortificato d’altura di età tardo-romana. Imperdibile la chiesa di Santa Maria foris portas, così chiamata perché posta nel borgo al di fuori delle mura di cinta del sito fortificato, che offre al visitatore un prezioso ciclo di affreschi sul tema dell’infanzia di Cristo, ispirato ai Vangeli apocrifi; mentre, non molto lontano da Castelseprio, presso la località di Torba, si può toccare con mano la conversione dell’antica struttura difensiva della Torre di Torba, utilizzata per scopi militari da Goti, Bizantini e Longobardi.

SUE DUE RUOTE - Il parco archeologico di Castelseprio e l’area del monastero di Torba sono compresi tra i principali luoghi di sosta lungo la pista ciclopedonale della Valle Olona, un percorso ciclabile in sede protetta esteso su circa 20 Km, che si sviluppa seguendo il tracciato della ferrovia dismessa della Valmorea che collegava fino al 1977 il comune di Castellanza (Va) alla località di Mendrisio in Canton Ticino. Il percorso, su fondo stradale misto asfalto-sterrato, costeggia il fiume Olona, attraversando un paesaggio lussureggiante e ricco di vegetazione, specialmente nella parte più a nord, con tratti di binari della vecchia ferrovia che, volutamente, sono stati lasciati affiorare in alcuni punti del tracciato. Nelle vicinanze dell’itinerario ciclabile, che consente al turista di visitare, oltre al sito longobardo di Castelseprio-Torba, anche il borgo antico di Castiglione Olona, con la collegiata quattrocentesca in stile gotico lombardo.

UMBRIA - Il percorso sulle tracce della civiltà longobarda prosegue poi nell’Italia centrale, in Umbria, dove sorse il potente Ducato di Spoleto, nelle cui antiche terre, si trovano i siti Unesco di Spoleto (Pg) e Campello sul Clitunno (Pg). . La basilica spoletina, con impianto a tre navate e presbiterio tripartito, venne in origine eretta in memoria dei martiri cristiani Concordio e Senzia, poi reintitolata al Salvatore nel periodo longobardo. L'area a tutela della basilica, comprende il centro storico e si estende fino alla Rocca Albornoziana, dove è ubicato il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto che raccoglie le più importanti testimonianze longobarde e narra l’organizzazione territoriale dai primi insediamenti cristiani del IV secolo, alla costituzione del Ducato longobardo di Spoleto ad opera di Faroaldo I, avvenuta presumibilmente tra il 575 e il 576. La seconda località dell’Umbria interessata dal Sito seriale UNESCO è Campello sul Clitunno (Pg), con il nucleo antico di Campello Alto raccolto attorno al castello di forma ellittica, d’aspetto trecentesco, ma fondato nel X secolo dal cavaliere borgognone Rovero di Champeaux (da cui Campello), e l’area naturalistica delle fonti del Clitunno, già celebrata e frequentata in epoca romana.

PISTA CICLABILE - I territori umbri in cui insistono i due gruppi monumentali del sito seriale longobardo sono attraversati dalla pista ciclabile Spoleto-Assisi, che disegna un itinerario in sede protetta di circa 45 Km sviluppato su un’area di agevole percorrenza in quanto interamente pianeggiante, ma caratterizzata da un colpo d’occhio spettacolare sui dolci rilievi collinari umbri, rivestiti di ulivi e vigneti e punteggiati di borghi medievali. Il tracciato, realizzato sui rilevati d’argine del Marroggia-Teverone-Timia, fino a Cannara, per poi proseguire nel cuore della Valle Umbra proprio dinnanzi ad Assisi, consente di sostare in alcune delle più celebrate località turistiche dell’Umbria, non solo Spoleto e Campello sul Clitunno, dove sorgono i gruppi monumentali del sito seriale longobardo, ma anche Montefalco e Trevi, rinomati centri di produzione dei vini Sagrantino e Rosso di Montefalco e dell’olio e.v.o. dop Umbria, la città di Foligno, definita “porto di terra dello Stato Pontificio”, ricca di testimonianze storico-artistiche e architettoniche, da palazzo Trinci all’Abbazia di Sassovivo, senza tralasciare Bevagna, Spello e naturalmente la tappa finale del percorso, Assisi. 

CAMPANIA - Il percorso alla scoperta dei luoghi del Sito seriale longobardo ci conduce nel meridione d’Italia, in Campania, precisamente a Benevento, che dal 570 circa fu capitale dell’omonimo Ducato, comprendente anche parte dei territori di Apulia, Lucania e Bruzio, destinato a sopravvivere, con alterne vicende, ma mantenendosi sempre indipendente, fino al 1077, dopo l’elevazione a Principato ottenuta nel 774. Nel centro storico della città campana sorge l’importante sito religioso longobardo della chiesa di Santa Sofia, costruita intorno al 760 per volontà di Arechi II, duca di Benevento, come cappella personale e santuario nazionale per la salvezza del popolo longobardo.

CICLOVIA FRANCIGENA - Il territorio della provincia di Benevento e dell’antico ducato longobardo può essere ammirato dai cultori della bicicletta e dai cicloturisti percorrendo la BI3 - Ciclovia Francigena, un lungo itinerario ciclabile che, integrandosi nella parte italiana della EuroVelo Route n°5, si snoda su strade secondarie, sterrati e sentieri adatti alle due ruote e si sviluppa per oltre 2.500 chilometri da Como a Brindisi, ricalcando l’andamento dell’antica Via Francigena, una rete di percorsi, detti anche “vie romee”, utilizzate dai pellegrini fin dall’alto Medioevo per raggiungere dal nord Europa i luoghi più sacri della fede cristiana, attraversando l’Italia e giungendo alla Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terra Santa. L’itinerario, dopo aver seguito la Ciclovia del Volturno, entra nel territorio provinciale di Benevento, punteggiato di testimonianze monumentali del periodo romano e longobardo, dove presso i centri di Telese Terme, località di cura rinomata per le acque sulfuree ricche di calcio, magnesio, bicarbonato e idrogeno solforato, e la vicina Solopaca, con il suo suggestivo nucleo storico dalla caratteristica forma allungata in cui si ammirano il palazzo ducale dei Ceva-Grimaldi e le vestigia dell’antico castello normanno, ci sono strutture ricettive aderenti alla rete FIAB Albergabici®, consigliabili per eventuali soste e pernottamenti.

PUGLIA - L’ultima tappa del viaggio attraverso gli antichi territori longobardi è la Puglia, con il comune di Monte Sant’Angelo, entrato già nel VI secolo a far parte del ducato di Benevento insieme con tutto il Gargano. Tra le testimonianze della presenza longobarda in area garganica, risalta il Santuario di San Michele Arcangelo, costruito per fasi successive attorno alla grotta, una caverna calcarea che fu primitivo luogo di culto pagano, divenuto dal VII secolo non solo santuario nazionale dei Longobardi, che furono particolarmente legati al culto micaelico, anche per le assonanze con il dio pagano “Wodan”, protettore di eroi e combattenti, ma anche centro propulsore della devozione popolare per il principe degli angeli, protettore della Cristianità contro i nemici esterni e interni, con proprietà di guaritore e accompagnatore delle anime dei defunti al cospetto di Dio (psicopompo), e modello ispiratore per tutte le chiese e i santuari edificati in Europa e dedicati a San Michele.

CICLOVIA ADRIATICA - L’area del litorale garganico, con il comune di Monte Sant’Angelo, è attraversata dal tratto pugliese della BI6 - Ciclovia Adriatica, un percorso che nella sua interezza collega Trieste a Leuca per una distanza complessiva di oltre 1.700 chilometri. La porzione pugliese della Ciclovia Adriatica, che dalla località di Lesina consente di ammirare i paesaggi costieri e montuosi della penisola garganica muovendosi su strade poco trafficate, ad esclusione del periodo estivo di luglio e agosto, si prolunga poi, oltre Monte Sant’Angelo e Manfredonia, lungo il litorale attraversando le città di Brindisi e di Bari che, tra l’altro, sono terminali rispettivamente del percorso europeo EuroVelo n. 5 “Ciclovia Romea-francigena” e di quello nazionale n. 10 BicItalia “Ciclovia dei Borboni” (Napoli-Bari).

Per maggiori informazioni: www.longobardinitalia.it

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri